Dipendenza da un'altra persona

Sono una ragazza di 22 anni, e da tre anni ho una relazione con un ragazzo della mia età, che però si è dimostrato essere un bugiardo. Tre anni fa la storia era aperta, ognuno dei due aveva relazioni con altre persone e tutto era stato messo in chiaro. finchè lui non ha deciso di dirmi che gli interessavo e che gli avrebbe dato fastidio sapermi con altri ragazzi. io ho iniziato a volergli bene in modo diverso, cosicchè lui, che continuava comunque a ripetere che non stavamo insieme e che ognuno poteva avere altre relazioni, ha iniziato a tenermi nascoste le sue uscite. nell'ultimo anno mi ha poi promesso che non gli interessava più andare con altre persone e che gli bastavo io, oltre a ripetermi che ero per lui la persona più importante. solo ora sono venuta a sapere che, nonostante ammetta di non aver avuto altre relazioni in questo periodo, mi ha mentito su molte cose. usciva con delle amiche, una volta (che io sappia) un'amica è andata a casa sua e in passato ha avuto relazioni di cui non ero a conoscenza. lui oltretutto non ha mai voluto rendere pubblica questa relazione con me (come tutte le sue storie) per riservatezza, a quanto sostiene. avendo scoperto che tipo di persona è, e sapendo che io non potrei mai più fidarmi di lui,vorrei lasciarlo perdere, ma qui si presenta l'ostacolo insormontabile: tutte le volte per amore l'ho "perdonato", anche se appunto sono diventata molto gelosa e pressante (per questo sostiene di non potermi parlare liberamente delle sue amicizie). ora, dopo l'ennesima litigata, mi ha detto che vuole chiudere con me e non ce la fa più, ma so che prima o poi, come ha fatto tutte le volte in questi tre anni, tornerà a cercarmi (magari anche piangendo e dicendo che non vuole vedermi con altre persone come già è successo). io però preferirei darci un taglio, ma la sua presenza è diventata per me una dipendenza: se non c'è io non vivo, mangio poco, non riesco a studiare nè a dormire. le mie giornate mi sembrano vuote e uguali, anche se comunque passo molto tempo con gli amici; in casa mi sembra di annoiarmi a morte, è per questo che cerco di stare il più possibile in compagnia. ma io non accetto più l'ansia che mi prende appena mi metto a letto, e l'attesa snervante: l'attesa di un suo messaggio su internet o una sua chiamata sul cellulare. voglio sapere come uscirne.
ringrazio anticipatamente. spero di essere stata chiara e di trovare una soluzione al mio malessere.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
quando dici "io non accetto più..." lo pensi davvero oppure è una reazione dovuta alla rabbia?

Questa storia ti ha confusa parecchio, senti di non essere lucida nel prendere le decisioni che lo riguardano. IN questo momento, purtroppo, comanda la tua parte emotiva, a dispetto di quella razionale.

Quando una persona è dipendente da una sostanza (fumo, alcool, droghe, ecc.) l'unico modo per non stare più male è quello di smettere, definitivamente. La via di mezzo in questi casi non funziona mai: se fumo 30 sigarette al giorno è molto improbabile che io riesca a ridurle a 2 o 3, finisce che poi ci ricasco.

Io non conosco ne te ne il ragazzo, ma se tu senti che questa storia ti fa male come una vera e propria "dipendenza" non ci sono molte soluzioni se non tentare, almeno temporaneamente, un allontanamento.

Ma forse non è questo che vuoi: tu vorresti stare con lui, ma con un "lui" diverso, infatti l'ideale sarebbe avere questo "lui" in modo totale, sereno, vero? Ma lui potrà cambiare secondo te?

Mi sento di consigliarti, se non riesci ad andare avanti così, un supporto psicologico. Potrebbe essere anche un modo per imparare a gestire meglio questa situazione.

Infatti non è detto che la separazione sia l'unica soluzione per voi. Parlo di "voi" perchè, come immagini, anche tu stai contribuendo a mantenere in piedi questo circolo vizioso.

Il che significa che TU hai più "gradi di libertà" decisionale di quanto immagini

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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dopo
Utente
Utente
è proprio così: continuo a ripetermi che non accetto più questa situazione ma, passato il momento di rabbia, quando lui torna a cercarmi mi convinco di stare meno male quando sto con lui e che di conseguenza starei peggio a cercare di allontanarmi.
perciò lo "perdono", ma queste cose poi gliele rinfaccio ad ogni occasione, causando litigi. di fatti io vorrei stare con lui, ma con un lui che, per quanto abbia potuto constatare, non esiste affatto. è un'idea di lui alla quale non riesco a rinunciare.
nonostante i molteplici tentativi che ho fatto per lasciar perdere, ogni volta ci ricasco, e appunto, il circolo vizioso ricomincia.
sono anche dell'opinione che anche avendo possibilità di conoscere altre persone, me le precluderei comunque tutte.
una volta per esempio avevo voglia di partire e di girare il mondo, adesso mi sembra che allontanandomi perderei il controllo della situazione, perdendo così anche lui.
ringrazio di cuore il Dr. Bulla per la risposta
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dopo
Utente
Utente
vorrei fare inoltre una domanda al Dr. Bulla, ho letto che lei esercita anche a Milano, ci sarebbe la possibilità di chiederle un consulto psicologico?
grazie e cordiali saluti
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Secondo me avrebbe più senso la consulenza con una psicologa donna, in questo caso

Potrebbe ad esempio contattare la Dottoressa Sussarellu

https://www.medicitalia.it/i.sussarellu/

che riceve nel nostro studio