Tristezza ed oppressione

Salve è da un'pò di tempo che sono perennemente triste, spesso avverto un peso al torace che mi opprime. Ricordo che la prima volta in cui avvertii questa sensazione ero molto agitata e non riuscivo a repirare bene. Andai in ospedale e non era nulla di grave mi dissero di stare tranquilla. In seguito per un breve periodo ho sofferto di depersonalizzazione e adesso sto meglio riesco anche a guardarmi nello specchio senza perdere la concezione del tempo e di chi io sia. I rapporti umani non sono il mio forte sento di non riuscire ad approfondire una conoscenza fino in fondo ma di rimane sempre in superficie.Ciò portebbe essere stato causato da eventi remoti dove ero oggetto di scherno da parte dei miei compagni di classe ma noto che anche con i miei genitori e con mia sorella non riesco ad approfondire la conoscenza ed avere un solido rapporto (poche volte esco con loro perché non mi và). I miei geitori litigano ogni giorno spesso per cose futili e mi ritrovo a dover studiare o svolgere altre attività tra le loro urla costanti. Con mio padre non ho alcun rapporto (ci abbiamo provato ma non funziona inoltre per un periodo so che non si dovrebbe nemmeno pensare ma l'odiavo per due grandissimi sbagli uno fatto nei miei confronti l'altro nei confronti di mia madre) con mia madre invece ci sono alti e bassi. In classe quando sono preoccupata o molto stressata somatizzo tutto ciò e mi viene la dermatite. Spesso mi è capitato di piangere in luoghi pubblici senza alcun motivo e me ne vergogno o pensavo che mi stesse venendo un'infarto perche mi mancava l'aria. Quando mi sveglio sono già stanca con un forte mal di testa e tutte le attività giornaliere le svolgo con fatica. Quando vado a scuola molti notano la mia tristezza anche se cerco di nasconderla senza riuscirci. Inoltre spesso mi pongo la seguente domanda alla quale non so darmi una risposta:"che personalità hai?". Grazie mille per il tempo dedicatomi attendo una vostra risposta con molto piacere.
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Dr.ssa Elisabetta Molteni Psicologo, Psicoterapeuta 112 3 4
Gentile ragazza, accogliamo il suo "sfogo"; nel suo racconto si concentra su cosa sente che 'non va' nella sua vita: una tristezza generalizzata che è insorta a seguito di episodi di ansia, pensieri relativi alla sua famiglia e alla scuola, alla sua Persona più in generale.
La sua giovane età fa pensare che la sua strada non sia ancora definita, lei attualmente si trova in cammino pensando e riflettendo sulle sue relazioni, sul suo Sè, sulle sue modalità in generale di vivere la vita.
Ci chiede una risposta, la domanda che invece le vorrei porre è: lei è disposta a fare qualcosa per elaborare questa situazione? Magari parlandone con qualcuno che possa accompagnarla nel riconoscere ed elaborare le sue paure, i suoi vissuti e le tematiche tipiche dell'adolescenza...
Nascondere la tristezza non fa altro che amplificarla, condividerla con qualcuno la aiuterà a percorrere questo cammino verso la vita nel modo più sereno possibile.
Con un in bocca al lupo e se lo ritiene, ci aggiorni

Dr.ssa Elisabetta Molteni
Psicologa Psicoterapeuta - In studio e Online
www.elisabettamolteni.it

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