Ho perso tutte le speranze?

Buongiorno, questa non è la prima volta che Vi scrivo.

Sono un uomo di 32 anni (no, non riesco a definirmi un "ragazzo"), con un vissuto molto molto difficile inerente le scelte passate (riferirsi, per chi vuol farlo, al consulto precedente) ed in particolar modo per le scelte legate al mondo professionale ed universitario.
Da allora, dai tempi del consulto precedente (al quale, purtroppo, nessuno ha dato risposta) , la situazione è precipitata ancora più in basso, sentendomi ancora di più una persona vecchia, finita, scaduta, frustrata e senza speranza.
Brevemente, circa 7 anni fa, terminata la triennale, mi sono visto costretto ad uscire di scena dalla mia vita per una violentissima crisi depressiva e spirituale.
"Uscire di scena dalla mia vita" vuol dire non aver avuto energie ed interesse per fare le mie scelte: proseguire con la magistrale, cercarmi un lavoro, guardarmi attorno, insomma, decidere per la mia vita! Tutto questo ha lasciato un vuoto enorme dentro di me, come se oggi mi mancasse un pezzo di vita, come se oggi non esistesse un substrato sul quale edificare per poter andare avanti... non so se rendo l'idea.
Faccio comunque presente che, con moltissima fatica, sono riuscito a superare quel momento terribile della mia vita, sono riuscito a trovarmi un lavoro, a guadagnare un po' di soldi e a metterli da parte, anche a comprarmi la macchina, sebbene stia ancora vivendo con i miei (cosa per la quale mi vergogno moltissimo con le altre persone, spesso fuori casa, e totalmente indipendenti, già molto più giovani).
Ma andiamo al momento presente: l'anno scorso, quel grandissimo senso di vuoto e quella violenta sensazione di "vita rubata" è tornata a farsi sentire (sembrava sparita dal momento in cui avevo trovato lavoro e ho iniziato a rendermi parzialmente indipendente dai miei); ed è tornata a farsi sentire con una vocina interna che diceva "perchè adesso non completi gli studi?
E' il tuo più grande cruccio".
Era vero.
Era il mio grande, grandissimo cruccio, la causa prima di frustrazione e alla quale io attribuivo tutte le cause dei miei malesseri.
In particolare mi dicevo "sei rimasto indietro, non ti sei realizzato, per colpa della magistrale che non hai preso/potuto prendere.
Cosa ho fatto?
Ho ascoltato quella voce: mi sono iscritto e con grande entusiasmo.
Se non fosse che immediatamente dopo sono ripiombato in quella sensazione terribile post-triennale...un malessere intensissimo che mi impaurisce a morte, palesando lo spettro di ciò che mi è già accaduto e ho descritto.
Mi sento come una caricatura e mi dico oggi che non era questo il tempo per iscrivermi, che sono troppo vecchio...Sto malissimo perchè quel senso di vuoto è tornato, quella sensazione fortissima di "mancanza di substrato" è tornata ed io mi sento ridicolo a studiare oggi.
Oggi che dovrei avere altro, che dovrei vivere per conto mio, che dovrei avere la mia totale indipendenza.
Supererò mai questo senso di vuoto che sembrava risolto e che oggi ritorna?
Grazie.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

non ci dice come è riuscito a riprendersi "la scena" della Sua vita: da solo? psicoterapia? farmaci?
C'è stata una diagnosi?

In qualsiasi modo sia avvenuto il miglioramento, ora che il malessere si è ripresentato
occorre prendersene cura seriamente,
dato che esso Le vanifica la qualità e la progettualità della vita.

Inizierei semplicemente con un colloquio con lo Psicologo dell'Ateneo presso cui è iscritto:
ogni Università mette a disposizione degli studenti lo Sportello di Psicologia, gratuitamente.
Ed essendo che questo Suo stato mette in dubbio la prosecuzione negli studi, è proprio in argomento.

Ritiene di poterlo fare?

Saluti cari.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissima dottoressa,

la ringrazio per la sua risposta.
Riguardo il quesito da lei posto, cioè su come ho fatto a riprendermi "la scena" della mia vita, le dico che il tutto è stato affrontato con una psicoterapia. Non ho mai preso farmaci. Riguardo il punto della progettualità e della qualità della vita, devo dirle che il problema è proprio il forte conflitto tra la consapevolezza del "tempo che dovrò ancora impiegare" per raggiungere i miei obiettivi e l'età che mi ritrovo...la quale dovrebbe tradursi in tutt'altra tipologia di eventi, più che di studio. Beninteso: sono del parere che si possa andare all'università anche a 50 anni o più, a patto, però, che vi sia già un qualcosa di costruito attorno a se e dentro di se! Se io a 32 anni non ho la mia casa, la mia vita, i miei spazi e tutto ciò che un trentaduenne dovrebbe avere (non sto parlando di ricchezze e di carriere brillanti, parlo di quel minimo per un giovane), non è abbastanza caricaturale andare all'università?

Cordialmente.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Dato che non ci sono regole generali,
condividendo però la Sua riflessione sul tempo che passa ed aggiungendo che l'Università può essere una manovra difensiva per stare nel "tempo dello studente",
ripropongo la opportunità di un colloquio di persona.
Affidare all'online le indicazioni riguardanti la Sua vita
mi sembra una sopravvalutazione del mezzo...
Dico questo con tutta la partecipazione di chi ogni giorno da anni fornisce appunto risposte qui...
Cosa ne pensa?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa,

Sì, ritengo che un consulto di persona con il personale dello sportello psicologico d'ateneo possa essere un buon suggerimento. Sarà difatti quel che farò. Ho tanto bisogno di vivere...non di studiare (il mio cuore lo sa bene...) eppure il vuoto del "non aver fatto quella scelta nel tempo giusto" continua a dilaniarmi... e per questo ho "scelto" di studiare oggi. Ho tanta, troppa paura che quello "sbaglio" possa avermi precluso di avere la mia indipendenza e la mia vita per sempre...
È una sensazione terribile.

Grazie ancora per la sua risposta.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
"Ho tanta, troppa paura che.."

Tenga conto che si tratta di costruzioni mentali.
Sono interpretazioni della realtà che la mente produce,
non la realtà stessa.

Talvolta la *nostra* mente è purtroppo in grado di sabotare i *nostri* desideri.

Per questo sono contenta che Lei abbia preso sul serio la proposta di un consulto di persona,
la vita è troppo preziosa e unica per lasciarla scorrere "così"
tanto più quando c'è la possibilità di essere aiutati.

Se ritiene ci faccia sapere.

Cordialissimi saluti.
Dott. Brunialti
[#6]
dopo
Utente
Utente
Grazie ancora, dottoressa.
Spero tanto in un riscontro positivo...e spero di riacquistare presto la serenità.
A presto e buon lavoro.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Ricambio di cuore.

Dott. Brunialti