Interruzione non voluta della psicoterapia

Salve,
lo psicologo che mi seguiva si è ammalato. starà fuori servizio a lungo e mi ha detto che non potrò più andare da lui. il punto è che ciò è successo proprio in un periodo in cui sentivo molto conflittuale il mio rapporto con lui e cercavo delle spiegazioni. sono molto triste ed abbattuta per questa situazione, peggiorando ancora di più la mia ansia e il mio nervosismo. mi prendono scoppi d'ira quando penso che mi sono state privati dal caso delle spiegazioni e un aiuto che credevo (a torto) un mio diritto. eppoi mi vengono sensi di colpa perché mi dico che il mio dolore per questa situazione è totalmente illegittimo, che sono ingrata verso la vita, perché i VERI PROBLEMI SONO ALTRI e invece io mi arrovello ogni giorno e spreco la mia salute intorno a una cosa che non lo merita. mi sento piccola e stupida a lamentarmi con me stessa perché non ho più chi mi ascolti. per favore qualcuno mi dica che non è così: che non sono stipida perché soffro al pensiero di non poter più parlare col mio psicoterapeuta.
mi rendo conto che forse questo sfogo non c'entra molto con le finalità di questo sito e che, probabilmente, non riceverò risposte visto che non c'è molto da rispondere.eppure scrivo lo stesso perché questa situazione mi sta stremando, ho molto bisogno di parlarne ma non ho nessuno con cui farlo, mi sento molto sola con le mie paure e tutto ciò sta rincarando la dose.
grazie lo stesso.
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazza, per poter capire meglio la sua situazione sarebbe necessario sapere che tipo di rapporto si era venuto a creare con il suo terapeuta. Lui le ha detto chiaramente che in seguito a problemi di salute non avrebbe più potuto riceverla (e quindi nemmeno altri pazienti), oppure lei ha avuto il sospetto che in qualche modo l'abbia voluta "scaricare"? Mi scusi per la domanda così diretta.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Grazie dottore per la risposta!!
no no, è malato davvero purtroppo per lui.
il sospetto che mi volesse scaricare ce l'ho avuto eccome, e molto intenso: per fugarlo l'ho chiamato e gli ho mandato sms, risultando forse insistente tant'è che quando appurato che non mi stava dicendo bugie mi sono sentita pure in colpa per avergli rotto le scatole mentre ammalato. in realtà proprio la paura di essere scaricata e non considerata è alla base di quel rapporto conflittuale che dicevo all'inizio. il punto è che lui lavora in una asl e il tempo che mi dedicava era davvero poco. io mi vergognavo a farglielo notare (uno dei problemi che ho con lui è che non riesco ad essere sincera su tutto), poi una volta la cosa è scoppiata: lui mi ha detto che il poco tempo era dovuto al fatto che quella struttura doveva accogliere richieste d'aiuto molto urgenti mentre io non mi trovo affatto in una situazione di emergenza. quel giorno a questo discorsco ho avuto una crisi di rabbia assurda: urlavo come un'invasata, fregandomene che mi sentivano anche nelle altre stanze, che non me ne importava nulla, che non andava bene così, che non meritavo questo trattamento. lui zero, non ha neanche mosso gli occhi per mostrami una qualche emozione. la volta dopo io attendevo di parlare perché mi vergognavo molto di come mi ero comportata, invece mi ha inserita in un gruppo terapeutico con altri ragazzi e ragazze. sempre la volta successiva alla mia sfuriata mi ha detto gentile come mai era stato (certo che era gentile: doveva imbonirmi in modo che accettassi la gruppoterapia, che cmq non era obbligatoria!!!) ''ti prometto che ne parleremo, che ci chiariremo, LO VOGLIO ANCHE IO''. e invece niente. quando l'ho contattato telefonicamente, mi ha detto che non poteva parlare, che non poteva fare ''le sedute per telefono''. ma neanche si è interessato di farmi avere un altro psicologo, al massimo mi ha detto che se avevo qualche problema urgente potevo chiamare una psichiatra che già conoscevo per via del gruppo.
mi chiedo se il problema sia lui o la struttura pubblica in cui lavora. è possibile che le asl siano così malorganizzate? voglio dire, magari non sono ''urgente'', non pago un ticket, ma sono sempre una persona che ha delle problematiche che ci tiene a voler risolvere. sto avendo un grande odio per le istituazione: a breve ci saranno delle elezioni, non c'entra niente con la mia situazione, ma non andrò a votare per stizza.
grazie :)
[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazza, se lo psicologo ha davvero problemi di salute, questo mi sembra che tagli la testa al toro, come si suol dire. D'altra parte dal suo racconto mi sembra che la relazione fra voi due stesse prendendo una piega inopportuna e quindi, tutto sommato, se lui avesse continuato a tenerla in carico non sarebbe riuscito forse a essere efficace nella sua terapia. Quindi a questo punto può scegliere: o continua la terapia di gruppo, oppure chiede se è possibile essere riassegnata a un nuovo psicologo. Alternativamente potrebbe rivolgersi a un altra ASL. Per quella che è la mia esperienza, tuttavia, una volta che si è stati assegnati a un terapeuta non è detto che se ne riesca ad avere un altro.

Ovviamente è sempre possibile rivolgersi a un professionista privatamente, ma comporta costi di tipo diverso.

Cordiali saluti
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile dottore,
purtroppo credo di poter scegliere ben poco: il gruppo era condotto da lui più quella psichiatra di cui dicevo. mancando lui manca anche il gruppo. non so come stiano facendo gli altri ragazzi, ma francamente non mi interessa molto (anche se mi viene il brutto pensiero che loro abbiano avuto un sostituto e io no).
alla fine ho chiamato la psichiatra per parlare di altre cose non legate allo psicologo: lei mi è sembrata molto più umana, sembrava anche prendersi a cuore le cose che le raccontavo. diceva che la mia siutazione era ''complessa'', che mi avrebbe giovato una piscoterapia integrata con psicofarmaci e, soprattutto, che avrebbe parlato con il direttore per farmi avere un altro psicologo così da avere tutto lo spazio di cui secondo lei ho bisogno. questo più di 10 giorni fa: ancora aspetto che mi chiami. mi sa tanto che anche la psichiatra mi ha detto un po' di chiacchiere per imbonirmi e farmi stare tranquilla (o meglio angosciarmi di più!!). andassero al diavolo: dico io, perché non parlano chiaro e mi dicono ''se hai i soldi per una terapia privata buon per te, sennò arrangiati''?!!.
grazie.
[#5]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Dieci giorni sono però a mio parere troppo pochi per attendersi una risposta. È comprensibile che lei abbia difficoltà ad aspettare ancora, ma a seconda del carico di lavoro, le liste d'attesa nelle ASL possono essere più o meno lunghe. Proprio perché il servizio è gratuito o a un costo bassissimo, tutti ci vogliono andare.

Attenda ancora una, due settimane, poi richiami la psichiatra e chieda se deve aspettare ancora o se hanno qualcos'altro da proporle, facendo presente che ha bisogno di parlare con qualcuno del suo problema.

Cordiali saluti