Il mio ultimo lavoro, premetto che non voglio terapie online ovviamente ma cerco solo qualche

Salve, sono un ragazzo di 24 anni (presto 25) soffro di crisi d'ansia e attacchi di panico dal 2002/2003 anno in cui ho lasciato il mio ultimo lavoro, premetto che non voglio terapie online ovviamente ma cerco solo qualche consiglio dato che nell'ultimo periodo la mia situazione è peggiorata. La situazione è questa: esco poco niente di casa, se devo svolgere qualsiasi attività quotidiana (anche la più piccola) sto male, in mezzo alla gente sto malissimo, agitazione, sudorazioni, senso di confusione/stordimento, mi sento irrigidito, a volte quando parlo con una persona non riesco a seguire i discorsi, sento che mi si spalancano gli occhi e mi prendono come dei tic, sbatto le palpebre ecc...è difficile riassumere in poche righe una situazione che porto avanti da anni, spero di essere stato chiaro. Sono in "cura" per modo di dire dal 2005 cura farmacologica con Xanax compresse da 0,50 tre volte al giorno per tre anni mentre da un anno ne prendo due, ma sono dipendente, se non le prendo sto male e l'ansia si accentua di molto con tutti i sintomi classici d'astinenza. Qua dove vivo non ho trovato un grosso aiuto nei vari CSM, la mia psicoterapia consisteva nel sentirmi dire: prendi le medicine e vai a lavorare, sforzati di uscire ecc...mi sono anche sentito dire che non avevo nulla! l'unica cosa buona è che vado a giocare a calcetto tramite una polisportiva che lavora nel sociale e che mi ha aiutato molto! per il resto va tutto male, in questo periodo a casa rimugino pensieri di continuo perchè sono preoccupato per il mio futuro, per il futuro con la mia ragazza ecc... Stavo pensando di andare in una clinica di disintossicazione per le benzodiazepine e poi in una clinica psichiatrica a entrambe a Verona si chiama Villa Santa Giuliana (credo le più vicine alla mia città). Vi ringrazio in anticipo per le risposte e aspetto qualche consiglio.
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Attivo dal 2009 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta
Penso sia utile inizialmente la combinazione farmaci/psicoterapia, assolutamente controindicata la sospensione completa dei farmaci ma per questo si rivolga a un bravo psichiatra, la psicoterapia ipnotica da ottimi risultati nelle sindromi ansiose e in quelle demotivazionali prodotte da un uso prolungato di benzodiazepine. E' necessario che da parte sua vi sia un impegno costante per tutta la psicoterapia i cui effetti si vedono nel tempo, ritengo inoltre che lei non possa avere molti benefici da psicoterapie brevi centrate sul sintomo.
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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicologo, Psicoterapeuta 648 21 5
Gentile ragazzo
credo che non sia vero che lei non ha nulla e mi sembra strano che lei per disintossicarsi dalle benzodiazepine debba rinchiudersi iin una clinica psichiatrica.
Credo invece che probabilmente lei abbia un problema di ansia, mal gestito sia dal punto di vista (evidentemente) psichiatrico sia psicologico.
Credo anche che lei sia giovane per vedere nelle cliniche psichiatriche (utilissime al bisogno) l'UNICA soluzione applicabile.
Il mio consiglio è di chiedere una NUOVA consulenza psichiatrica per impostare una adeguata farmacoterapia e una consulenza psicologica attraverso la quale valutare la possibilità di affiancare con la psicoterapia il trattamento farmacologico.

Io personalmente credo che utilizzare l'ipnosi con chi teme continuamente di perdere il controllo possa essere controproducente. In realtà la letteratura scientifica indica che il miglior approccio ai disturbi d'ansia sia quello cognitivo comportamentale, come può leggere qui https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html

Ci provi
Cordialmente

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazzo, lei menziona il fatto che il disturbo è iniziato da quando ha lasciato il suo lavoro. Ora, io non so se lei lo abbia lasciato a causa del suo disturbo, oppure se tutto sia iniziato dopo.

Ciò che però è quasi certo è che fino a che lei continuerà a evitare le situazioni che le provocano ansia, lei all'inizio sta bene, perché ha scansato il "pericolo", ma in realtà non sta facendo altro che confermare a lei stesso la sua incapacità. Quindi, è corretto dire che più evita e più diventa incapace di gestire la sua vita. Naturalmente lei ora non è in grado di evitare di evitare, però pensi che più evita e peggio starà in futuro.

Può leggere quest'articolo per ulteriori informazioni:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_evitamento.htm

Credo che una rivalutazione psichiatrica sia necessaria nel suo caso, soprattutto per quanto riguarda l'uso dei farmaci. Ma credo anche che dovrebbe iniziare un percorso psicoterapeutico per superare una volta per tutti i suoi fastidi. A questo proposito la informo che un approccio come quello breve strategico ottiene ottimi risultati nei casi come il suo, spesso nel giro di poche sedute.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2009 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta
Per evitare equivoci vorrei puntualizzare che l'ipnosi e la psicoterapia ipnotica neoericksoniana non sono la stessa cosa, l'ipnosi per lo più utilizza modalità direttive mentre la psicoterapia ipnotica neoericksoniana utilizza sempre un approccio indiretto.
[#5]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per le risposte.
Farò uno sforzo economico e cercherò uno psichiatra/psicoterapeuta qua nella mia città (Trieste,qualche consiglio?c'è sul sito il Dr. Forturello che esercita a Trieste, magari contatto lui?)anche perchè nelle clicniche "pubbliche" non ho più tanta fiducia, concordo con la Dr.ssa Sussarellu che ha scritto che probabilmente il mio caso è stato "mal gestito" dal punto di vista psichiatrico e anche psicologico. Al Dr. Santonocito rispondo che si, ho lasciato il lavoro proprio perchè iniziavo a star male, ero stressato ecc...tutto il percorso del mio disturbo è stato graduale e non sempre ho evitato le situazioni che mi provocavano forte malessere ma evidentemente non è bastato.
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