Consiglio

Salve a tutti,
Ho scritto tempo fa riguardo a una cosa che non riuscivo a gestire ma ho ricevuto solo giudizi negativi e offese a sproposito. Nonostante ciò continuo a credere che possano esistere ancora persone che prendano a cuore le persone senza giudicare. Chiedo soltanto pareri, ma non dettati dalla propria rigidità mentale o da perbenismi vari, bensì un messaggio che possa farmi capire quello che realmente volete esprimere. Provo a iniziare...
Da anni ho problemi di depressione, ansia, incapacità di gestire le emozioni, conflitti interiori, e di apatia tali da risultare invalidanti per me e tali da portarmi a prendere due antidepressivi. Ho iniziato la cura farmacologia da otto mesi con una psichiatra che si è mostrata fin da subito disponibile e umana.
Avendo lei una certa età, non so per quali motivi precisi ma non mi fa pagare le sedute (infatti non ho mai pagato). Con lei riesco a parlare, anche se non apertamente come vorrei ma ci sto provando.
Credo che abbia molta esperienza professionalmente ma ora non segue molti pazienti, dopo tanti anni di lavoro (almeno questo è quello che lei mi ha detto).
Torno indietro nel tempo dicendo che tempo fa avevo scritto un consulto chiedendo se fosse possibile un rapporto di amicizia’ inteso nel senso più letterale e puro della parola (in quanto non c’è una prestazione medica pagata in questo caso specifico) però ho ricevuto dai professionisti del sito specializzati in psichiatria solo critiche e offese date, sec me, da estrema rigidità mentale. Oltretutto la dottoressa mi segue soltanto per i farmaci. Comunque, recentemente ho incontrato una psicologa che invece dovrebbe seguirmi per una terapia (psicoterapia corporea).
Il nostro incontro e’ durato due ore e non mi aspettavo potesse esistere una persona così aperta, umana,.
In più lei utilizza tecniche di respirazione che hanno bisogno del contatto fisico in terapia.
Non nascondo che questa cosa mi faccia molto piacere e che la gradisco molto.
Con lei al primo incontro sono riuscito ad aprirmi così tanto che non credevo fosse mai possibile con una/un terapeuta.
Sono rimasto sorpreso da me stesso.
Ho parlato di cose che non avevo mai detto ad altri terapeuti in sei mesi/un anno di terapia.
Si era creato un ambiente favorevole alla comunicazione, così tanto che ho sentito fortissimo in me il desiderio di abbracciarla ma ovviamente non l’ho fatto.
Mi ha stretto forte la mano e massaggiato il collo, ma nient’altro.
Sono rimasta piacevolmente colpita.

Sono in una situazione particolare.
Forse non ho bisogno di una vera terapia, bensì di una persona che scavi dentro di me, presente, forse di quell’amicizia di cui parlavo prima.
Non fraintendete, per favore.
Infine volevo chiedere nel modo più sincero e innocente possibile (al contrario di quello che pensavano i professionisti del sito nel precedente consulto) , per l’appunto, se un’amicizia con un medico che non presta servizio a pagamento sia possibile.

Grazie ancora.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Gentile utente,

si tenga conto che Lei chiede a noi - Psicologi Psicoterapeuti - un parere sulla relazione con una Psichiatra. Pur afferendo entrambi gli Ordini Professionali - Psicologi e Medici - al Ministero della Salute, essi hanno *Codici deontologici* differenti, suppongo. Noi Psicologi conosciamo il nostro.
E dunque in questa risposta nessun parere moraleggiante o sulla base di mie opinioni personali,
bensì un riferimento puntuale alla normativa, precisando che è quella che regola i rapporti tra Pz e Psicologo, NON tra pz e Psichiatra.

Nel Suo consulto però - se ho ben capito - ci parla sia una Psichiatra, sia di una Psicologa.
Non capiamo come la prima effettui prestazioni gratuite; forse in regime di volontariato gratuito, come noi qui rispondendo nel blog?

Entro ora nel merito dei contenuti.

1.
Riguardo al fatto di essere ascoltato ed accolto senza in alcun modo essere giudicato, esso fa parte della nostra professione e ne rappresenta un elemento distintivo.
Nel Codice Deontologico Psicologi la situazione è delineata in questo modo:

"Articolo 4.
Nell’esercizio della professione, lo psicologo rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza, all’autodeterminazione ed all’autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni; ne rispetta opinioni e credenze, astenendosi dall’imporre il suo sistema di valori; non opera discriminazioni in base a religione, etnia, nazionalità, estrazione sociale, stato socio-economico, sesso di appartenenza, orientamento sessuale, disabilità."

2.
Rispetto ad una ipotetica *amicizia* tra pz e Psicologo parallela e contemporanea alla prestazione professionale,
essa viene esplicitamente esclusa dal nostro codice Deontologico.

Articolo 26. Lo psicologo si astiene dall’intraprendere o dal proseguire qualsiasi attività professionale ove propri problemi o conflitti personali, interferendo con l’efficacia delle sue prestazioni, le rendano inadeguate o dannose alle persone cui sono rivolte

Articolo 28. Lo psicologo evita commistioni tra il ruolo professionale e vita privata che possano interferire con l’attività professionale o comunque arrecare nocumento all’immagine sociale della professione. Costituisce grave violazione deontologica effettuare interventi diagnostici, di sostegno psicologico o di psicoterapia rivolti a persone con le quali ha intrattenuto o intrattiene relazioni significative di natura personale..

3.
La nuova Psicologa Le fornirà una "..psicoterapia corporea..", ci riferisce;
"..lei utilizza tecniche di respirazione che hanno bisogno del contatto fisico in terapia.".
Faccia attenzione a non imputare alla simpatia personale quello che - corporeamente - fa parte della "terapia a mediazione corporea" e che la rende differente da altre; e di cui ci dice:
"...Mi ha stretto forte la mano e massaggiato il collo, ma nient’altro.."; certo, che altro?
Talvolta l'incapacità o la difficoltà di stringere amicizie con coetanei/e porta a investire sui propri curanti.

Auspico di essere stata chiara, e altrettanto chiara sulle *norme* stringenti che guidano il nostro agire professionale di Psicologi, e Psicoterapeuti (chi le viola può essere espulso dall'Ordine).
Esse garantiscono sia il Professionista sia l'utente, e hanno come obiettivo ultimo l'efficacia terapeutica scevra da coinvolgimenti distraenti.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
No e’ in regime di volontariato . Il motivo non saprei , dice che vuole aiutarmi a capire quale sia la mia strada .
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
A fronte di una nostra risposta molto articolata e documentata
giunge una replica affrettata e di dettaglio,
stilata dopo soli 11 minuti dalla ricezione della risposta specialistica in #1.

Si auspica un tempo di riflessione personale,
in assenza del quale il motivato parere dello Specialista è trattato come una chiacchiera tra amici al bar, a cui ribattere immediatamente con la prima cosa che viene in mente.

Dott. Brunialti
[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta articolata che mi ha dato , senza giudicarmi . Tuttavia, mi piacerebbe capire , al di là della regole Ufficiali e codici deontologici vari, se un’amicizia tra medico-paziente in cui non vi è una prestazione medica retribuita secondo lei , psicologa psicoterapeuta (dal punto di vista umano) sia una situazione possibile e proponibile . Sottolineo questa questione poiche’, anche se ci si volesse soltanto attenere alle regole ferree che propone il codice deontologico sopra citato da lei , volevo sapere se esiste una regola al mondo che sottolinei il fatto che tra un medico (che non richiede un pagamento alla fine delle sedute) e una ipotetica persona che gli/le chiede aiuto non possa esserci amicizia=(nel senso di parlare più di se stessi al di fuori dello studio medico o anche all’intento del suo studio medico purché ci sia più confidenza) . Al di là’ invece delle regole , vorrei anche sottoporre alla sua attenzione casi di famosi terapeuti come ad esempio quello dello psicanalista Jung che ebbe una relazione particolare con la sua paziente Sabina Spielrein. Cosa ne pensa ? Eppure proprio grazie a una relazione così particolare e sui generis lei guarì e supero’ i suoi problemi e divenne anche una famosa psicanalista .
Grazie ancora per l’attenzione
[#5]
dopo
Utente
Utente
Se scrivere due righe significa mancare di rispetto a uno psicologo/una psicologa allora davvero non so cosa pensare al riguardo. Bisogna anche stare attenti a prepararsi il discorso seguendo un ordine anche nella scrittura che altrimenti si oltrepassa il confine . Io credo che bisogna anche essere se’ stessi e spontanei..soprattutto se si parla con una/o psicoterapeuta . Lei avrebbe preferito una risposta costruita e preparata? Io sono una persona libera e spontanea , non mi serve fingere di scrivere ciò che non penso. Ho risposto alla sua domanda , riguardo al codice deontologico immaginavo che me lo copiasse nel messaggio , come se la vita fosse soltanto regolata da norme ferree , oltre le quali non si deve andare. Oltretutto io ho posto un quesito che riguarda una situazione particolare non una qualunque . Spero mi abbia capito .
[#6]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Gentile utente,

prendo atto della Sua esigenza di forzare i termini della questione pur di avere la risposta che Lei vuole ottenere;
esigenza che
- nel precedente consulto sullo stesso argomento rivolto da Lei ai colleghi Psichiatri -
vi ha fatto giungere al rispettabile numero di ben 36! repliche
https://www.medicitalia.it/consulti/psichiatria/768474-rapporto-medico-paziente.html (non vedo le "offese" a cui Lei accenna, però..).

Ma noi qui abbiamo GIA' espresso il nostro documentato parere in #1,
sulla base delle regole e "norme ferree" (come Lei le chiama) vigenti in Italia nel corrente anno 2020;
e non delle sperimentazioni avvenute proficuamente nel 1800 agli albori della scienza psicologica.
*Oggi* questo fa fede.
Quando la questione è già normata, il resto è chiacchiera.



Se poi qualche Collega Psicologo e Psicoterapeuta volesse rischiare la carriera professionale per aderire alla Sua richiesta di amicizia in contemporanea alla psicoterapia,
questi sono fatti privati di pertinenza del singolo,
che non riguardano lo scopo e l'obiettivo del blog
e dunque nemmeno le nostre risposte specialistiche.

Cordiali saluti.
Dott. Brunialti
[#7]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio vivamente per la gentilezza e per le sue risposte