Non riesco ad accettare a pieno la sessualità delle mia compagna

Salve sono una ragazzo di 26 anni e sto con la mia compagna da più di un anno e mezzo.
Ho avuto altre relazioni prima d’ ora ma mai mi era capitato che lei fosse bisessuale.

Premetto differenza di quelle passate che considero di poco conto rispetto a questa, io sono ogni giorno più preso.
Stiamo benissimo insieme sia dal punto di vista affettivo che sessuale ma l’ unico problema che ho è che penso di non accettare a pieno la sua bisessualità.
Sull’ argomento siamo stati molto aperti fin da subito infatti non ci siamo mai fatti problemi di commentare ragazze insieme.
Ciò che mi fa stare male è che, reputatomi fino ad ora una persona senza pregiudizi, mi sento fortemente in difetto sia verso di lei che con me.
Mi spiego meglio, irrazionalmente quando penso al nostro futuro, ho paura che lei possa sentire la necessità di stare con una ragazza che le possa offrire quello che io non posso darle e ciò fa si che io non mi senta mai sicuro della nostra stabilità al 100% e pensi spesso al fatto che io non le basti.
Al contrario questo mio pensiero non coinvolge la presenza di altri maschi: sarà perché da sempre e nelle relazioni passate il confronto maschio maschio non l ho mai sentito più di tanto, e sarà perché sono abbastanza sicuro di me.

Comunque la possibilità che possano esserci anche eventualmente delle ragazze invece non riesco ad accettarla completamente e non so come fare, sia per quello che penso di me che per lei e per l la relazione.
Ho parlato di irrazionalità proprio perché so che questo è il mio scoglio, dato che mi faccio molti film mentali e rimugino su questa cosa quando durante le giornate mi arriva uno spunto per pensarci.
Con lei non ne ho ancora parlato perchè ho paura di ferirla ma penso che per lei non ci siano questi problemi.

Il problema è quindi tutto nella mia testa e vorrei eliminarlo sia per lei, sia perché capita che delle volte ci penso e ciò influisce sulla mia sanità mentale quotidiana.

Mi spiace di essere stato un po’ prolisso ma spero possiate darmi un consiglio su come agire.
Vi ringrazio.
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Dr. Gianfranco Fabiano Psicologo 99 3
Gentile Utente
Dal suo racconto, emerge che sempre di più che si sta affezionando a questa persona e inizia ad immaginare il suo futuro accanto a lei. Ne ha mai parlato di questo alla sua compagna? Perché si focalizza sulla paura con il confronto con una ragazza e non con la paura che magari i suoi desideri possano essere infranti, perché non vorrebbe impegnarsi? Perché non pensare alla paura del rifiuto, invece di pensare se soddisfa o meno la sua ragazza? Questa non dovrebbe essere una domanda da rivolgere alla sua compagna? Credo che se vorrà passare il suo futuro con questa persona questi discorsi possano esplorare se c'è o meno questa possibilità, e non come lei scrivere: "Il problema è quindi tutto nella mia testa e vorrei eliminarlo sia per lei, sia perché capita che delle volte ci penso e ciò influisce sulla mia sanità mentale quotidiana". Spero di esserle stato utile.

Cordialmente
Dr. Gianfranco Fabiano
Specializzando in Psicoterapia Breve strategica
3407617782

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Utente
Utente
Ho capito la ringrazio, certamente questa è una visione della cosa a cui non avevo pensato.
Poi c e un’ altra cosa che secondo me influisce irrazionalmente sul tutto e su cui faccio ancora fatica a parlare. Ossia il fatto che dopo poche che mi misi con la mi ragazza mio padre che è separato mi ha confessato di avere relazioni omosessuali. Io mi sono infuriato perchè mi sono sentito in mezzo a questa cosa e perchè ho visto crollare delle mie certezze. Dopo quella volta che palesi con lui stato veramente male per qualche settimana ma poi ho deciso di non pensare più alla cosa è ha iniziato ad andare bene. Ancora mi capita però qualche volta di sognare ciò o di pensarci e cambiare umore improvvisamente.
Ritornando al tema di questo consulto, la cosa che poi mi da fastidio è che io possa inconsciamente fare una relazione di paragone fra mio padre e la mia ragazza e quindi ad avere una repulsione anche per la sessualità di lei. Anche questa temo sia una cosa irrazionale perchè ogni volta che ci penso riesco a discernere le due cose ma ho la sensazione che a livello di emozioni non sia così anche perchè sono i due unici esempi nella mia vita.
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Dr. Gianfranco Fabiano Psicologo 99 3
Gentile utente, lei dice:" la cosa che poi mi da fastidio è che io possa inconsciamente fare una relazione di paragone fra mio padre e la mia ragazza e quindi ad avere una repulsione anche per la sessualità di lei. Anche questa temo sia una cosa irrazionale perchè ogni volta che ci penso riesco a discernere le due cose ma ho la sensazione che a livello di emozioni non sia così anche perchè sono i due unici esempi nella mia vita." In questa affermazione forse lei ha già colto il fulcro della questione, mi spiego. Da un punto di vista emozionale e da un punto di vista razionale, si affrontano le cose in maniera molto differente. Lei infatti parla di inconscio e di ragione, cioè il lato emotivo e il lato razionale. A volte capita che questi due "mondi", secondo qualcune ipotesi si parla di regioni del cervello (emisfero destro e emisfero sinistro) , secondo altri il cervello enterico e il cervello cranico, possano essere in contrasto. Insomma, al di là del punto teorico in cui ci si approccia su questi argomenti, se lei sente di vivere un conflitto potrebbe essere questa la situazione. Ovviamente in un contesto come questo possiamo fare solo che ipotesi, dato che questi temi debbano essere trattati in una conversazione dal vivo o online con un professionista (nel caso specifico) psicologo o psicoterapeuta abilitati alla professione. Questo ovviamente se sente che queste sensazioni la possano bloccare in qualcosa. Se sente che questo pensiero sia molto invadente, a scelta dello psicologo o psicoterapeuta potrebbe subentrare anche il supporto di uno psichiatra, ma questa è una valutazione che farà con il professionista di riferimento. Spero di esserle stato utile
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Utente
Utente
Innanzi tutto la ringrazio per la sua gentilezza nel rispondermi e farlo così velocemente.
Il punto penso sia proprio quello infatti, la separazione tra lato razionale e quello più emotivo. Poi certamente credo che il mio problema dal lato relazionale sicuramente non dipende strettamente ed esclusivamente dall altra situazione di mio padre ma anche da altro, però probabilmente la situazione con mio padre un po’ di influenza la ha. Certamente come dice lei è qualcosa che razionalmente riesco a discernere e in più mettendo in una scatola ( perchè non sono in grado di affrontarla) la questione di mio padre alla fine c ho pensato poco durante questo anno e sono riuscito a vivere la mia vita tranquillamente. Non è quindi così invalidante però mi rendo conto che prima o poi dovrei affrontare questi spettri o da solo come ho sempre fatto o rivolgendomi a uno specialista.
In proposito le chiedo, visto la mia completa ignoranza in materia, se gentilmente può consigliarmi che percorso potrei seguire e a che tipo di psicologo potrei rivolgermi per una cosa del genere se ci sono differenti tipi di terapie. È un tema che mi mette un po’ pressione perché ho avuto anni fa brutte esperienze con terapie che mi hanno messo una sorta di blocco ( mi sento come fossi incompatibile con la seduta psicologica) nell’ iniziarne una però se ne sentissi la necessità vorrei provare a sforzarmi.
La ringrazio ancora