Problemi famigliari, relazione

Salve, sono una ragazza di 20 anni, studentessa universitaria.
Vi scrivo per richiedere dei consigli su come comportarmi in merito alla questione...
Vivo con mia madre, una casalinga con diverse patologie (cardiopatia, diabete etc...), mio padre, pensionato da anni che diversi anni fa ha avuto un ictus con la conseguente difficoltà nel linguaggio, mia sorella maggiore (che sta per andare a convivere) e da 1 anno con il mio ragazzo (con cui ho una relazione da più di 3 anni).

Da sempre sono sempre stata legata di più a mia madre e mia sorella, dato che mio padre per lavoro era quasi sempre assente durante l'infanzia.
Mia madre, in particolare, ha sempre avuto nei miei confronti un grande affetto, forse anche troppo... Con me è stata sempre iperprotettiva, ha sempre controllato ogni aspetto nella mia vita, ed esige rispetto assoluto (quasi dovessi servirla) senza darmene mai in cambio.
Non ho mai avuto la mia privacy, uno spazio mio in casa...Mai.
Ad un mio minimo errore, partono insulti, offese, mi da della feccia, della poco di buono e in passato diceva anche che perdere un figlio non l'avrebbe preoccupata, dato che ne aveva altri.
Esige da me dimostrazioni d'affetto, continui sorrisi e "sì, mamma".
Non posso mai mostrarmi nervosa davanti a lei.
O lei parte arrabbiata, dicendo di quanto sia stanca della famiglia e sputando veleno.
E così ho fatto per tutta la vita, per paura di ricevere insulti e minacce.
Ma crescendo, cambio anche io e tutto questo dolore che mi sono portata dietro per anni inizia a pesarmi troppo.
Notti passate a piangere, e in passato cercavo di farmi del male.
Da quando ho il ragazzo si assicura insistentemente che io non perda la verginità (lei è musulmana e abbastanza conservatrice) con continue domande.
Sebbene il mio ragazzo viva con noi (per motivi lavorativi), non possiamo dormire insieme, stare nella stessa camera da soli, addormentarci sul divano insieme (nemmeno per sbaglio), o fare viaggetti da soli.
I rapporti sessuali con lui sono comunque iniziati qualche anno fa di nascosto (avevamo una relazione a distanza), ma da quando vive con noi abbiamo dovuto smettere.
Mi vengono sempre attacchi di ansia, quando cercavamo di stare in intimità, e in generale appena la faccio irritare per qualcosa.
La situazione è diventata insostenibile.
Perlopiù desidera che in futuro io rimanga in questa casa (di proprietà) perché "quando noi non ci saremo più, la casa sarà tua.
Dove vuoi andare?
".
È un controllo continuo, insieme ad umiliazioni e urla.
Il bene che le volevo fin da piccola inizia a svanire, perché non riesco a gestire la situazione.
Vorrei trovare un modo per allontanarmi da lei, farle capire che non voglio il suo controllo opprimente su di me.
Ho bisogno della mia libertà, di trovare la felicità che in questa famiglia non ho mai avuto.
Non riesco nemmeno a fidarmi più di lei.

Vi prego, aiutatemi, consigliatemi qualcosa... Ho un peso dentro, una tristezza e una rabbia che mi fanno solo soffrire.

Vi ringrazio...
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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicologo, Psicoterapeuta 648 21 5
Gentile ragazza,
tutti i giovani, per poter crescere in modo sano ed equilibrato, hanno bisogno di fare esperienza della propria autonomia quindi mi sembra assolutamente normale che tu senta questa situazione come insostenibile.

Credo anche che l'affievolirsi del sentimento per tua madre possa essere una percezione legata alla tua sofferenza ma che, probabilmente, potrebbe rientrare se ti concedessi di "individuare" una via che ti permetta di gestire in modo alternativo la situazione e conseguentemente allentare la pressione.

Hai mai provato ad affrontare apertamente con lei questo argomento?

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa, la ringrazio della risposta...
Ho provato diverse volte a ribattere durante le nostre discussioni, ma ogni volta "vinceva" lei. Non riesco a farmi sentire, e perlopiù quando sento di dover dire qualcosa, mi blocco improvvisamente. È più forte di me questa sensazione, ma dalla mia bocca non esce più nulla. Inoltre per lei è una grossa mancanza di rispetto risponderle, controbattere e in qualche modo, crede di avere sempre ragione senza dare modo agli altri di spiegarsi. Non c'è una vera e propria discussione, perché parla solo una persona. Lei.
Inoltre, oltre alle cose elencate prima, si aggiungono miei problemi personali nati da anni e anni di problemi in casa. Ho una famiglia davvero problematica. Quindi ora a soli 20 anni mi sento davvero sfinita, letteralmente. Mi sento spossata la maggior parte del tempo e priva di motivazioni o passioni...
Non ho altri con cui parlarne, se non il mio ragazzo ma ultimamente sento che anche la nostra relazione stia risentendo di questi miei problemi...
Andare da uno psicologo di persona è fuori questione, perché la mai famiglia lo verrebbe a scoprire e non potrei nemmeno permettermelo.

Non sono sicura che questo sia il posto giusto per confidare tutti i miei problemi quindi mi scuso in anticipo, ma non so cos'altro fare.
Grazie.