Trauma post-operatorio

Buongiorno,
Mio padre nel 2018 ha subito un’operazione per un’ernia inguinale.
Nel corso dell’intervento ci sono state delle complicazioni, riguardanti l’anestesia, che hanno portato ad un’intubazione d’urgenza da sveglio.
Mio padre è stato sedato e spostato nel reparto di terapia intensiva, senza aver portato a termine l’operazione per cui si è presentato all’ospedale.
Per qualche giorno è rimasto addormentato in coma, ha dei ricordi sui sogni (dovuti ai farmaci tranquillanti che gli sono stati somministrati), sul fatto che fosse legato e ad altri ricordi negativi.

Ad oggi ha dolori nella zona dell’ernia e tra pochi giorni avrà una visita dal medico curante.
È fortemente preoccupato al pensiero di dover ripetere l’operazione e che questa volta ci siano ulteriori complicazioni o che addirittura possa non superare l’intervento.
Fin dal giorno della dimissione abbiamo cercato di insistere sull’intraprendere un percorso psicologico per superare il trauma, ma ha sempre rimandato.
A distanza di anni, quando il problema ha ricominciato a ripresentarsi risulta, come precedentemente anticipato, fortemente stressato, preoccupato e in ansia.
La mia domanda è relativa al come poter intervenire per aiutarlo a vivere con maggiore serenità questo momento delicato.
Crediamo che insistere sul confrontarsi con una specialista possa essere per lui davvero d’aiuto, data l’esperienza vissuta.
Ci sono altre cose che possiamo fare o consigli che potete darci?

Vi ringrazio anticipatamente.
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Dr.ssa Giacoma Cultrera Psichiatra, Psicoterapeuta 46 1
I disturbi post-traumaimatici da stress cronico vanno curati in modo efficace per ridare equilibrio. Si basano su un intreccio sapiente tra l’uso dei farmaci necessari e un Psicoterapia volta ad estirpare un life-events che gli ha sconvolto la vita ma che deve essere riparato.

Dr. GIACOMA CULTRERA

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

non è facile consigliare ad un uomo di una certa età un consulto psicologico,
purtroppo non fa parte della cultura dell'epoca,
e neanche dello stile maschile del tempo riuscire a "narrarsi".

E nemmeno noi qui, per linee guida della piattaforma, possiamo consigliare una psicoterapia senza conoscere il paziente,
proprio per il fatto che la psicoterapia non è adatta a tutti e dunque si basa sulla diagnosi fatta di persona.

Talvolta è più facile aiutarli (mi riferisco a pz maschi di una certa età) a lavorare attraverso il corpo, ad es. con una fisioterapia mirata oppure con il training autogeno. Questo risulta più nelle loro corde e a volta facilita la strada alle parole.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Giacoma Cultrera Psichiatra, Psicoterapeuta 46 1
È il medico che a visita sa valutare e consigliare per il meglio. Ci sono le psicoterapie brevi basate più su tecniche comportamentali che utilizzano il biofeedback . Non si va a fare una terapia del pronto a una persona anziana. L’utente non specifica che sia così vecchio. Comunque ho visto lavorare persone anziani con ottimo successo.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

Lei ha scritto qui in area Psicologia e quindi le mie risposte sono in linea con la mia area, come da Lei richiesto, e contengono indicazioni specifiche. Non compare la psicoterapia, che non può essere prescritta senza conoscere la persona.

Le visite di cui parliamo qui sono quelle psicologiche naturalmente,
(.. per quelle mediche Lei avrebbe scritto in area medica ovviamente...),
dove lo Psicologo fa la diagnosi e dà indicazioni per la cura.

Mi dispiace quando nella nostra area si crea confusione a causa di interventi esterni fuori area.

Dott. Brunialti