Potrei essere stata vittima di manipolazione da parte della mia psicoterapeuta e psichiatra ?

Credo che la mia ex psichiatra e psicoterapeuta abbia cercato di manipolarmi in qualche modo.
Soffro di ansia e depressione, e sono stata in cura con psicofarmaci da quando avevo 25 anni.
Nel 2018 ho fatto un anno di psicoterapia perché non riuscivo a superare la fine di una relazione.
La psicoterapia è andata bene fino a che non ho avuto la sensazione che le sedute fossero tutte uguali da un certo punto in poi, così ho smesso la psicoterapia.
Nel 2020 ho avuto un' altra crisi dovuta al non riuscire a fare esami.
Mi convinco di aver bisogno di aiuto da parte di un professionista, così alla fine vado da una psicoterapeuta che è anche psichiatra.
Nelle prime sedute mi fa molte domande sulla mia famiglia, i miei genitori, e il loro lavoro, e poi il lavoro dei miei nonni paterni, quelli materni non li nomina.
Poi inizia a fare domande sul perché i miei genitori avessero deciso di avere il terzo figlio, voleva sapere se fosse stato un errore e se fosse stato voluto, visto che mia madre quando ha avuto mio fratello, nonché il terzo figlio, aveva 43 anni.
Ho risposto alle sua domanda dicendo che era voluto e mi chiede come mai non abbia abortito visto che era affetto da sindrome dawn, io ho detto che i miei erano contro l'aborto, mi ha chiesto cosa avessi fatto io in tale situazione e ho risposto che bisogna trovarsi in certe situazioni e che non saprei rispondere.
Il tono con cui mi rivolgeva le.
domande era molto critico nei confronti dei miei: E non bastavano due figli?
Come mai volevano fare il terzo?...Mi ha chiesto da chi ero stata in cura e quando le ho detto il nome, mi dice: Ah la conosco, cosa può capire quella, è troppo giovane! Poi mi dice che lei è brava e che arriva subito al nocciolo del problema, non come alcune psicoanalisi che durano anni.
Durante le prime sedute si distraeva ogni tanto per guardare il cellulare, fino a distrarsi in maniera sempre più assidua durante le successive.
Mi faceva attendere sempre circa venti minuti, ma non perché prima di me ci fosse qualcuno ma per sbrigare faccende personali in casa, il suo studio era a casa sua, sentivo che spiegava alla domestica cosa fare.
Infine ha voluto vedere i miei genitori il giorno prima del mio esame all'università, a mia insaputa, lei mi aveva chiesto mesi prima se fossi d'accordo, io le ho detto che non ero molto d'accordo e lei mi ha detto che se volevo guarire era necessario, così le ho detto di sì ma pensavo che mi coinvolgesse nel momento in cui decidesse di farlo.
Il giorno dopo, dopo la seduta dei miei genitori e dopo il mio esame, vado alla seduta in cui mi comunica dell' incontro avvenuto con i miei, mi dice che mia madre non è normale e poi che i miei genitori sono pessimi e che sono stati un disastro con noi figli.
Incontra anche mio fratello maggiore, al quale dice che ha fatto la cosa migliore ad andare via lontano da casa.
poi guardando me gli dice:guarda lei è diventata come tuo fratello con sindrome dawn, alla fine è come se fosse disabile.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Non sarebbe corretto da qui mettere in questione l'operato di un professionista, oltretutto senza sapere come sono andate le cose anche dal suo punto di vista.

Ma se lei ritiene di aver ricevuto un trattamento inadeguato o di cattiva qualità può contattare l'Ordine dei medici della regione in cui è iscritta la psichiatra, ed esporre la sua versione dei fatti.

Spetterà all'Ordine fare chiarezza.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
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La ringrazio per la risposta