Depressione post matrimonio

Salve, la scorsa settimana dopo mesi di preparativi mi sono sposata. Premetto che convivevamo già da un anno e quindi il passo sarebbe dovuto essere molto più semplice che per altri...in realtà no. Dal giorno seguente, è iniziata la tristezza, la malinconia, la nostalgia dei miei genitori e della nostra vecchia casina dove abbiamo abitato da fidanzati. La casa dove stiamo adesso è bellissima e grandissima, io l'avevo comprata da sola prima di conoscere mio marito e ho seguito per un anno e mezzo tutti i lavori di ristrutturazione, contavo i minuti per trasferirmi e adesso ho un senso di oppressione fisso e un groppo alla gola. A causa di questo mi sono venuti mille dubbi, vedo mio marito come colui che ha causato tutta questa situazione e non proprio dal giorno del matrimonio il desiderio sessuale si è bloccato da parte mia.
Come posso fare ? Ogni minuto penso che il mio sogno sarebbe quello di far valigia e tornare dai miei genitori con cui ho un rapporto bellissimo. Appena sento un odore che mi ricorda il giorno del matrimonio mi viene da piangere, è stato brevissimo e bellissimo e la settimana passata di nuovo a casa dai miei, sempre insieme evidentemente più che bene mi ha fatto male. Nelle foto il giorno del matrimonio non mi riconosco, mi vedo come una messa lì per sbaglio eppure quel giorno lo sognavo tanto e con mio marito abbiamo sempre avuto mille progetti....se penso che sono sposata sento un senso di vergogna...
Attendo di sapere cosa sta succedendo.
Grazie
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile signora, ci sono vari elementi che andrebbero valutati, ad esempio: per quanto tempo siete stati fidanzati, chi ha "spinto" di più per sposarvi, se il matrimonio è arrivato come naturale conseguenza oppure per cause in qualche modo forzate e altro.

Tuttavia al di là di tutto sembrerebbe esserci da parte sua una certa difficoltà ad affrancarsi dalla situazione di figlia ed entrare a far parte della categoria delle "donne adulte".

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Buongiorno,
siamo stati fidanzati 1 anno e dieci mesi e dopo circa tre mesi di fidanzamento mio marito si è trasferito da me in quanto io già abitavo alcuni giorni la settimana in un appartamento che mi avevano regalato i miei genitori (per lo più dal giovedì alla domenica). Una volta trasferito siamo rimasti in pianta stabile la eccetto un giorno alla settimana in cui ognuno tornava a casa dai genitori a cena e a dormire e a fare il bucato visto che non avevamo la lavatrice, ma soprattutto perchè ci piaceva !
Io lavoro con la mia famiglia quindi diciamo che ci vediamo..spesso e loro non sono affatto invadenti anzi e soffrono nel vedermi strana.
A Natale scorso mio marito mi ha chiesto di sposarlo, io titubavo un pò perchè avevo già avuto un'esperienza di un quasi matrimonio finito prima di iniziare (a 9 mesi dalle nozze e non per causa mia, ma poi in quei giorni lì ho scoperto di essere in dolce attesa ed ero felice. Purtroppo dopo poche settimane ho avuto un aborto spontaneo e ho visto come mio marito mi è stato accanto e il resto allora mi sono lasciata andare e abbiamo deciso la data. Felicissimi e con la paura dei trascorsi ormai alle spalle. Quindi nessuno ha insistito o ha pressato è stat una libera scelta assolutamente.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
È possibile che lei, seppure titubante alla richiesta di matrimonio ricevuta da suo marito, abbia accettato forse per averlo idealizzato un po'. Se non ho capito male lui le avrebbe dato conforto dopo l'aborto spontaneo e il fallito matrimonio. Questo potrebbe aver contribuito ad alimentare in lei un senso di riconoscenza nei suoi confronti, e a farle dire il fatidico "sì" anche dopo un periodo di fidanzamento tutto sommato abbastanza breve.

Nel complesso mi sembra di capire - ma potrei sempre sbagliarmi - che lei sia una persona dall'indole un po' passiva, più disposta a seguire le figure di riferimento, ossia le persone per lei importanti, piuttosto che prendere l'iniziativa in prima persona.

Se ne sente il bisogno, dei colloqui con un collega psicologo potrebbero aiutarla a fare chiarezza sulla sua attuale situazione.

Cordiali saluti
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Dr.ssa Marisa Nicolini Psicologo, Psicoterapeuta 132 6
Gentile Signora,
è possibile che abbia fatto delle associazioni "negative" rispetto al precedente rapporto, finito come ci ha detto?
Sente di avere delle paure pensando a relazioni stabili, come in questo caso sancite dal matrimonio?
Ha paura per la sua libertà?
Se ama suo marito, se avete una buona comunicazione, questo periodo di adattamento verrà superato, perchè sarete capaci di costruire, INSIEME, dei nuovi equilibri che possano integrare (e non sostituire) i precedenti, con in più nuove mete e nuovi progetti.
Se sente che così non fosse, non perda troppo tempo e si rivolga ad uno psicologo/psicoterapeuta per elaborare le difficoltà che sta incontrando.
Cordiali saluti,

Dott.ssa Marisa Nicolini, psicologa-psicoterapeuta
m_nicolini@virgilio.it
riceve a Roma e a Viterbo