Perplessità

Gentili psicologi,
sono una ragazza di 28 anni,
sette mesi fa ho iniziato a frequentare un ragazzo pur non essendone fermamente convinta, l’ho fatto perché non capivo se la mia ritrosia fosse dovuta al fatto che ero molto spaventata all’idea di dover affrontare coinvolgimenti affettivi e sessuali. Volevo capire se era disinteresse o paura. Credo di essere poco capace di volere bene o di stare con le persone: quando mi interessava qualcuno facevo in modo che si schifasse ben presto di me, quando qualcuno era interessato a me non volevo saperne.
Ho iniziato titubante, lui sembrava molto più convinto di me e anche questo mi frenava all’inizio della storia, perché non volevo e non voglio fargli del male. Ma lui stesso è stato a dirmi che se non si vive qualcosa non si può sapere come andrà a finire.
Comunque ci siamo messi insieme, e la storia stava proseguendo bene, mi stavo sciogliendo.
E poi c’è stato l’ultimo periodo di crisi, lo sentivo freddo, distratto e un po’ arrogante, quando mi telefonava e stava con altre persone cambiava tono di voce, ci son state battute da parte di alcuni suoi amici e io zitta ho ingoiato senza fiatare perché so che non vuole che si litighi, quando ne ho parlato in privato con lui si è stranito ancora di più. Ho avuto modo di capire che ci sono delle differenze notevoli nei nostri modi di vivere ed affrontare la vita e che non posso stare zitta e far finta di niente per far andare bene le cose.
Ci ho pensato parecchio su e stavo meditando di troncare la storia. La cosa strana è che proprio quando stavo per prendere questa decisione lui si è risvegliato e mi ha detto di essere sempre più convinto di voler fare sul serio.
Mi stanno tornando i dubbi, non lo amo (intendo innamoramento, passione continua e tormento e bla bla bla ) ma provo affetto e fino a poco tempo fa l’attrazione sessuale non mancava, il problema è che non so quanto possano bastare in un rapporto di coppia. Non tremo, non mi batte il cuore, non perdo l’eloquio e la capacità di ragionare ( come mi era capitato in passato con il ragazzo che pensavo fosse l’uomo della mia vita).
Non voglio prenderlo in giro, né farlo soffrire in futuro. Io sto bene da sola (ci sono abituata, all’inizio è doloroso, poi ci si fa il callo), lui no, me lo ha detto, ha paura di rimanere senza nessuno che lo ami, sogna una famiglia.

Se poco poco avevo provato ad immaginare un futuro con lui, dopo la sua “dichiarazione” non ci riesco più, non credo di potergli dare questo tipo di stabilità.
E d’altra parte non so più che pensare, quasi non lo desidero più, mi prende il magone quando ci sentiamo e non riesco a guardarlo negli occhi senza sentirmi in colpa.
Mi sento un c…a vile, per favore datemi un consiglio, non so cosa fare

Grazie
[#1]
Dr.ssa Romina Venti Psicologo, Psicoterapeuta 85 2
Cara ragazza,
non capisco se la sua paura è "non lo amo" oppure la "stabilità".
Mi sembra che in questo quadro che lei fa le sue paure sono venute nel momento in cui ha dovuto e deve prendere delle decisioni, cioè quando ha dovuto decidere se fidanzarsi ed ora che deve decidere se vuole una stabilità. A parte che, non mi sembra che lui le abbia chiesto di sposarsi, quindi perchè si sta facendo tutte queste domande?
Fossi in lei invece mi concentrerei più su quel momento di difficoltà del suo ragazzo, quando lui ha questa stabilità cosa succede? si rilassa e si distacca?
Quindi significa che per mantenere la vs storia lei dovrà sempre essere titubante?

Ci pensi un pò...

Saluti

Dr.ssa Romina Venti
Psicologa-Psicoterapeuta familiare e sistemico-relazionale
Iscr.Ord.Psic.Umbria sez. A n°536
www.rominaventi.it

[#2]
Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicologo, Psicoterapeuta 648 21 5
Gentile Utente
credo che alla base della sua insicurezza probabilmente ci siano delle motivazioni che si collocano nelle sue esperienze passate o nella sua vita famigliare, dunque probabilmente il suo problema non è il suo ragazzo ed i suoi comportamenti ma, in un certo senso, lei e le sue convinzioni, i suoi desideri, i suoi progetti.

Vede, se lei sapesse cosa è prioritario ed imprescindibile nella sua "storia d'amore" avrebbe la possibilità di verificare in qualsiasi momento quanto si trova lontana o vicina da questo standard, ma se non si riesce a vedere chiaro è difficile anche prendere delle misure attendibili.

In questi casi è fortemente consigliabile sentire uno specialista che potrebbe aitarla a fare chiarezza, a comprendere quali sono le trappole che la fanno inciampare ed accettare delle strade che sembrano dettate dal caso e non dai suoi desideri.

Cordialmente

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

[#3]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Grazie Per le risposta :)

volevo chiedere una cosa:

è possibile non riuscire ad amare le persone? scappare sempre di fronte agli altri?
ma è possibile? cioè si nasce proprio così, ci si diventa? c'è chi si innamora più facilmente e chi meno?

perché io son sempre stata tiepida, e parecchio, con amici, parenti (riesco a volere bene profondamente solo a mia sorella)

perché ci son stata in terapia ma è stato lo stesso

comunque lui ha detto che vuole passare il resto della sua vita con me (magari sono io l'allocca che lo prende sul serio e si fa le fisime).


Grazie ancora



[#4]
Dr.ssa Romina Venti Psicologo, Psicoterapeuta 85 2
Cara ragazza,
è possibile scappare dalle situazioni che ci richiedono un particolare coinvolgimento, certamente non ci si nasce ma le esperienze, lo stile di vita, i modelli familiari ci portano a mettere in atto dei modelli relazionali e Le faccio notare che gira che ti rigira torneranno sempre le stesse modalità relazionali.
Se in passato è stata in terapia, forse sarebbe il caso di tornarci magari cercando di riflettere su questo tema, le consiglio uno psicologo-psicoterapeuta sistemico-relazionale.

Un saluto.