C’è un nome a tutto questo? Posso ritornare ad essere felice?

Salve.
Spero in un vostro aiuto.
Sono Marco 32 anni.
Fidanzato da 11 con una donna fanstica di 26.
Sono completamente entrato in un vortice, non so più cosa fare.
Vivo perennemente con l’ansia, che si trasforma nelle maggior parte in crisi di pianto.
Tutto è successo una sera qualunque, metà ottobre, quando tornavo da una serata passata con la mia fidanzata, avevamo discusso, come capita a tutte le coppie.
Torno a casaUn pensiero all’improvviso così violento che mi ha fatto piangere e chiedermi sono davvero innamorato di lei?
perché sento queste cose se per me è lei è eccezionale?
E sempre la stata la donna che volevo, non ho mai avuto nessun dubbio.
Mai un motivo per dubitare nel nostro amore.
Siamo cresciuti nel sacrificio del nostro amore, promettendoci grandi obiettivi e soddisfazioni.
Pensavamo ad una convivenza, ad una casa alla famiglia.
L’idea di tornare dal lavoro e trovarla casa mi rendeva felice.
Il giorno DOPO glie ne ho parlato con le lacrime a gli occhi ricordo ancora quelle parole sono confuso su di noi, non sento niente per te, non vedo un futuro con te gli hanno spezzato il cuore.
È così che la mia vita è cambiata all’improvviso in un giorno qualunque entrando in un vortice di ansia, di notti infinite, sforzi di vomito, senza mangiare piangendo e chiedendomi come è possibile?
Perché?
ad oggi siamo ancora insieme, cercando di capire cosa sia successo.
E quei sintomi sono diventati meno pesanti ma cmq presenti.
È come se avessi preso un ossessione, se cerco di pensarla, mi sforzo e a volte dimentico quello che ci unisce, come se ci fosse una lastra tra noi, devo cercare di ricordare i bei momenti passati insieme o addirittura vedere una sua foto.
C’è da dire che Fine settembre perdo il lavoro, un lavoro che mi permetteva di riuscire a gestire tante cose.
Tra cui il nostro rapporto, non c’era un weekend in cui non stavamo insieme.
Insomma il lavoro che mi faceva stare bene, nonostante l’impegno e le responsabilità.
Ero felice.
Nonostante avevo perso quel lavoro ne avevo già trovato un altro, ma proprio non mi andava, avevo paura di non poter fare le cose che facevo prima, rinunciando a quella stabilità, alla fine non lo accettato, perché ero nelle peggior condizioni.
In tutto questo C’era e c’è, La mia famiglia, mio padre malato oncologico, mia madre casalinga, mio fratello con il quale non ci sono mai andato d’accordo Mi sono sempre sacrificato, per loro cercando di aiutarli, sostenendoli.
Perché sono cresciuto vedendoli sacrificarsi ogni giorno per noi.
Ho cercato di gestire alcune situazioni, facendo discussioni ogni santo giorno, perché le paure di ritornare in quei momenti bui era tanta, non volevo che commettessero errori.
Non ho mai pensato del tutto a me stesso.
Rinunciando alla mia felicità, rimandando tutti quei sogni, l’unico sogno che avevo crearmi una famiglia con lei adesso ormai le camomille non bastano più.
Non c’è la faccio più così non dormo piu, non vivo piu
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Un pensiero all’improvviso così violento che mi ha fatto piangere e chiedermi sono davvero innamorato di lei?
perché sento queste cose se per me è lei è eccezionale?

Ti correggo, non hai "sentito" delle cose, hai "pensato" delle cose. Cioè, se per caso potessi non esserne più innamorato. E tali pensieri ti hanno spaventato (prima hai pensato e poi hai sentito).

Sì, potrebbe trattarsi proprio di un'ossessione, cioè di un dubbio legittimo come qualunque altro, che diventa però importantissimo, enorme, dilagante. E finisce per sconvolgerti la vita.

Rivolgiti a uno specialista per un parere preciso e le cure del caso, se necessarie.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
Dottore grazie mille. Prenderò immediatamente appuntamento con uno specialista, perché non mi capacito di come sia potuto accadere una cosa del genere. Nel frattempo mi consiglia qualcosa, almeno per dormire .. non chiedo altro.