Anuptafobia

Buon pomeriggio sono una ragazza di 29 anni, con una bella carriera lavorativa, una bella famiglia, tanti amici.

Ho chiuso due anni fa una convivenza con una persona che non condivideva i miei valori.

In seguito ho avuto modo di uscire solo con 2 persone, i classici casi umani ma in questo caso belli e dannati.
Mi hanno usata e poi sono spariti dicendo di non volere una storia seria.
Sono socievole e so stare bene sia in mezzo alle persone sia da sola.

Tuttavia mi rendo conto che se voglio trovare un partner devo dedicare più tempo alla socialità e infatti mi ritrovo a fare la girandolona.
Esco sia per la voglia di farlo e sia per darmi delle possibilità.

Piaccio agli uomini senza problemi, il punto è che nel posto in cui vivo mi sembra di conoscere ormai tutti, alcuni mi si avvicinano ma non rientrano nei miei gusti.

Non mi riferisco all'estetica bensì al divario culturale in quanto quasi tutte le persone di un certo livello, si sono trasferite negli anni.
Io non posso trasferirmi a causa del mio lavoro, sarebbe come dare un calcio ad anni di sacrifici.
Oltre al fatto che sarebbe difficile stare per un periodo di tempo senza lavorare in attesa.
Insomma il trasferimento è fuori discussione.

Ho provato a segnarmi su siti di incontri ma purtroppo si sono rivelati un totale flop!

Sono quasi tutti alla ricerca di sesso e basta.
Attorno a me si fidanzano tutti.

Sembra che tutti riescano alla fine a trovare persone degne e alla loro altezza.
A volte penso che dovrei accontentarmi ma non riesco.
Non voglio un principe, un riccone o chissà chi.
Solo un mio contraltare.

Non sono un mostro, non sono stupida né maleducata.
Vorrei semplicemente qualcuno che mi faccia sentire soddisfatta, senza esagerare o essere altezzosa.

Ormai vivo costantemente nel panico, ho paura di rimanere sola, come se sentissi che il mio destino fosse segnato.

Il tempo scorre e penso a quando farò un figlio, a come io sia una fallita nella sfera personale e a cosa pensa la gente nel vedermi sempre "sola".

Per non parlare dei commenti di alcuni parenti che mi fanno sentire inadeguata.
Io desidero tanto metter su famiglia, avere dei figli ma non perché la società lo impone.
Io lo desidero da sempre.

Sto facendo dei colloqui con una psicologa, tuttavia questa paura permane.
Paura di non trovare nessuno non perché non piaccio ma per mancanza di scelta.
Mi guardo intorno e vedo che esiste gente rimasta single per sempre e nella mente mi immagino già tra dieci anni nel catalogo "zitelle".

Non so davvero come mai mi remi tutto contro, non capisco perché proprio a me.
Ormai è una vera ossessione e non vedo margini di miglioramento.

Mi sento impantanata, come se per sempre sarà così.
Cosa devo fare?
Mi sento una "sfigata".
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Sì, sembra che te ne stia facendo un'ossessione.

E le ossessioni, come il timore per il giudizio dei parenti, si basano su una mancanza di autostima e/o su una certa ansia.

Considera che più resterai ossessionata dalla paura di rimanere zitella e magari di non avere figli, più gli uomini percepiranno questa tua brama, questa disperazione, e resteranno a distanza di sicurezza. E finirai per trovare costantemente, spinta dal bisogno e dalla paura, materiale sub-ottimale e di ritrovarti in storie che ti lasciano poco o nulla.

Parlane con la tua psicologa, perché dev'essere suo compito proprio quello di toglierti questa ossessione.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr. Salvatore Valenti Dentista, Perfezionato in medicine non convenzionali, Gnatologo, Psicologo, Odontostomatologo, Medico osteopata 91 4
Gentile paziente,
Anche se la fobia di rimanere sole trova un esempio nel celebre caso di "Bridget Jones", non penso che lei sia una sfigata...

Concordo con quanto detto dal collega.
Le consiglio di acquistare consapevolezza del proprio stato d’animo e dei pensieri che occupano la sua mente. Il desiderio di trovare un partner "all'altezza", per dare inizio a una relazione seria non può trasformarsi in un’ossessione, o dare origine a condizioni di stress e/o di malessere.
Come ogni fobia, anche nell’anuptafobia si sperimenta una certa quota di ansia, alla quale si possono anche associare fasi di depressione, allorquando un partner non è presente.
Il sostegno psicologico è fondamentale e la sua Psicologa potrà certamente aiutarla.
A questo possono essere associati altre soluzioni per sedare l’ansia e per migliorare l’umore.
Anche l'Agopuntura può essere un aiuto in più.

Dott. Salvatore Valenti
Medico Odontoiatra, Agopuntore e Psicologo Clinico
Prof. a c. Università di Roma

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