Chiarimenti risonanza magnetica della rachide lombo-sacrale
Egregi Dott.ri Vi scrivo in merito alla risonanza magnetica che il mio compagno ha effettuato per dei sporadici dolori alla schiena. Il mio compagno ha 24 anni é alto 1, 85, pesa 87 kg e pratica palestra intensamente a livello pesistico.Vorrei delle delucidazioni in merito al referto:
Rettificata lordosi lombare. Accenno al retro-listesi del corpo di L5 su S1. I corpi vertebrali sono conservati in altezza. Irregolarità spondilosiche, con piccoli appuntimenti dei profili somatici e multipli noduli intraspongiosi di Schmorl sulle limitanti somatche.
Il canale spinale lombare da L1-L2 ad L5-S1 appare un po' ristretto come per stenosi relativa di tipo costituzionale, con peduncoli vertebrali relativamente corti e con sagittalizzazione ed ipertrofia dei massicci articolari, quest' ultimo rilevo un po' più accentuato in L4-L5 ed L5-S1.
A livello D11-D12: segni di discopatia con disidratazione e riduzione dello spessore discale discale,si apprezza inoltre protusione discale posteriore globale ed associata a piccola focalità erniaria in sede medio laterale destra,con impronta, e con parziale estensione laterale e in sede foraminale a destra. A livello D12-L1 il disco intersomatico presenta segni di discreta disidratazione discale ed é un po' ridetto di spessore; protusione discale posteriore globale ed associata piccola ernia discale in sede medio laterale sinistra, con impronta su sacco durale, accentuata a sinistra.
I dischi intersomatici da L1 a L2 a L4 a L5 presentano spessori ed intensità di segnale nella norma. Ai livelli L1-L2, L2-L3, L3-L4; modeste protrusioni discali posteriori globali, con multiple modeste impronte su sacco durale, nell' ambito della stenosi realtiva del canale spinale. A livello L4-L5 : protusione discale posteriore globale con tendenza alla focalità erniaria in sede mediana, con impronta a largo raggio sul sacco durale,accentuata centralmente , e con parziale estensione laterale in sede preforaminale, nell' ambito della stenosi relativa del canale spinale. A livello L5-S1 il disco intersomatico appare un po' ridotto di spessore posteriormente, di normale intendita di segnale ; modesta protrusione discale posteriore. In L4-L5 e in L5-S1 all' ipertrofia costituzionale delle faccette articolari posteriori si associano note artrosiche interapofisarie. Non sono evidenti alterazioni di segnale delle strutture ossee vertebrali in esame, anche nella sequenza STIR. Non sono apprezzabili alterazioni di segnali del cono midollare e delle radici della caduta.
Ringraziandovi anticipatamente Vi porgo i miei più distinti saluti.
Rettificata lordosi lombare. Accenno al retro-listesi del corpo di L5 su S1. I corpi vertebrali sono conservati in altezza. Irregolarità spondilosiche, con piccoli appuntimenti dei profili somatici e multipli noduli intraspongiosi di Schmorl sulle limitanti somatche.
Il canale spinale lombare da L1-L2 ad L5-S1 appare un po' ristretto come per stenosi relativa di tipo costituzionale, con peduncoli vertebrali relativamente corti e con sagittalizzazione ed ipertrofia dei massicci articolari, quest' ultimo rilevo un po' più accentuato in L4-L5 ed L5-S1.
A livello D11-D12: segni di discopatia con disidratazione e riduzione dello spessore discale discale,si apprezza inoltre protusione discale posteriore globale ed associata a piccola focalità erniaria in sede medio laterale destra,con impronta, e con parziale estensione laterale e in sede foraminale a destra. A livello D12-L1 il disco intersomatico presenta segni di discreta disidratazione discale ed é un po' ridetto di spessore; protusione discale posteriore globale ed associata piccola ernia discale in sede medio laterale sinistra, con impronta su sacco durale, accentuata a sinistra.
I dischi intersomatici da L1 a L2 a L4 a L5 presentano spessori ed intensità di segnale nella norma. Ai livelli L1-L2, L2-L3, L3-L4; modeste protrusioni discali posteriori globali, con multiple modeste impronte su sacco durale, nell' ambito della stenosi realtiva del canale spinale. A livello L4-L5 : protusione discale posteriore globale con tendenza alla focalità erniaria in sede mediana, con impronta a largo raggio sul sacco durale,accentuata centralmente , e con parziale estensione laterale in sede preforaminale, nell' ambito della stenosi relativa del canale spinale. A livello L5-S1 il disco intersomatico appare un po' ridotto di spessore posteriormente, di normale intendita di segnale ; modesta protrusione discale posteriore. In L4-L5 e in L5-S1 all' ipertrofia costituzionale delle faccette articolari posteriori si associano note artrosiche interapofisarie. Non sono evidenti alterazioni di segnale delle strutture ossee vertebrali in esame, anche nella sequenza STIR. Non sono apprezzabili alterazioni di segnali del cono midollare e delle radici della caduta.
Ringraziandovi anticipatamente Vi porgo i miei più distinti saluti.
[#1]
Gentile Signora,
in effetti il referto che Lei riporta è molto articolato e può sembrare abbastanza complesso da analizzare.
In massima sintesi, e senza la possibilità di essere direttamente critici sulle immagini ovviamente:
Si evidenziano iniziali segni di artrosi della colonna vertebrale che appare inoltre "raddrizzata" rispetto alla sua normale configurazione.
Nel tratto di passaggio dorso-lombare, che solitamente si riesce ad analizzare anche studiando il tratto lombare, si evidenziano segni di sofferenza di due "cuscinetti" (dischi intersomatici) intervertebrali. A questi livelli si rilevano anche piccole ernie discali che determinano delle impronte sul contenitore del midollo spinale e, cosa importante, senza peraltro "toccare" quest'ultimo (almeno non se ne parla in termini di gravità).
Nel tratto lombare si rileva una globale sofferenza dei "cuscinetti o anelli discali" (come comunemente vengono intesi nel gergo non medico) che presentano un discreto schiacciamento più evidente nella parte bassa della schiena (L4-L5 ove si rileva una sporgenza con aspetto di ernia).
Il tutto si associa ad una ridotta dimensione del canale spinale dove decorrono il midollo e le radici spinali, caratteristica su base congenita.
L'azione delle protrusioni discali insieme al ridotto calibro del canale spinale si inserisce in un contesto di spazio ridotto che potrebbe accentuare in realtà l'effetto irritativo finale sulle strutture nervose, ma non è detto che avvenga (elemento da valutare clinicamente se sospettato).
Non vengono segnalati tuttavia conflitti meccanici nè con il midollo nè con le radici nervose (attuale elemento molto positivo!).
Semplice nota: il sovrappeso non favorisce mai la salute della colonna vertebrale. Consigliandole un consulto dallo specialista di riferimento (neurochirurgo, fisiatra o ortopedico), e sperando di essere riuscito a rendere l'idea della situazione, Le porgo cordiali saluti.
in effetti il referto che Lei riporta è molto articolato e può sembrare abbastanza complesso da analizzare.
In massima sintesi, e senza la possibilità di essere direttamente critici sulle immagini ovviamente:
Si evidenziano iniziali segni di artrosi della colonna vertebrale che appare inoltre "raddrizzata" rispetto alla sua normale configurazione.
Nel tratto di passaggio dorso-lombare, che solitamente si riesce ad analizzare anche studiando il tratto lombare, si evidenziano segni di sofferenza di due "cuscinetti" (dischi intersomatici) intervertebrali. A questi livelli si rilevano anche piccole ernie discali che determinano delle impronte sul contenitore del midollo spinale e, cosa importante, senza peraltro "toccare" quest'ultimo (almeno non se ne parla in termini di gravità).
Nel tratto lombare si rileva una globale sofferenza dei "cuscinetti o anelli discali" (come comunemente vengono intesi nel gergo non medico) che presentano un discreto schiacciamento più evidente nella parte bassa della schiena (L4-L5 ove si rileva una sporgenza con aspetto di ernia).
Il tutto si associa ad una ridotta dimensione del canale spinale dove decorrono il midollo e le radici spinali, caratteristica su base congenita.
L'azione delle protrusioni discali insieme al ridotto calibro del canale spinale si inserisce in un contesto di spazio ridotto che potrebbe accentuare in realtà l'effetto irritativo finale sulle strutture nervose, ma non è detto che avvenga (elemento da valutare clinicamente se sospettato).
Non vengono segnalati tuttavia conflitti meccanici nè con il midollo nè con le radici nervose (attuale elemento molto positivo!).
Semplice nota: il sovrappeso non favorisce mai la salute della colonna vertebrale. Consigliandole un consulto dallo specialista di riferimento (neurochirurgo, fisiatra o ortopedico), e sperando di essere riuscito a rendere l'idea della situazione, Le porgo cordiali saluti.
Dott. Alessandro Aiello
Dirigente Medico di Radiodiagnostica
U.O. Radiologia - Ospedale Giovanni Paolo II° - Sciacca (AG)
[#2]
Utente
Egregio Dott.re Aiello, la ringrazio infinitamente per le sue delucidazioni e per il tempo speso a rispondere. Mi permetto di chiederle se queste erniette, l'artrisi e i cuscinetti sofferenti sono cosa comune o c'è una terapia da dover fare? Inoltre facendo lui palestra e quindi alzando pesi rischia di peggiorare la situazione? Lui non é in sovrappeso i kg sono perlopiù massa magra muscolare. La ringrazio ancora per la sua disponibilità!
cordialmente .
cordialmente .
[#3]
Questi sono fenomeni di "invecchiamento" comuni correlati all'età e che sono rappresentati in modo maggiore o minore in dipendenza da numerosi fattori tra cui ad esempio il peso corporeo, il lavoro (più o meno faticoso), il tipo di sport..... insomma dipende anche da quanto stressiamo la schiena in genere.
Beh... il sollevamento pesi evidentemente non è l'ideale, così come non lo sarebbe l'equitazione!
Di terapie mediche e chirurgiche si potrebbe parlare in maniera indefinita....ma non in questa sede poichè le eventuali terapie vanno "cucite" addosso al paziente.
Inoltre è meglio che affrontiate questo argomento con i colleghi specialisti clinici che lo prenderanno in carico... sia per quanto riguarda terapie di tipo medico se ne avesse bisogno (farmacologica, fisioterapia, terapia fisica...) che dal punto di vista dei comportamenti migliori da adottare per non aggravare con gli anni la situazione (ad esempio riconsiderare il tipo di sport).
Ancora un saluto.
Beh... il sollevamento pesi evidentemente non è l'ideale, così come non lo sarebbe l'equitazione!
Di terapie mediche e chirurgiche si potrebbe parlare in maniera indefinita....ma non in questa sede poichè le eventuali terapie vanno "cucite" addosso al paziente.
Inoltre è meglio che affrontiate questo argomento con i colleghi specialisti clinici che lo prenderanno in carico... sia per quanto riguarda terapie di tipo medico se ne avesse bisogno (farmacologica, fisioterapia, terapia fisica...) che dal punto di vista dei comportamenti migliori da adottare per non aggravare con gli anni la situazione (ad esempio riconsiderare il tipo di sport).
Ancora un saluto.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 14.7k visite dal 05/11/2014.
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