Carcinoma e metastasi
Paziente di anni 69 operato due volte di un carcinoma squamoso sul dorso. Eseguito esame istologico: carcinoma a cellule squamose in situ, margini liberi. Tranquillizzato anche troppo dai medici, non esegue nessun tipo di terapia e neanche ulteriori controlli.A distanza di un anno esatto riscontra pacchetto linfonodale ascella dx, esegue pet totale body dalla quale risulta l'addensamenti ai linfonodi con SUV piuttosto elevato. Altro piccolo addensamenti loggia di Barety e un'altra al surrene. I markers ocologici sono tutti negativi , la cromogranina un po alta, ma usa gastroprotettori da un po di tempo.Quelli degni dii attenzione pare siano solo il linfonodi. Viene eseguita un biopsia e il risultato è metastasi da carcinoma squamoso. Si parla di IV stadio. Dopo tutto ciò nessuno riesce a decidere il da farsi. L'oncologo ritiene necessario lo svuotamento di tutti i linfonodi prima di qualsiasi terapia. Il chirurgo invece ritiene l'intervento troppo invasivo con conseguenti limitazioni all'arto, e quindi propende per una buona radioterapia e chemioterapia. Vorrei da voi possibilmente la via più giusta da seguire ,se siamo ancora in tempo
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La rarità del quadro e della diffusione di malattia a più distretti rende più difficile un approccio standardizzato a favore di uno personalizzato. Sicuramente e' importante l'inizio di un trattamento sistemico di tipo farmacologico per arginare l'avanzamento su altre sedi. Sulle sedi evidenti, una radioterapia potrebbe contribuire al controllo locale o alle remissione/prevenzione di sintomi rilevanti. Ovviamente per l'indicazione al trattamento radiante e' importante vedere il paziente e le immagini strumentali nel dettaglio.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
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Utente
Scusatemi l'insistenza, ma l'ansia ci sta uccidendo, perché in realtà niente é stato fatto per cercare di arginare il male. Perciò se ho ben capito , l'intervento ai linfonodi é sconsigliato
Per la chemioterapia si usa un protocollo standard o bisogna personalizzarla? E , se si, quali sono i criteri. Consideri che vivo nel profondo sud , dove i mezzi sono ancora limitati.
La prognosi é comunque infausta?
Per la chemioterapia si usa un protocollo standard o bisogna personalizzarla? E , se si, quali sono i criteri. Consideri che vivo nel profondo sud , dove i mezzi sono ancora limitati.
La prognosi é comunque infausta?
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Carissimo, sono tematiche da discutere di persona con il paziente proprio per evitare panico o disguidi nel capire nel dettaglio l'iter da seguire. Ogni ulteriore consiglio da questa sede sarebbe superficiale o -non volutamente- forviante. il caso ha bisogno che il medico lo segua di persona e vi illustri, con documenti alla mano e dopo la visita clinica tutto il percorso diagnostico-terapeutico
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.1k visite dal 04/01/2017.
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