Interazioni tra i farmaci

Buongiorno, sono stava visitata da una Dottoressa per un dolore nella zona del coccige per il quale nessuna indagine di tipo diagnostico riesce a trovare una causa. Questo dolore ha fatto insorgere in me attacchi di panico che sto curando con 10 gg gi citalopram al di ( già in passato ne avevo sofferto e stavo meglio). In attesa di cominciare la vera e proprio terapia del dolore, la dottoressa mi ha detto di assumere al bisogno il Kolibri, max una pastiglia ogni 8 ore . Il mio dubbio nasce dal fatto che ci possa essere un interazione tra il kolibri e il citalopram e incorrere in un problema di sindrome serotoninergica. Ho provato una sera a prendere una pastiglia alle ore 19.00 verso le 24.00 ho iniziato ad agitarmi e non sono riuscita a calmarmi fino alle 04.00 del mattino. Non so se si e' trattato di autosuggestione o una crisi serotoninergica. C'è un dosaggio oltre il quale sicuramente posso incorrere in questo problema? Grazie mille.
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Citalopram+Kolibrì (ovvero Tramadololo e Paracetamolo). Come da scheda tecnica non sembrerebbe esservi alcuna evidenza circa effetto favorente/scatenante una sindrome serotoninergica.

INTERAZIONI:
>>Interazioni farmacodinamiche. L'impiego contemporaneo di citaloprame degli inibitori delle MAO puo' causare gravi effetti collaterali, tra cui la sindrome serotoninergica. L'effetto serotoninergico del sumatriptan puo' essere potenziato dai bloccanti specifici della ricaptazione della serotonina (SSRI). Fino a quando non saranno disponibili ulteriori informazioni, e' sconsigliato l'impiego contemporaneo di citalopram e degli agonisti 5-HT, come sumatriptan ed altri triptani. Si consiglia cautela nei pazienti trattati contemporaneamente con anticoagulanti, farmaci che influenzano l'attivita' dei trombociti, come i FANS,acido acetilsalicilico, dipiridamolo e ticlopidina o altri farmaci (per es. antipsicotici atipici, fenotiazine, depressivi triciclici) che possono aumentare il rischio di emorragie. L'esperienza con citalopramnon ha rivelato interazioni clinicamente rilevanti con i neurolettici.Tuttavia, come con altri SSRI, non puo' essere esclusa la possibilita' di un'interazione farmacodinamica. Gli effetti indesiderati possonoessere piu' comuni durante l'impiego contemporaneo di citalopram e preparati di erbe contenenti St John's wort (Hypericum perforatum). Non sono state dimostrate interazioni farmacodinamiche o farmacocinetiche tra citalopram e l'alcool. Tuttavia, non si consiglia la combinazione di citalopram e alcool. >>Interazioni farmacocinetiche. Non dovrebberoverificarsi interazioni farmacocinetiche dipendenti dal legame con leproteine plasmatiche. Citalopram e' un debole inibitore del CYP2D6. Anche se le interazioni farmacologiche clinicamente rilevanti con citalopram sono insolite, non si puo' escludere un'interazione se citalopramviene somministrato contemporaneamente ad un altro farmaco metabolizzato dal CYP2D6. La somministrazione contemporanea di citalopram e metoprololo (substrato del CYP2D6) ha aumentato di due volte i livelli plasmatici del metoprololo. Non sono stati osservati effetti clinicamentesignificativi sulla pressione sanguigna e sulla frequenza cardiaca. La cimetidina, un noto inibitore enzimatico, ha causato un lieve aumento nei livelli medi stazionari di citalopram. Si consiglia percio' attenzione durante la somministrazione di dosi elevate di citalopram in concomitanza con dosi elevate di cimetidina. Non esiste un'interazione farmacocinetica tra il litio e citalopram. Tuttavia, sono stati riportati casi di maggiori effetti serotonergici quando gli SSRI venivano somministrati in combinazione con litio o triptofano. Si consiglia cautela durante l'impiego contemporaneo di citalopram con queste sostanze attive. Il monitoraggio di routine dei livelli di litio deve essere continuato come sempre. In uno studio farmacocinetico non e' stato dimostrato l'effetto sui livelli plasmatici ne' di citalopram ne' dell'imipramina, anche se veniva aumentato il livello della desipramina, il principale metabolita dell'imipramina. Quando la desipramina viene combinata con citalopram, e' stato osservato un aumento nella concentrazione plasmatica della desipramina. Puo' essere necessaria una riduzione nella dose della desipramina. Non e' stata osservata un'interazione farmacocinetica tra citalopram e levomepromazina, digoxina o carbamazepina eil suo metabolita carbamazepina-epossido. L'assunzione di cibo non influenza l'assorbimento e le altre proprieta' farmacocinetiche di citalopram.































Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno, mi scusi ma anche su internet trovo :
Tramadolo: in associazione a citalopram aumenta il rischio di tossicità neurologica (sindrome serotoninergica).
Quindi sono confusa.
Grazie mille.
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Corretto: il Tramadolo può aumentare il rilascio di serotonina.
La associazione ad un antidepressivo SSRI come il Citalopram aumenta, pertanto, il rischio interazione.
Questa per più è dose dipendente.

Nel dubbio che l'episodio da Lei illustrato sia da riferire ad un eccessivo aumento di "tono serotoninergico" il comportamento corretto è la sospensione del farmaco che potrebbe aver scatenato l'evento clinico.

Nel caso di sintomatologia attuale nella somministrazione di un antagonista della serotonina.
In particolare un importante trattamento adiuvante include il controllo dell'agitazione tramite la somministrazione di benzodiazepine.

Attuati questi presidi: in particolare la sospensione del Tramadolo (che verosimilmente non è neanche l'analgesico più indicato per una coccigodinia) ne parli con il medico che la sta seguendo (illustrando l'accaduto e segnalando così il "warning") pianificando un differente trattamento del dolore.

La sindrome serotoninergica non è prevedibile e non esistono nè test di laboratorio nè per prevenirla nè per diagnosticarla.
La diagnosi è esclusivamente clinica.
Un solo farmaco, senza neanche interazione con un secondo, potrebbe scatenarla.

Pertanto nel dubbio clinico sospensione e nuova pianificazione terapeutica.
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