Il medico ha evidenziato la necessità

Sono la madre di un ragazzino di 13 anni a cui in data 08/01/07, dopo visita urologica, è stata diagnosticata varicocele sx di 3° grado e frenulo breve. Il medico ha evidenziato la necessità di eseguire l'intervento chirurgico per risolvere il varicolcele (onde evitare problemi per il completamento dello sviluppo) e una plastica per "allungare" il frenulo da effettuarsi in contemporanea. A questo punto queste sono le mie perplessità:
1)E' corretto eseguire l'intervento chirurgico e non la scleroembolizzazione?
2)E' normale che il medico non abbia richiesto nessun accertamento strumentale (eco color doppler, ecc...)?
3)Inoltre mi è stato consigliato (previo consulto con l'anestesista) di non escludere l'anestesia generale anzichè locale per evitare di turbare mio figlio ancora in giovane età.
Scusate se non posso essere più precisa rispetto la tecnica chirurgica da adottare ma sinceramente non mi sono stati forniti tanti dettagli tranne che questa verrà eseguita per via inguinale (piccola incisione).
RingraziandoVi anticipatamente cordiali saluti.
[#1]
Dr. Antonio Giambersio Andrologo, Endocrinologo 816 21
Gentile Signora,
è difficile darLe un consiglio in un caso come il suo.
Certamente il medico che ha visitato suo figlio avrà
ritenuto che l'intervento sia necessario. In alcuni casi
infatti si può essere più cauti e valutare la necessità
dell'intervento caso da caso. L'esame doppler è certamente molto importante per valutare l'entità del
reflusso, così come l'ecografia testicolare consente di "vedere" degli eventuali segni di sofferenza del didimo e decidere così quando e se intervenire. La scleroembolizzazione, nell'ipotesi in
cui sia necessario l'intervento, potrebbe essere molto
più indicata per la la minima invasività.
Se va al sito www.geocities.com/agiambersio troverà
una piccola monografia sul varicocele scritta per i pazienti che potrebbe esserLe di aiuto per inquadrare
meglio il problema. Ci tenga al corrente.
Cordiali saluti

Dr. A. GIAMBERSIO
www.ambulatoriodiandrologia.it

[#2]
Urologo attivo dal 2006 al 2013
Urologo
concordo con la saggia consulenza del Collega Giambersio
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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
credo la giovane età del paziente non debba essere e non possa essere un deterrente alla correzione di un varicocele. Anzi. Certamente nel caso del Suo ragazzo occorre procedere con la massima cautela nella fase diagnostica (clinica e strumentale) e di indicazione al trattamento. Non conosco lo stadio di sviluppo pscicosessuologico di Suo figlio, ma io credo che (con il consenso di Voi genitori) non proporrei mai un trattamento di correzione senza aver visionato uno spermiogramma, magari basandomi solo sulla volumetria testicolare ecograficamente accertata.
I motivi per sottoporre a trattamento un varicocele, senza vole entrare nel merito specifico delle modalità tecniche di trattamento, son tre:
1) dispermia
2) sintomatologia soggettiva dolorosa
3) inestetismi.
Se il Collega che La sta seguendo clinicamente ha deciso di porre l'indicazione al trattamento, io rispetto la Sua decisione ma è chiaro che il ragazzo deve rientrare quantomeno nei primi due punti cui ho accennato.
Vorrei aggiungere che le tecniche sono varie e tutte gravate da lati positivi e negativi, e percentuali diverse di persistenza del varicocele dopo trattamento.
Il problema del buon esito dell'intervento viene quindi delegato all'abilità dell'Operatore. Non consiglio mai ai miei pazienti l'intervento per via laparoscopica, essenzialmente per il fatto che tale tecnica richiede gioco forza una anestesia generale, mentre la correzione per via tradizionale chirurgica può essere effettuata in anestesia locale o meglio loco-regionale, con solo qualche ora di permanenza in ambiente clinico. Sono apprezzabili gli interventi di sclero-embolizzazione sia per via retrograda che anterograda, anche questi condotti in anestesia locale e con brevissima permanenza in ambiente clinico. Queste due ultime tecniche hanno diverse percentuali di recidiva, o per meglio dire di persistenza, del varicocele, oltre che di complicanze. Tutto dipende dalla abilità e capacità dell'Esecutore.
Data la giovane età del soggetto, io credo sia corretta la indicazione al trattamento chirurgico piuttosto che di sclerotizzazione, procedura che contempla una esposizione più o meno lunga a radiazioni.
Io pratico la tecnica chirurgica della cosiddetta legatura bassa delle vene spermatiche, con minima incisione cutanea a livello dell'orifizio inguinale esterno e con ottimi risultati sia curativi che estetici.
Si tratta dell'intervento di legatura secondo Marmar (cui ho apportato delle piccole modifiche personali). Uso di proposito il termine tecnico per darLe un punto di riferimento se avesse necessità di confronti con pareri diversi. Considero questa tecnica, da eseguirsi con l'aiuto di particolari occhiali ingrandenti, la migliore per risolvere in particolare la quota extra-funicolare di un varicocele di alto grado (II - III etc), intendendo con questo termine non solo il complesso delle vene cremasteriche, ma anche quello delle vene pudende, epigastriche superficiali e soprattutto delle sovrapubiche o "cross over". Negli ultimi studi sull'argomento, a questo particolare gruppo di vene (che il Chirurgo deve ricercare sistematicamente), vengono imputate una buona quota di recidiva o persistenza di patologia dopo varicocelectomia.
Spero di aver motivato una mia scelta e considerazione personale.
Auguri affettuosi al Suo ragazzo e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO

Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it

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dopo
Utente
Utente
Gent.mi dottori,Vi ringrazio per i Vs. preziosissimi consigli. Alla luce di ciò che mi avete scritto provvederò immediatamente affinchè mio figlio venga sottoposto ad ulteriori accertamenti. A tal proposito vorrei anche chiedere un consulto c/o il Policlinico di Modena ove, nel reparto di urologia, vi è un'apposita sezione di andrologia pediatrica. Il medico consultato in precedenza è comunque primario di urologia di un altra struttura pubblica della città e ha già programmato l'intervento per giugno 2007. Nulla mi vieta nel frattempo di effettuare tutto il necessario con calma, in modo da poter sciegliere la cosa migliore per il mio ragazzo. Non appena ne sarò a conoscenza Vi metterò al corrente degli sviluppi. Ancora tante grazie per il Vs. impagabile supporto. Cordiali saluti
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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
davvero saggia decisione la Sua.
Affettuosi auguri al Suo ragazzo ed un cordialissimo saluto.
Prof. Giovanni MARTINO
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Dr. Domenico Battaglia Andrologo, Urologo 254
Concordo in tutto con il Prof. Martino.

Dr. D. Battaglia

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Dr. Giuseppe Benedetto Urologo, Andrologo 2.7k 15
sono daccordo con quanto detto egregiamente dal collega Martino

dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com

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dopo
Utente
Utente
Gent.mi Dottori,
come Vi avevo anticipato ho fatto visitare mio figlio da un'urologo presso il policlinico di Modena. Questo medico gli ha comunque fatto subito l'ecodoppler bilaterale con la seguente diagnosi:
"L'esame ecocolor doppler dei plessi pampiniformi ha documentato regolare flusso arterioso bilateralmente. Didimi con normale vascolarizzazione. L'esame velocimetrico color doppler ha evidenziato reflusso emodinamicamente significativo sia a riposo che solo sotto manovra di Valsava a sx.
Presenza di reflusso anche a destra, emodinamicamente significativo già a riposo."
Il medico a questo punto mi ha consigliato di rivolgermi al reparto di chirurgia pediatrica dello stesso ospedale in quanto saranno loro a decidere la necessità o meno dell'intervento vista l'età del ragazzo (13 anni). Ho già preso l'appuntamento con il primario per il 24/02/07. RingraziandoVi anticipatamente Vi porgo i miei più cordiali saluti.
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dopo
Utente
Utente
Gent.mi medici,
dopo la visita effettuata dal chirurgo pediatrico, le conclusioni sono state le medesime del primo medico consultato ovvero che l'intervento deve essere fatto. Se devo essere sincera però permangono alcune perplessità, motivo per cui sono a riscriverVi.
1)La chirurgia urologica pediatrica prevede modalità differenti di intervento rispetto a quella degli "adulti"?
2)Il primo urologo contattato aveva dignosticato a mio figlio il frenulo breve da correggere contestualmente all'intervento di vareicocele, mentre il medico che ha effettuato l'ecodoppler (che è anche andrologo) ha consigliato di non intevenire così presto in quanto poco accentuato ed eventualmente da rivedere più avanti quando avrà rapporti sessuali.
3)E' inusuale che ragazzini di 13 anni vengano operati in reparto con persone adulte e/o anziane?
4)Per quanto riguarda il varicocele riscontrato a dx mi è stato detto che normalmente correggendo il più evidente(a sx in questo caso), si ha un miglioramento anche dell'altro.
RingraziandoVi anticipatamente per la Vs. attenzione
Cordiali saluti.
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