Microematuria famigliare, disidratazione e renella

Buongiorno,
ho 44 anni, non fumo, non faccio vita sedentaria.

L'anno scorso un esame delle urine ha rilevato microematuria + numerosi cristalli di ossalati di calcio.
Infezioni o patogeni sempre negativi anche in successivi controlli.

L'ecografia ha confermato la presenza di microcalcoli (renella).

Per scrupolo ho effettuato una risonanza magnetica ai reni e vie urinarie: negativa.

Dato che ho la tendenza a bere poco e dai lipstick l'urina risulta spesso densa, l'urologo mi ha prescritto di bere di più e mi ha dato integratori a base di citrato di potassio e magnesio, senza darmi ulteriori accertamenti.

A un anno di distanza microematuria ancora presente, ma non avendo seguito le raccomandazioni (idratazione e integratori) con l'aiuto di un'applicazione sullo smartphone, da qualche giorno ho finalmente cominciato a bere regolarmente 2300ml di acqua al giorno + integratori.

Benché il problema sia asintomatico, ogni tanto sento un leggerissimo pizzicorio durante la minzione e più raramente leggeri fastidi passeggeri nella zona del basso ventre che secondo il mio medico di base fanno sempre pensare a espulsione di renella.


Le mia domanda è:
Generalmente un buon regime di idratazione basta a risolvere il problema in qualche settimana oppure è necessario più tempo?
Quando è consigliabile fare i prossimi accertamenti di laboratorio per vedere se renella e microematuria sono ancora presenti?


Vorrei capire se nel mio caso uno screening regolare è consigliato, oppure se anche idratandosi renella e microematuria mi accompagneranno per tutta la vita.
Diversi membri della mia famiglia (genitori, zii e cugini) hanno regolarmente tracce di sangue nelle urine.
Nessuno beve tanta acqua e la maggior parte di loro ha smesso di preoccuparsene.


Ringrazio per l'attenzione e spero di avere presto vostri consigli.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.3k 1.9k
Come spesso scriviamo in questa sede, noi siamo molto dubbiosi sul fatto che la cosiddetta - renella - così come la si descrive comunemente, esista veramente: Che poi possa dare disturbi irritativi alle basse vie urinarie, possiamo con certezza affermare che si tratti di una legenda.
Se lei ha una predisposizione costituzionale alla formazione di calcoli renali, fa molto bene ad idratarsi abbondantemente. 2300 ml al giorno sono forse anche troppi in condizioni normali, esagerare non serve, diciamo che 1500-1700 sono già sufficienti se non si suda. La situazione renale può essere tenuta sotto controllo con ecografie periodiche, ad esempio ogni 2 anni.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Gentile Dott. Piana,
la ringrazio per le precisazioni e per i consigli. In effetti il termine renella , che spesso si usa impropriamente, non mi è stato menzionato durante le visite mediche, piuttosto si è parlato di microlitiasi.
Benché nel mio caso l’espulsione di questi calcolini sembri responsabile di questa microematuria persistente, non avendo vere e proprie coliche, può consigliarmi degli esami da eseguire che possano escluderne eventuali altre cause?
In altre parole, oltre l’ecografia, che tipo di check-up potrei fare per monitorare una microematuria che si ripresenta puntualmente senza sintomi?
Non penso che fare una Tac o una Rmn a ogni episodio sia una buona idea, anche perché mi corregga se sbaglio, questi due esami non vedono perfettamente le vie escretrici inferiori, per le quali si fa una cistoscopia nel caso.
Un esame citologico urinario su 3 campioni una volta all'anno potrebbe essere una buona idea? Esistono altri esami non invasivi?
Non vorrei esagerare, ma nemmeno sottovalutare il problema.
Grazie ancora per il suo prezioso contributo.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.3k 1.9k
Se la microematuria si mantiene stabile nel tempo (anni) seguendo il buon senso diremmo che non vi siano accertamenti particolari da eseguire, oltre a ripetere l'esame delle uirne ogni 6 mesi. Per il controllo della microlitiasi, in asssenza di disturbi, una ecografia ogni 2 anni può essere considerata sufficiente.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it