Cistite antibiotico
Buonasera Gentili Dottori.
Ho 61 anni e sono in menopausa da tempo.
A settembre ho avvertito bruciore post minzione.
È passato bevendo molto e assumendo integratori mannosio/cranberry.
A novembre nuovamente il disturbo.
Proteus 500.000.
In concomitanza ho avuto la bronchite e ho assunto Cefixoral che forse ha fatto qualcosa anche per il Proteus.
A gennaio nuovamente bruciore post minzione: 80.000 Escherichia coli.
Visita uroginecologica e ecografia addome, non rilevano nulla.
Ripeto urinocoltura: Proteus 150.000 presenza di nitriti e leucociti, abbondante flora batterica, pH 5.
La dottoressa prescrive Neofuradantin (sensibile): prendo due compresse ma mi rendo conto che è tra quelli "sconsigliati" per la Npf (di cui c'è sospetto).
Vado in panico e la dottoressa mi prescrive Monuril due buste.
Purtroppo nessun miglioramento.
È trascorsa una settimana dall' assunzione del Monuril.
Ho assunto mannosio e bevo tanto ma ho sempre bruciore post minzione.
Quanti giorni devo aspettare, dopo la fine dell' antibiotico, per ripetere l'urinocoltura?
Può essere utile anche l' esame del primo mitto (in questo caso cosa devo fare ricercare)?
Ho programmato anche tamponi vaginali.
Ho un grosso dubbio: Il bruciore post minzione è un sintomo di cistite?
Ho peggiorato cambiando antibiotico?
Confido nei vostri consigli.
Grazie mille.
Ho 61 anni e sono in menopausa da tempo.
A settembre ho avvertito bruciore post minzione.
È passato bevendo molto e assumendo integratori mannosio/cranberry.
A novembre nuovamente il disturbo.
Proteus 500.000.
In concomitanza ho avuto la bronchite e ho assunto Cefixoral che forse ha fatto qualcosa anche per il Proteus.
A gennaio nuovamente bruciore post minzione: 80.000 Escherichia coli.
Visita uroginecologica e ecografia addome, non rilevano nulla.
Ripeto urinocoltura: Proteus 150.000 presenza di nitriti e leucociti, abbondante flora batterica, pH 5.
La dottoressa prescrive Neofuradantin (sensibile): prendo due compresse ma mi rendo conto che è tra quelli "sconsigliati" per la Npf (di cui c'è sospetto).
Vado in panico e la dottoressa mi prescrive Monuril due buste.
Purtroppo nessun miglioramento.
È trascorsa una settimana dall' assunzione del Monuril.
Ho assunto mannosio e bevo tanto ma ho sempre bruciore post minzione.
Quanti giorni devo aspettare, dopo la fine dell' antibiotico, per ripetere l'urinocoltura?
Può essere utile anche l' esame del primo mitto (in questo caso cosa devo fare ricercare)?
Ho programmato anche tamponi vaginali.
Ho un grosso dubbio: Il bruciore post minzione è un sintomo di cistite?
Ho peggiorato cambiando antibiotico?
Confido nei vostri consigli.
Grazie mille.
Una cosa alla volta.
Il bruciore post-minzione fa pensare ad una irritazione vulvo-vaginale, esacerbata dal contatto con l'urina acida. In questa si differenzia dalla cistite, in cui il bruciore è più intenso a vescica piena e durante al minzione. La vulvo-vaginite è di interesse ginecologico e può essere opportuno eseguire i tamponi batteriologici vaginali.
La ricerca batteriologica sulle urine del primo getto non si utilizza nella femmina poiché inutile.
Tranne che in casi particolari, l'urocoltura non va eseguita prima di 7-10 giorni dalla conclusione della terapia antibiotica.
Le ripetute terapie antibiotiche favoriscono la selezione di batteri più resistenti ed aggressivi. L'antibiotico deve essere sempre utilizzato con buon senso, non solo alla caccia della negativizzazione dell'urocoltura. Trattandosi sempre e comunque di batteri di origine intestinale, è sull'interstino che vanno concentrate le attenzioni, sia per quento riguarda la funzione che per l'equilibrio dell flora baterica locale (microbiota). Se si sottovaluta questo aspetto, tutte le cure urologiche rischiano di essere vane.
Il bruciore post-minzione fa pensare ad una irritazione vulvo-vaginale, esacerbata dal contatto con l'urina acida. In questa si differenzia dalla cistite, in cui il bruciore è più intenso a vescica piena e durante al minzione. La vulvo-vaginite è di interesse ginecologico e può essere opportuno eseguire i tamponi batteriologici vaginali.
La ricerca batteriologica sulle urine del primo getto non si utilizza nella femmina poiché inutile.
Tranne che in casi particolari, l'urocoltura non va eseguita prima di 7-10 giorni dalla conclusione della terapia antibiotica.
Le ripetute terapie antibiotiche favoriscono la selezione di batteri più resistenti ed aggressivi. L'antibiotico deve essere sempre utilizzato con buon senso, non solo alla caccia della negativizzazione dell'urocoltura. Trattandosi sempre e comunque di batteri di origine intestinale, è sull'interstino che vanno concentrate le attenzioni, sia per quento riguarda la funzione che per l'equilibrio dell flora baterica locale (microbiota). Se si sottovaluta questo aspetto, tutte le cure urologiche rischiano di essere vane.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 405 visite dal 21/02/2025.
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Approfondimento su Cistite
La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.