Terapia antibiotica ureaplasma e clamidia
per un infezione da Ureaplasma Parvum e Clamidia, riscontrata da urinocoltura e spermiocoltura che mi sta causando da circa 2 settimane bruciori uretrali, fastidi vari e un po di risentimento Vescicale/prostatico, l'urologo che mi ha in cura ha impostato questa terapia:
Azitromicina 500 mg mattina e sera solo per un giorno insieme a Doxiciclina 100 mg mattina e sera, poi proseguire con Doxiciclina per 13 giorni mattina e sera aggiungendo dal secondo giorno Levoxacin 500 mg mattina e sera, quest'ultimo per 7 giorni.
Praticamente il primo giorno assumo Azitromixina + Doxiciclina e dal secondo giorno Doxiciclina + Levoxacin, per poi terminare con l'ultima settimana di sola Doxiciclina.
Mi è stato detto che è una terapia antibiotica (direi evidentemente) forte, ma che è appropriata per eradicare le due infezioni.
Non assumo farmaci particolari e non soffro di problematiche di salute gravi, che io sappia non ho problemi cardiaci (qualche extra sistole forse ogni tanto) ne ai reni ne del fegato (non bevo quasi mai e non assumo farmaci).
Da bambino e qualche volta da adulto ho sofferto di orticaria... posso dire inoltre che sono molto magro al momento, 60 kg per 181 cm, e ho anche una situazione di pubalgia che sto trattando da tre mesi, oltre che facilmente mi vengono dolori muscolari causa poco tono muscolare in generale.
Oltre ad un inevitabile terapia con fermenti lattici per proteggere la mia delicatissima situazione intestinale con il colon irritabile (che sarà gia una bella battaglia) , posso stare tranquillo con una terapia antibiotica simile che durerà 22 giorni in totale?
Devo avere accortezze?
L'ansia non aiuta in questi casi e io non sono di certo un campione nel gestirla, per cui vorrei capire se questa terapia è sia efficace che "sicura".
Anche perchè l'urologo mi ha indicato di far fare la stessa terapia alla ragazza che frequento, in quanto sicuramente positiva visto che molto probabilmente me l'ha passata lei, quindi anche per una sua sicurezza.
Grazie mille in anticipo
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Il mio dimagrimento è dovuto agli ultimi tre anni di combattimenti con le ragadi piu che per altri problemi. Tre anni fa in un anno ho perso 12 kg perchè continuavo ad avere queste ragadi e ho cominciato semplicemente a mangiare molto di meno per paura, ora capita molto piu di rado ma capita. Non ho mai ripreso a mangiare come mangiavo prima perchè appunto le ragadi mi spaventano un po, ma rispetto agli anni scorsi dovrei solo " mangiare di piu" e meglio, per riprendere peso.
Sicuramente soffro di colon irritabile e sono sensibile a livello intestinale, quindi prendere peso per me che poi son stato sempre magro e alto non è semplice, ma non ho forti problemi intestinali che mi causano dimagrimento in sostanza.
Inoltre aggiungo che : mi era stata data inizialmente una terapia con 10 giorni di doxiciclina 100 mg una volta al giorno e successivamente 10 giorni di Klacid 500 mg 1 cps mattina e 1 a sera per altri 10 giorni. Successivamente ho avuto modo di essere visitato dall'urologo che mi segue "ufficialmente" ( in prima battuta non era disponibile ) che mi ha riferito che la prima terapia era "sbagliata" o comunque di basso dosaggio e che sarebbe stata inefficace contro i due batteri, perciò ha impostato la terapia come sopra : 1 giorno azitromicina 500mg x2 volte, doxiciclina 14 gg 100 mg mattina e sera insieme a levofloxacina 7 gg 500mg mattina e sera.
Come al solito sentire due pareri ( anche se questa volta per casualità) crea confusione. Mi è stato detto che la seconda terapia mira a disfarsi dell'infezione con più sicurezza ed evitare recidive. In passato ho assunto fluorochinoloni ( tavanic ) anche per 20 giorni seppur una compressa al giorno, senza avere problemi, cosi come ciproxin o cefixoral. Non ho mai assunto azitromicina che io sappia o doxiciclina, tanto meno ho mai fatto terapie di antibiotici cosi ravvicinati e diversi.
A questo punto non so bene a chi credere
A beh allora!
Guardi, ovviamente noi non siamo qui per giudicare sull'appropriatezza delle indicazioni terapeutiche dei nostri Colleghi, che tra l'altro conoscono la sua situazione direttamente e con un dettaglio certamente superiore al nostro. In linea di massima, noi siamo però tradizionalmente fautori di una ragionevole parsimonia nella prescrizione degli antibiotici, quantomeno in assenza di febbre od evidenti complicazioni. Così come siamo convinti della assoluta importanza della flora batterica intestinale e dell'indispensabile riguardo dovuto nei suoi confronti.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Allo stesso tempo non voglio rischiare recidive ne per me ne per la ragazza e vorrei ovviamente fare la terapia più appropriata.
Il problema è che rischio , rivolgendomi al curante, di ottenere una terza valutazione o indicazione e di questo passo non ne esco più .
So che non vi è concesso ( ed evitate anche solo per etica) di commentare terapie di vostri colleghi che peraltro possono visitare il paziente di persona e me ne rendo conto, ma vorrei solo chiedere un consiglio :
Per un infezione di questi due batteri che per ora non ha portato a febbre o secrezioni, ma solo fastidi e bruciori uretrali da quasi 2 settimane, sarebbe sufficiente la terapia proposta dal primo urologo con doxiciclina 100 mg una volta al giorno per 10 giorni e poi proseguire con 10 giorni di claritromicina 500mg due volte al giorno ?
Io sto leggendo che le linee guida internazionali indicano 14 giorni di doxiciclina 100 mg due volte al giorno per debellare con successo sia Ureaplasma che Clamidia.
Purtroppo sono "costretto" a fare questi ragionamenti, perchè andando dall'urologo o da altri medici per uno specifico problema, è difficile riuscire a raccontare tutto il contesto ( colon irritabile ecc ) e come sempre ogni Medico indica le terapie in base alla rispettiva esperienza.
Io , ovviamente, vorrei solo attuare la terapia più sensata , che non vada ne a distruggermi l'intestino con l'eccesso di antibiotici, ne essere sottodosata e creare recidive o resistenze, consapevole che in medicina non funziona mai nulla "con certezza".
Se le è possibile darmi un indicazione a riguardo , mi servirebbe molto per fare chiarezza e sentirmi tranquillo nel cominciare la terapia e concludere questa storia il prima possibile.
Grazie mille
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Ne parlerò con il mio medico curante, al quale più che altro chiederò a questo punto se doxiciclina due volte al giorno per una settimana può essere sufficiente per entrambi i batteri..o magari prenderlo una volta al giorno per 10 giorni, che non so quanto differisca a livello di efficacia. Se anzi me lo può gia dire lei , le sarei grato, ma comunque agirò in base alla decisione con il mio medico di base al quale riferirò tutto quanto.
Grazie
Mi chiedo a questo punto se non fosse sensato rifare l'esame dell'urine per avere anche l'antibiogramma e andare a "colpo sicuro"
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Ho preso un contenitore e domani consegno nuovamente urine primo mitto con ricerca dei batteri in questione con PCR, ma stavolta con antibiogramma.
Se possibile tenere attivo il consulto, mi piacerebbe aggiornarla quando avrò gli esiti.
Grazie mille
sono andato stamattina a richiedere urinocoltura con antibiogramma, specificando che mi interessava perché ero gia risultato.positivo a clamidia e ureaplasma parvum. Mi è stato riferito che l'antibiogramma non si fa con la metodica PCR che non è una coltura batterica ( o qualcosa del genere) per la clamidia. Per l ureaplasma si può fare la coltura (che quindi non è PCR) e tentare di fare un antibiogramma se la carica batterica è sufficiente da essere rilevata.
Io sinceramente ormai mi sono perso in questi tecnicismi...il medico mi dice "eh ti do questi perché mancando l antibiogramma deve coprire tutto", vado a richiedere questo antibiogramma su urine primo mitto e mi dicono : la clamidia in pcr si rileva, ma l'antibiogramma si fa con la cultura e non si può fare in PCR e che possono solo "tentare" di farlo per l'ureaplasma ma non mi assicurano che uscirà positivo perché la carica potrebbe essere troppo bassa.
Poi il laboratorio stesso mi dice " le linee guida dicono che l antibiotico di prima linea per clamidia e ureaplasma è la doxiciclina", e che "solo in caso di fallimento o infezione resistente si prova con l'aggiunta di azitromicina e levofloxacina". Io a questo punto mi ritrovo con la terapia prescritta dall'urologo di 10 giorni doxiciclina 1 volta al giorno + 10 giorni di claritromicina ( e non rispetta la linee guida ), e un altra terapia di altro urologo con azitromicina+levofloxacina+doxiciclina, che rispetterebbe queste famose linee guida ma che come terapia iniziale sarebbe fin troppo e mi disintegrerebbe l'intestino.
Pensavo di uscirne fuori rifacendo il test chiedendo ABG e mi dicono che per la clamidia non si può fare e che possono solo tentare con Ureaplasma (intanto ulteriore ennesima spesa).
Io a questo punto non so chi o cosa credere
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Io sinceramente sono andato oggi in laboratorio perchè ieri mi ero convinto che avrei potuto richiedere l'antibiogramma , in modo da poter scegliere la terapia più adatta e soprattutto evitare di prendere antibiotici in quantità come si diceva, cosa che vorrei evitare il più possibile.
Io sinceramente a questo punto , tra le due terapie che mi sono state proposte, eviterei di prendere azitromicina+levofloxacina+doxiciclina se non fosse strettamente necessario, e da quello che ormai mi pare di aver capito, al momento non lo è (credo).
Propenderei per la terapia con doxiciclina + klacid , che in sostanza sono i due antibiotici che lei ha nominato come sensibili( tetraciclina e macrolidi) , solo che la posologia di 10 giorni doxiciclina 100 mg una volta al giorno e successivamente 10 giorni di klacid 500 mg due volte al giorno anche qui..continua a non convincermi ( doxiciclina che per linee guida si prende due volte al giorno per una settimana e non una volta al giorno per 10 giorni, e il klacid 500 mg due volte al giorno per dieci giorni non so se è necessario ne tanto meno se ha senso prenderlo per altri 10 giorni dopo la doxiciclina) .
Io purtroppo non posso prendere antibiotici senza pensarci su 10 volte, perchè appunto, la mia situazione intestinale è delicata...altrimenti avrei intrapreso la terapia doxi+klacid senza neanche pensarci , visto che è stata data dall'urologo al quale mi sono rivolto.
Se dovessi scegliere di testa mia , al di la delle prescrizioni mediche e considerando quello che ho recepito fino ad ora, io farei una settimana due volte al giorno di doxiciclina 100mg e basta...ma io non sono medico e non mi voglio improvvisare tale, solo che ora sono un po incastrato riguardo al cosa fare.
La ringrazio
ne approfitto della sua cortesia per aggiornarla e chiederLe ancora qualche consiglio:
Ho terminato la terapia di 10 giorni Bassado x 2 volte al giorno (non leggera per il mio delicato intestino), questo nella giornata di ieri . Al momento non ho dolori , qualche fastidio lieve ogni tanto a livello uretrale . La mia partner sta ancora provvedendo a iniziare la terapia perchè ha avuto degli impedimenti che non le hanno permesso di cominciare prima , tra l'altro, è risultata negativa a una normale urocoltura ( ma non aveva specificato nella richiesta la ricerca di mycoplasmi e clamidie , quindi penso che provvederà ad un più "sicuro" tampone vaginale, che credo nel caso delle donne possa essere più accurato, giusto ? )
Ovviamente stiamo evitando rapporti, anche quelli protetti ( oltre alla penetrazione , si rischia in altri modi ? ), volevo chiederle quanto devo attendere per eseguire l'esame di verifica e se sarà sufficiente fare una urocoltura su primo mitto con PCR , o magari anche esami delle urine standard considerando che erano di poco alterati i valori di eritrociti/emoglobina in quelli eseguiti quando ho rilevato la positività, nonchè spermiocoltura anch'essa positiva ai batteri ureaplasma parvum e clamidia .
La ringrazio come sempre
Per il controllo è sufficiente la ricerca PCR sulle urine del primo getto.
Paolo Piana
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Grazie per la precisazione sui rapporti protetti, che onestamente per timore abbiamo comunque evitato, anche perchè appunto io ho fatto la terapia e lei ancora no. Mi chiedevo come funziona per i rapporti orali visto che non ho ben chiaro, anche se la domanda è un po imbarazzante la faccio lo stesso..
Ultimissima : per la ragazza il tampone è più "sicuro" nel trovare i batteri rispetto all'urocoltura ?
Grazie e buona giornata
Tutti i rapporti scoperti sono considerati ar rischio.
Sì, ma se non c'é alcun sintomo è ben poco verosimile che il tampone sia positivo.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Chiaro anche il discorso di tutti i rapporti "scoperti", mi chiedevo però se ad esempio nella mia situazione di fine terapia, "ricevere" un rapporto orale non protetto possa essere considerato rischioso quanto quello penetrativo non protetto, considerando che non verrei a contatto con la "controparte" genitale . Giusto per fare chiarezza e soprattutto perchè voglio, anzi vogliamo, evitare reinfezioni mie e sue..
Per il discorso positività del tampone o meno, la ragazza non ha mai avuto alcun sintomo da ciò che dice, ma io da 3 anni non frequentavo nessuno in modo più assoluto, quindi l'infezione può essere arrivata solo da lei se ho capito bene , che invece ha avuto in agosto dell'anno scorso la sua ultima frequentazione, quindi abbiamo entrambi dedotto che lei fosse automaticamente positiva ma asintomatica.
Se ho capito bene questi batteri " da soli" non possono spuntare fuori, se non con i rapporti , per questo io presupponevo una sua positività scontata al momento del tampone, vorrei capire questo.
La ringrazio
ho eseguito oggi esame delle urine con sedimento e urocoltura PCR su primo mitto. Per l'urocoltura devo aspettare martedì, invece nel frattempo mi hanno già mandato i risultati degli esami urine, dal quale risulta che i valori che nelle precedenti analisi erano fuori range (eritrociti/emoglobina) risultano rientrati, mentre sono stati riscontrati "cristalli" che non erano mai stati evidenziati nei precedenti esami, oltre ad un valore di pH delle urine pari a 5. I cristalli sono segnalati solo come "positivi" senza altra specificazione. Per il pH e per la presenza di questi cristalli devo fare qualcosa o comunque preoccuparmene? attendo comunque i risultati della pcr per il discorso batteri. Ho fatto queste analisi a distanza di 14 giorni dalla fine dell antibiotico.
Grazie mille come sempre
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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chiedo scusa se approfitto ancora della sua disponibilità.
Ho ottenuto il referto dell'urocoltura pcr su primo mitto eseguita qualche giorno fa insieme all'esame urine con sedimento di cui le ho gia riportato i risultati ( non piu presenti eritrociti emoglobina alterati come erano prima della terapia, e tutto nella norma tranne il ph e presenza di cristalli ).
Ho consegnato i campioni in laboratorio a 14 giorni dal termine di doxiciclina 100 mg due volte al giorno per 10 giorni e , ahimè, sono risultati positivi nuovamente Ureaplasma Parvum e Clamidia ...
Sinceramente sono molto sconfortato, perchè per me l'assunzione di antibiotici è una cosa delicata a causa dell'intestino, e speravo che 10 giorni in quella posologia sarebbero stati sufficienti. E' possibile che io sia ancora positivo ? Potrebbe essere dna batterico "morto" rilevato con la pcr ?
Sono molto scoraggiato onestamente..
la ringrazio
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Nella giornata di oggi mi sono recato dall'Urologo che mi segue (di nota fama, di cui mi fido, direttore del suo reparto in ospedale) , per aggiornarlo della situazione :
ho riferito che dopo 2 settimane esatte dalla fine della terapia con Bassado, ho eseguito esami urine primo mitto dal quale sono risultato ancora positivo ad Ureaplasma parvum e Clamidia.
Ho anche riferito una normalizzazione dell'esame urine con sedimento, che mostrava piccole alterazioni prima della terapia.
Ho segnalato che i sintomi sono quasi assenti, qualche fastidio nelle ore post eiaculazione ma assenza di fitte uretrali significative come prima della terapia, no secrezioni ecc.
Ho riferito che da 4-5 mesi sono in trattamento fisioterapico 3 volte a settimana per pubalgia/sindrome retto-adduttoria che va un po meglio ma che è lontana dall'essere guarita.
L'Urologo mi ha detto che : in assenza di antibiogramma ( per clamidia non si puo, per ureaplasma in pratica neanche ) e supponendo che non ci sia stata reinfezione non avendo avuto rapporti neanche protetti ne durante ne dopo la terapia, lui pensa che la terapia con Bassado non sia stata sufficiente o che comunque potrei avere una resistenza, in quanto "è poco verosimile che entrambi i batteri siano ancora positivi dopo 14 giorni dalla fine del Bassado ".
Mi ha indicato di ripetere urocoltura primo mitto e spermicoltura in questi giorni e che se dovessi risultare ancora positivo come lui pensa, la terapia assegnata è di LEVOFLOXACINA 500 mg al giorno per 15-20 giorni, aggiungendo che " altrimenti non le posso eradicare sul serio ".
Io ho riferito della mia condizione fisica generale perchè so che i fluorochinoloni hanno noti problemi in relazione ai tendini, articolazioni ecc, e io non voglio assolutamente peggiorare o avere problemi piu seri in quell'ambito, nel tentativo di curare una cosa differente...
L'urologo dice che non ho alternative se voglio risolvere e che se non faccio attivita fisica posso stare "tranquillo" che non mi succederà nulla ( anni fa avevo preso Tavanic per 20 giorni e l'unico che ne ha risentito credo fosse stato il mio intestino, cosi a memoria).
Io a questo punto non posso che sperare che i nuovi esami che farò questi giorni risulteranno negativi, ma temo che invece saranno positivi. A quel punto sono terrorizzato dall'assunzione di questo antibiotico vista la mia condizione, che oltre alla pubalgia vede anche una magrezza eccessiva (61 kg x 1.80 ) dovuta al turbinio di problemi che ho avuto negli ultimi 3 anni che mi hanno portato a mangiare molto poco e con paura, cosa che sto lentamente cercando di affrontare.
Devo sentire un altro parere e faccio bene ad avere queste preoccupazioni ?
Posso stare tranquillo se dovessi assumere davvero la levofloxacina una volta verificata la positività ?
aggiungo che facendo gli esami domani/dopodomani, saranno passati 32-33 giorni dall'ultima pastiglia di Bassado.
La ringrazio come sempre in anticipo
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Il supporto psicologico ce l'ho ( e menomale) costantemente da ormai un anno e mezzo... e mi creda, ho fatto tanto per me stesso negli ultimi due anni spendendo anche valangate di soldi "solo" nel tentativo di stare bene.
In tre anni ne ho passate di tutti i colori per quanto riguarda la salute, cose documentate, verificate e non scaturite da ansie o altro :
ragadi insistenti, trombosi emorridaria --> neuropatia del pudendo/disfunzione pelvica ---> Prostatite cronica con urgenza minzionale che ho tutt'ora (prevista cistoscopia) --->dimagrimento perchè il cibo era diventato solo qualcosa che "meno ne devo espellere meglio è" a causa della paura---> calcolo renale...potrei scrivere un tema a riguardo e ho "solo" 33 anni.
Certo l'ansia e l'apprensione andrebbero meglio se i problemi si risolvessero al posto di sommarsi uno dopo l'altro...
Il problema non è solo la positività e i blandi sintomi, ma il fatto che questo si somma ad una condizione di salute deteriorata da altri fattori e che condiziona la mia quotidianità. Così, quando devo prendere un farmaco devo pensare a tutto il contesto, cosa che mi sento di dire, i Dottori spesso non fanno ( e ho avuto problemi per Medici che hanno dato terapie aggressive senza motivo), per questo chiedo consulto qui e ringrazio nel trovare figure come la Sua, preziosissima.
Speravo che la terapia di Bassado (gia non leggera per me), avrebbe funzionato, mentre a quanto pare è probabile che non sia cosi. Ho chiesto due pareri per la terapia da attuare prima di andare col Bassado, proprio per evitare antibiotici pesanti come i fluorochinoloni e ora mi ritrovo al punto di partenza. Se dovessi risultare positivo anche con questi nuovi esami, di certo non posso sperare che l'infezione dai due batteri passi da sola, quindi una terapia la dovrò fare e volevo capire se sono costretto a questi antibiotici "pesanti" o meno.
Inoltre il fisioterapista stesso mi ha richiesto di chiedere per un alternativa , in quanto nel mio caso anche lui non considera "sicura" l'assunzione.
Per non parlare del fatto che la prima relazione dopo 3 anni di "astinenza" mi ha portato a questa duplice infezione, tanto per non farmi stare sereno ... sia mai...
Io non posso rischiare un aggravarsi della pubalgia che gia è una bestia nera, per curare un infezione urinaria...ma desidero debellare i batteri ovviamente , non me li posso di certo tenere e avere rapporti senza pensarci, ammesso che i sintomi uretrali attuali siano pochi e "di relativa importanza".
Dopo il mio ultimo messaggio ho eseguito nuovamente esame delle urine con pcr , a distanza di circa un mese dalla fine del Bassado, nonostante la positività di due settimane perima, sono finalmente risultato negativo a tutti e due i batteri. Non ho piu bruciori o fitte di nessun tipo.
Detto questo, avevo in programma da tempo una uretrocistoscopia, che l'urologo mi aveva segnato per indagare ulteriormente su un problema di urgenza minzionale che mi porto avanti da qualche anno ormai. Questa procedura è stata fatta a comletamento di indagini, dopo aver fatto RM Multiparametrica della prostata e uroflussometria. L'uroflussometria mostra un grafico "perfetto", la RM mostrava calcificazioni prostatiche e nulla altro.
L'uretrocistoscopia di oggi ha rilevato "lobi prostatici rilevati, vescica da lotta, nessuna neoformazione". L'urologo mi ha spiegato che si denota questa vescica da lotta ma che non c'è nulla altro di significante. Dice che avendo io un meato stenotico da diversi anni ( fatto dilatazione anche oggi prima della cisto, perchè ero di nuovo un po ristretto ), la vescica da lotta potrebbe essere relativa a questa stenosi, e che contribuisce all'urgenza anche il mio stato d'animo (agitazione ecc). Mi ha detto in sostanza " ho rilassiamo te , o rilassiamo la vescica " proponendomi o di non far nulla e gestirmi da solo o di prendere antidepressivi (modulatori serotonina) oppure ancora di prendere muscarinici ( ma in realtà nel mio caso mi prescriverebbe beta-3 agonisti che danno meno problemi intestinali a sua detta)
Mi farebbe piacere conoscere il Suo parere a riguardo Dottore. Inoltre mi è stato detto di fare qualche autodilatazione con beccuccio del Nefluan a casa, dopo la dilatazione di oggi, ma non ho chiesto i dettagli : devo farlo ogni giorno ? per quanto tempo sarebbe ottimale ? bastano pochi minuti ?
Grazie mille come sempre Dottor Piana
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Valuterò meglio la situazione, adesso mi do un po di tregua dopo la cistoscopia di oggi che seppur tollerabile è stata comunque un minimo "impegnativa". Valuterò per un indagine urodinamica che magari può dare le informazioni che mancano al quadro, come Lei mi riferisce. L'urologo che mi segue dopo aver visto uroflussometria relativa al mese di marzo, anche lui si è mostrato sorpreso di quanto il grafico fosse perfetto, dicendomi che non ci fosse bisogno di farne un altra o altro tipo di indagini. Ma è per questo che ho chiesto un parere qui, e la ringrazio.
Per le dilatazioni che dovrei fare a casa con il beccuccio del Nefluan mi sa dare qualche indicazione ? Addirittura un altro urologo mi disse di non farle perchè peggiorerebbero la situazione, mentre oggi mi è stato detto di farle "ogni tanto". Io anni fa le feci per un paio di settimane dopo la dilatazione ambulatoriale. Al di la del "per quanto tempo " e "ogni quanti giorni" , la procedura è di applicare un po di gel sul meato, attendere qualche istante, inserire di poco il beccuccio tenendolo dentro (devo spremere un po prima il gel?) per qualche minuto, estrarre e lasciare il beccuccio in soluzione di amuchina fino alla volta successiva. E' corretto ?
Grazie ancora Dottore
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Un ultimissima domanda : la strada del "bladder training" è qualcosa che nel mio caso potrebbe funzionare ? Insomma impegnarmi nel tempo a rieducare la vescica agli stimoli, nel tentativo almeno per ora, di evitare farmaci (o indagini ulteriori) e vedere come va
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