Idronefrosi e coliche: intervento necessario?
Salve, mio figlio di 9 anni soffre di idronefrosi al rene destro, ai controlli ecografici la dilatazione della pelvi renale è di 8 mm a. p.
Ma, circa una volta a settimana, si verifica dolore al fianco destro.
All' eco effettuata durante la colica, si evidenzia una dilatazione di 3 cm, il giorno dopo, passato il dolore, la dilatazione rientra e torna ad 8 mm.
Il nefrologo dice che la causa potrebbe essere un vaso polare anomalo.
Adesso attendiamo angio tac.
Dovrà eseguire l'intervento chirurgico?
Ma, circa una volta a settimana, si verifica dolore al fianco destro.
All' eco effettuata durante la colica, si evidenzia una dilatazione di 3 cm, il giorno dopo, passato il dolore, la dilatazione rientra e torna ad 8 mm.
Il nefrologo dice che la causa potrebbe essere un vaso polare anomalo.
Adesso attendiamo angio tac.
Dovrà eseguire l'intervento chirurgico?
Se i disturbi sono così frequenti, è probabile che si confermeranno le indicazioni chirurgico/laparoscopiche. Si valuterà comunque il risultato della TAC.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Gent.issimo Dott.
Nel ringraziarla per la celere risposta, volevo chiederle un'ultima cosa, in quale caso si potrebbe escludere l'intervento chirurgico?
Nel ringraziarla per la celere risposta, volevo chiederle un'ultima cosa, in quale caso si potrebbe escludere l'intervento chirurgico?
Come le abbiamo già scritto, dipende essenzialmente dalla frequeza ed intensità dei disturbi. Vi sono dilatazioni di lieve-media entità che non causano sintomi e non peggiorano nel tempo per quali è giustificato mantenere un atteggiamento conservativo.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Gent.le Dottore,
Abbiamo avuto l'esito dell'angio RM che di seguito riscrivo:
ANGIO RM GROSSI VASI VENOSI
ANGIO RM PER ARTERIE RENALI
In relazione al quesito clinico, non presenza di vasi polari anomali.
Si conferma rene destro di regolare dimensioni e morfologia, con conservata intensità di segnale a livello cortico midollare, con calico-pielectasia e DAP della pelvi di circa 12 mm.
Bilaterale e simmetrico l'effetto nefrografico e urografico.
Non alterazioni dell'intensità di segnale a carico dei restanti organi parenchimatosi dell'addome superiore.
Non versamento libero endoaddominale nei quadranti esplorati, né significative linfoadenomegalie.
Dunque, escludendo la presenza di un vaso polare anomalo, cosa determina, secondo lei, le coliche renali intermittenti? Circa due/tre al mese e soggiungo che si verificano quando il giorno precedente beve in modo esagerato.
In tale esito non emerge il termine stenosi del giunto pieloureterale, questo è perché potrebbe essere implicito?
Sono in attesa di un confronto con il medico che segue il bambino.
Cordialmente
Abbiamo avuto l'esito dell'angio RM che di seguito riscrivo:
ANGIO RM GROSSI VASI VENOSI
ANGIO RM PER ARTERIE RENALI
In relazione al quesito clinico, non presenza di vasi polari anomali.
Si conferma rene destro di regolare dimensioni e morfologia, con conservata intensità di segnale a livello cortico midollare, con calico-pielectasia e DAP della pelvi di circa 12 mm.
Bilaterale e simmetrico l'effetto nefrografico e urografico.
Non alterazioni dell'intensità di segnale a carico dei restanti organi parenchimatosi dell'addome superiore.
Non versamento libero endoaddominale nei quadranti esplorati, né significative linfoadenomegalie.
Dunque, escludendo la presenza di un vaso polare anomalo, cosa determina, secondo lei, le coliche renali intermittenti? Circa due/tre al mese e soggiungo che si verificano quando il giorno precedente beve in modo esagerato.
In tale esito non emerge il termine stenosi del giunto pieloureterale, questo è perché potrebbe essere implicito?
Sono in attesa di un confronto con il medico che segue il bambino.
Cordialmente
È la dilatazione stessa del bacinetto, in assenza di un incrocio vascolare, a far porre diagnosi di stenosi congenita intrinseca del giunto pielo-ureterale, nella sua espressione più classica. La malformazione è peraltro modesta (diametro del bacinetto 12 mm) e non vi sono segni di sofferenza renale. Come abbiamo già scritto, le indicazioni operative dipendono essenzialmente dalla frequenza ed entità dei disturbi. Può essere che una maggior cautela nell’assunzione di liquidi possa avere degli effetti positivi, se non addirittura risolutivi.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Utente
Grazie di cuore per la risposta!
Buona giornata!
Buona giornata!
Utente
Buongiorno Dott.,
Volevo aggiornarla sulla situazione di mio figlio. Dunque bevendo di meno, la colica si è presentata l'ultima volta a distanza di 15 giorni, diversamente dai soliti 8 giorni. Come le avevo già detto, in condizioni di benessere la dilatazione della pelvi è di circa 8/10 mm, in corso di colica renale arriva a 35mm ap.
Giovedì scorso, dopo 15 giorni ha avuto una colica più dolorosa del solito e quindi portato in pediatria gli hanno riscontrato un' altra dilatazione di 36 mm. A quel punto gli hanno fatto anche una TAC senza MDC per escludere presenza di calcoli.
Tanto premesso, l'angio rm ha escluso vasi polari, la tac ha escluso calcoli.
Quindi l'intermittenza dipende da un difetto muscolare? Adesso dovrebbe fare la scintigrafia.
La mia domanda è: potrebbe essere renella che non è stata vista con la TAC? Quale sarebbe l'approccio chirurgico? Pieloplastica su un uretere che funziona 15 giorni si ed uno no?
Volevo aggiornarla sulla situazione di mio figlio. Dunque bevendo di meno, la colica si è presentata l'ultima volta a distanza di 15 giorni, diversamente dai soliti 8 giorni. Come le avevo già detto, in condizioni di benessere la dilatazione della pelvi è di circa 8/10 mm, in corso di colica renale arriva a 35mm ap.
Giovedì scorso, dopo 15 giorni ha avuto una colica più dolorosa del solito e quindi portato in pediatria gli hanno riscontrato un' altra dilatazione di 36 mm. A quel punto gli hanno fatto anche una TAC senza MDC per escludere presenza di calcoli.
Tanto premesso, l'angio rm ha escluso vasi polari, la tac ha escluso calcoli.
Quindi l'intermittenza dipende da un difetto muscolare? Adesso dovrebbe fare la scintigrafia.
La mia domanda è: potrebbe essere renella che non è stata vista con la TAC? Quale sarebbe l'approccio chirurgico? Pieloplastica su un uretere che funziona 15 giorni si ed uno no?
Paiono quindi evidenti le indicazioni alla pieloplastica, che oggigiorno viene eseguita in laparoscopia con bassa invasività e buoni risultati.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Utente
Certo però da una ricerca che ho fatto personalmente, ho scoperto che spesso questo tipo di intervento non è risolutivo, anzi il più delle delle volte, le cicatrici che rimangono si infiammano e/o creano dilatazioni renali peggiori di quelle preesistenti.
Pertanto non sono molto fiduciosa all'approccio chirurgico, speravo che semmai fosse un difetto della muscolatura, potesse risolversi da solo nel tempo oppure possa trattarsi di renella.
Soggiungo che ieri in ospedale quando era in procinto di urinare , al primo getto sentiva bruciore.
Oggi invece passata la colica, accusa solo lieve dolore lombare.
Io dico solo che prima di sottoporlo ad un intervento del genere preferirei avere un quadro molto più chiaro.
Pertanto non sono molto fiduciosa all'approccio chirurgico, speravo che semmai fosse un difetto della muscolatura, potesse risolversi da solo nel tempo oppure possa trattarsi di renella.
Soggiungo che ieri in ospedale quando era in procinto di urinare , al primo getto sentiva bruciore.
Oggi invece passata la colica, accusa solo lieve dolore lombare.
Io dico solo che prima di sottoporlo ad un intervento del genere preferirei avere un quadro molto più chiaro.
A fronte della sua volenterosa ricerca noi possiamo solo modestamente far conto su alcuni decenni di esperienza. La stenosi del giunto pielo ureterale è una patologia relativamente comune e assai ben conosciuta. La risoluzione dell'ostacolo non può che comportare l'asportazione del tratto malformato (displasico) dell'uretere. Solo così si permette un più libero scarico del rene, risolvendo l'elevata pressione nelle cavità, che è causa del dolore e della dilatazione. Al recupero funzionale spesso non corrisponde una proporzionale riduzione della dilatazione, che se molto accentuata è destinata a migliorare solo in parte.
Questa è la teoria, ovviamente le indicazoni specifiche vanno calibrate in base alla realtà della situazione, che noi a distanza non possiamo conoscere nel dovuto dettaglio.
Questa è la teoria, ovviamente le indicazoni specifiche vanno calibrate in base alla realtà della situazione, che noi a distanza non possiamo conoscere nel dovuto dettaglio.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 385 visite dal 05/10/2025.
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