La scintigrafia ossea confermassero l'organoconfinamento, si avvierebbe il trattamento sandwich

Sigg. Medici.
L'esame istologico delle biopsie prostatiche conferma il sospetto clinico di adenocarcinoma mediamente e poco differenziato della prostata con infiltrazione peritumorale Gleason 4+5 apparentemente organo confinato.
Si completa la stadiazione con TAC addome e scintigrafia ossea, dosaggio della cromogranina A, iniziando subito trattamento con blocco androgenico con Decapeptil 11,25 mg, 1 fiala intramuscolare ogni 84 gg e Casodex 50 mg. quest'ultimo soltanto per il primo mese.
Se la Tac e la scintigrafia ossea confermassero l'organoconfinamento, si avvierebbe il trattamento sandwich con chemioterapia neoadiuvante seguita da prostatectomia radicale e successiva radioterapia adiuvante.

Cari Dottori, il mondo mi è crollato addosso, sono da pochi mesi in pensione, non bevo, non fumo vado tutti giorni in palestra e alla domenica vado a correre alla marce non competitive............
Ma quello che mi fa paura è l'intervento chirurgico e le conseguenze post operatorie. Avrò perdite? Potrò fare all'amore? e poi quanto duro?
1/5 o 10 anni?

Grazie e scusate lo sfogo
[#1]
Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Gentile utente,
ha veramente letto infiltrazione peritumorale o perineuronale?
Sul trattamento con agonisti LH-RH e blocco androgenico perchè iniziare subito prima della TC e della scintigrafia?
Inoltre se il Gleason è 4+5 perchè non prevedere ,considerata la sua età, una terapia radiante con diminuiti effetti negativi sulla sua potenza sessuale?
Non ho poi esperienza sulla chemioterapia neoadiuvante sulla prostata e sulla sua esistenza.
Prima di vendere la pelle continuerei nella fase diagnostica e nella ricerca della terapia migliore.
In fondo siamo di fronte a " una neoplasia lentamente progressiva" e c'è tutto il tempo per terminare l'iter diagnostico.
Cordiali saluti

Dott.Roberto Mallus

[#2]
Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 172 12
caro signore un altro parametro da valutare è il suo psa quanto è?
perchè un intervento conservativo, cioè che risparmi i nervi erigendi è possibile con psA INFERIORI a 10 ng/ml anche se lei ha un gleason alto alla biopsia, se no è neccessaria un intervnto più esteso con linfoadenectomia, e seguita poi cmq da ciclo di radioterapia.

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

[#3]
dopo
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
Sigg. Medici

Quando ho descritto il risultato della biopsia ero e sono in uno stato di depressione.
Il referto parla di "infiltrazione peritumorale"
Il PSA libero è di 5,40 e 0,44 ng/ml ratio 8%.
Il tracciato uruflussometrico è di altezza ridotta con Q max. di 9 ml/s e medio di 3 ml/s polifasico, con partecipazione del torchio addominale, suggestivo per ostruzione di grado medio, in relazione al volume urinato(534ml).
Avevo già deciso di interpellare altri specialisti, aspetto i risultati della Tac e scintigrafia.

Grazie mille
[#4]
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
Gentile lettore,
comprendo che la sua situazione non è facile a livello psicologico. Mi sento di suggerirle di concentrarsi sul trattamento della malattia e di non aggiungere preoccupazioni relative al "dopo": oggi si hanno buoni risultati a livello di continenza ed esistono molti rimedi ad eventuali difficoltà di erezione secondarie al trattamento.

Cordialmente,

Edoardo Pescatori

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it

[#5]
Dr. Giuseppe Benedetto Urologo, Andrologo 2.7k 15
sono daccordo con il collega Pescatori

dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com

[#6]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Caro signore,
e come sempre cari colleghi,
numerose linee guida internazionali indicano che per le classi di rischio alto (e lei ci rientra per il Gleason 4+5) la prima opzione terapeutica è LA RADIOTERAPIA, SULLA REGIONE PROSTATICA E POSSIBILMENTE SULLE AREE LINFONODALI DELLA PELVI. La terapia chirurgica è una alternativa equivalente per malattia non fissa alle strutture circostanti e di piccolo volume. E' inoltre fortemente consigliata la terapia ormonale adiuvante per almeno 1-2 anni successivamente all'RT. Sulla chemioterapia neoadiuvante della prostata, che lei cita, penso ci sia un grossolano errore, poichè non nè ho mai sentito parlare e penso possa trattarsi invece una terapia ormonale. La radioterapia potrebbe contenere gli effetti dell'impotenza e della possibile incontinenza rispetto alla chirurgia, anche se, la terapia ormonale potrebbe vanificare questo vantaggio sulla funzionalità sessuale.
Pur capendo che l'intervento chirurgico è sempre visto dal paziente come radicale più di ogni altra terapia, nel suo caso è possibile che non sia sufficiente e debba necessitare di una radioterapia di salvataggio o complementare. Allora perchè non fare subito la RT a dosi radicali e quindi più efficaci, sottraendosi ad effetti collaterali e rischi operatori?
Si faccia consigliare e chieda più di un parere.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

[#7]
Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 172 12
in realtà alcuni studio di ultima generazione attuano la chemioterapia (non terapia ormonale) prima della prostatectomia, non ci sono ancora dati a lungo termine però, sicuramente la prostatectomia con radioterapia seguente è una tecnica ben standardizzata e che permette di fare un esame istologico sul pezzo in modo da dare una stadiazione più precisa
[#8]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Sulla standardizzazione di tempistiche e procedure della prostatectomia + Rt sono in accordo con il collega Quarto. Su questa fantomatica chemioterapia neoadiuvante esprimo perplessità poichè non è lo standard, non è citata in nessuna linea guida e pertanto, ai miei occhi, non presenza alcuna evidenza scientifica di fondatezza. Se poi parliamo di sperimentazioni controllate, quello è un altro discorso.
Cordiali Saluti
Dr.F.Alongi
[#9]
Dr. Giuseppe Benedetto Urologo, Andrologo 2.7k 15
sono daccordo non è riportata in nessuna linea guida la chemioterapia neoadiuvante
[#10]
Dr. Daniele Masala Urologo, Andrologo 2.3k 52
Concordo sull'opzione terapeutica della radioterapia conformazionale tridimensionale , magari preceduta puramente a scopo riduttivo, da un periodo fino ad un mese di blocco androgenico. Non condivido invece assolutamente nel caso specifico riportato dal paziente la possibilità di eseguire una chirurgia radicale seguita poi da radioterapia. Assolutamente nessuna indicazione per la chemioterapia adiuvante.
Cordiali saluti,
dott Daniele Masala.

Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo

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