Citologico urine, metodo raccolta

Gentile Dottore, mio padre 84enne è stato operato 3 anni fa per dei papillomi alla vescica. Causa poi una cattiva cicatrizzazione non è stato poi più possibile ricorrere alla cistoscopia come metodo diagnostico d'elezione, dato che al momento si è deciso di non affrontare un ulteriore intervento per porre rimedio al problema, anche perchè non ha particolari problemi di minzione . Ci affidiamo attualmente a controlli perodici con ecografia e citologico delle urine. A proposito di quest'ultimo ha sempre raccolto le urine di primo mattino, ho letto però che le urine più adatte a tale esame sono le seconde del mattino. Il problema è il fatto che egli, anche causa prostata, si alza per andare in bagno anche 3 volte, è più, per notte. Come dovrebbe comportarsi per eseguire l'esame nel modo più affidabile possibile? Grazie.
[#1]
Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Gent.ma utente,
vanno bene le urine emesse al mattino appena si alza,mentre ho qualche perplessità sulla "cattiva cicatrizzazione",disponiamo di uretrocistoscopi rigidi a visione anteriori e uretrocistoscopi flessibili e inoltre l'esame cit urinario è attendibile solo se è positivo mentre non lo è se è negativo.
Cordiali saluti

Dott.Roberto Mallus

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dottore, a pochi mesi di distanza dal primo intervento la cistoscopia fu tentata dallo stesso urologo-chirurgo che aveva operato mio padre e a suo dire si era formata una cicatrice anomala che impediva (chiedo scusa per i termini poco professionali) l'introduzione della sonda. Ricordo anche il grande fastidio provato da mio padre e qualche perdita di sangue. Lo stesso dottore aveva effettuato il medesimo esame 1 mese prima dell'intervento abbastanza agevolmente. Il dottore consigliava un nuovo intervento di plastica per evitare rischi ostruttivi e per poter praticare regolari controlli di cistoscopia. Devo dire che mio padre non ha mai avuto problemi in fatto di cicatrizzazioni...e questo mi fa avere qualche dubbio sulla corretta esecuzione dell'intervento...(?)!

Comunque sin dalla prima ecografia vescicale post-intervento nel referto si nota: "...Vescica distesa, con apprezzabilità di piccolo ispessimento focale a livello dello sbocco uretrale di sinistra di circa 7,5 x 10 mm. (Esito fibrocicatriziale di pregresso intervento? Recidiva?)"

[Considerazione a parte: la sede dell'ispessimento è la stessa dove si trovavano i 2 papillomi operati.]

Quello sopra è un estratto dell'ultima eco, nelle 3 precedenti, fatte da un altro ecografo, l'inspessimento è stato sempre presente dall'intervento in poi, solo che l'operatore precedente non aveva messo le dimensioni, per cui l'ultimo dottore ci consigliava di ripetere l'esame a distanza di qualche mese per un confronto circa le dimensioni. La cosa che era confortante è che l'ispessimento era privo di vascolarizzazione e quindi, secondo il dottore, il tutto lascia ben sperare. Ancora un grazie per la sua attenzione.
[#3]
Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Gent.le utente,
i cosidetti papillomi sono carcinomi uroteliali della vescica e hanno una notevole possibilità di recidiva anche in aree diverse da quelle sedi di resezioni transuretrale; quindi ne conviene che un corretto controllo di tali persone include l'esame endoscopico a cadenze che possono variare.
Ora l'ecografia non è in grado di diagnosticare piccole recidive che possono anche non sanguinare, mentre l'es cit urinario può essere falsamente negativo in mancanza di esfoliazione cellulare da qui l'importanza della uretrocistoscopia e della risoluzione endoscopica di eventuali stenosi uretrali cicatriziali.
E' pur vero che se le condizioni generali di suo padre sono critiche può essere conveniente usare dei controlli meno invasivi (primum non nocere) ma qs può valutarlo correttamente solo chi lo ha in cura.
Cordialità