Evoluzione della sindrome del giunto pielo-ureterale

Buongiorno,
a circa 40 anni mi ricovero per coliche renali. Dopo i vari esami (TAC e scintigrafia renale) la diagnosi è di idronefrosi (rene dx). La terapia è solo idrica con circa 2.5 litri di acqua giornalieri, con controlli bimestrali per le urine e semestrali per ecografia renale. Dopo circa 24 mesi nuovo ricovero per dolori forti, nuovi esami (scintigrafia renale). Riscontrato danno quasi al 100% del rene e quindi nefrectomia dx, causata da giunto patia e non da idronefrosi. Vorrei sapere se esiste una casistica sull'evoluzione temporale della funzionalità renale sia nel caso non avessi mai iniziato una terapia che nel caso invece abbia seguito una giusta terapia. Il mio sospetto è che la cattiva terapia abbia accelerato il danneggiamento del rene. O almeno, si è a conoscenza di tempi scala di evoluzione del processo di danneggiamento in caso di non intervento?
distinti saluti
grazie
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Dr. Luca Colapaoli Urologo 37
L'idronefrosi non è una malattia, solo la condizione di dilatazione delle cavità renali. Nella sindrome del giunto è un "restringimento" del giunto, il passaggio tra le cavità renali e l"uretere, a provocare una ostruzione al passaggio del urina dalle cavità renali al uretere, con conseguente idronefrosi.

Non esiste un' unica regola sul deterioramento della funzione renale. Esistono esami che la misurano e che possono far decidere di intervenire qualora il rene mostri una sofferenza progressiva, cosa che per fortuna non sempre avviene.

Dr. Luca Colapaoli