Cisti utricolo prostatico e referto uretrocistoscopia
Save, sono un ragazzo di 28 anni e circa 1 settimana fa a distanza di due giorni ho eseguito su indicazione del mio medico aspirazione transperianale ecoguidata di cisti di circa 1 cm dell'utricolo prostatico e la uretrocistoscopia. Premetto che i disturbi erano e sono: dolore costante perianale e addominale, urgenza minzionale, sforzo alla minzioni con getto intermittente anche per 10 minuti di seguito, urgenza minzionale notturna anche due volte nella notte, lieve azoospermia(forma 4%), disturbi vari da prostatite. Per quanto riguarda l'aspirazioni della ciste era una cisti dell'utricolo prostatico e gradirei sapere se c'è possibilità che si riformi e se poteva essere un motivo dei miei disturbi, e quanto dovrei aspettare prima di riprendere l'attività sessuale da tale aspirazione. per quanto riguarda l'uretrocistoscopia gradirei avere un vostro parere in quanto ho avuto opinioni discordanti sulla scelta difficile da fare, vi espongo di seguito il referto: facile introduzione sotto vista dello strumento flessibile, in vescica pochi cc di urine chiare, uretra prostatica di 1.5 cm con lobi laterali appena accennati e collo vescicale "a diaframma" un pò ispessito e rigido. Mucosa vescicale rosea, regolare, osti uretrali in sede e regolari. Buona la capacità vescicale. A fine dell'esame il dottore disse non hai nulla ci vogliono gli alfalitici il problema è il collo vescicale, anche se solo dio sa cosa ho passato negli ultimi 4 anni ma immagino possiate immaginarlo, e quando gli dissi "come non ho niente se non riesco a dormire 3 ore consecutivamente ed aggiunsi, dottore con tutto rispetto ma avrò preso tutti gli alfalitici possibili ed immaginabili che esistono sulla faccia della terra" e lui rispose allora l'unico modo è la TUIP o TULIP anche se sei giovane e senza figli. Un'altro dottore ancor prima di quest'esame sulla base dei sintomi mi disse che gli alfalitici fanno ben poco e che vi era un problema funzionale che si doveva risolvere con TUIP o TULIP. Preciso che nella diagnosi dell'uretrocistoscopia c'è scritto disuria ma cercando su internet tutto mi riconduce ad una sclerosi/stenosi de collo vescicale e volevo sapere se il mio problema si chiama così perchè il medico non l'ho ha citato espressamente e se visti i miei disturbi non indifferenti e molto invalidanti vale la pena eseguire l'intervento indicato visto che i farmaci fanno ben poco. leggevo che in una nota clinica di arezzo eseguono la tulip con laser tullio con probabilità di eiaculazione retrogada minore del 5% con diverse testimonianze in merito ed inoltre vedevo che vi è la possibilità comunque di fare la crioconservazione dello sperma in caso l'intervento vada male. Accetto consigli in merito di ogni genere in quanto mi trovo abbastanza confuso su come risolvere questo problema che mi porto dietro da diversi anni. Grazie anticipatamente.
[#1]
Gentile Giovanotto,
quanto questa "cisti" influisse sui suoi disturbi è difficile dire, certo è che se fosse stata la causa primcipale, il suo svuotamento per puntura dovrebbe avr cusato un immediato miglioramento. Non pare che questo sia avvenuto. Questo tipo di cisti, essendo la prostata una ghiandola con secrezione attiva continua, ha certamente la possibilità di riformarsi entro tempi medio-lunghi, anche se non ve ne è alcuna certezza. Il problema evidenziato è però un altro, ovvero la sclerosi/stenosi del collo vescicale, ovvero una malformazione relativamente comune in grado di causare disturbi simili a quelli che ci riferisce. Se la terapia con glimalfa-litici non è stata soddisfacente ed i disturbi influiscono così pesantemente sulla qualità di vita, diremmo che l'intervento disostruttivo sia da proporre, prima che si instauri un danno irreversibile da eccessivo sforzo vescicale. Le implicazioni di un simile intervento, ancorchè molto semplice, immaginiamo le,siano già state indicate nel dettaglio. Diaciamo che oggi con tutte le pratiche di fecondazione assistita, il problema della fertilità è risolto. Come dicevamo, tecnicamente non si tratta assolutamente di granché. Il laser (tullio od olmio) semplifica ulteriormente ed è oggi disponibile in molte strutture ospedaliere.
Saluti
quanto questa "cisti" influisse sui suoi disturbi è difficile dire, certo è che se fosse stata la causa primcipale, il suo svuotamento per puntura dovrebbe avr cusato un immediato miglioramento. Non pare che questo sia avvenuto. Questo tipo di cisti, essendo la prostata una ghiandola con secrezione attiva continua, ha certamente la possibilità di riformarsi entro tempi medio-lunghi, anche se non ve ne è alcuna certezza. Il problema evidenziato è però un altro, ovvero la sclerosi/stenosi del collo vescicale, ovvero una malformazione relativamente comune in grado di causare disturbi simili a quelli che ci riferisce. Se la terapia con glimalfa-litici non è stata soddisfacente ed i disturbi influiscono così pesantemente sulla qualità di vita, diremmo che l'intervento disostruttivo sia da proporre, prima che si instauri un danno irreversibile da eccessivo sforzo vescicale. Le implicazioni di un simile intervento, ancorchè molto semplice, immaginiamo le,siano già state indicate nel dettaglio. Diaciamo che oggi con tutte le pratiche di fecondazione assistita, il problema della fertilità è risolto. Come dicevamo, tecnicamente non si tratta assolutamente di granché. Il laser (tullio od olmio) semplifica ulteriormente ed è oggi disponibile in molte strutture ospedaliere.
Saluti
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Gentilissimo dottore, la ringrazio per la celere risposta. Per quanto riguarda la cisti effettivamente con la rimozione della stessa non è cambiato nulla e continuando così credo sia molto probabile che si riformi. Per quanto riguarda l'intervento, ancora nel dettaglio non mi è stato spiegato nulla, le informazioni che so le ho acquisite tramite web ma credo a breve di prendere un appuntamento con un medico specialista della mia zona per decidere sul da farsi anche se onestamente sono orientato a farlo visti i numerosi e problematici disturbi che influiscono sulla vita e sul lavoro. Naturalmente prendendo il rischio di tale scelta, ma a conti fatti sono più i pro che i contro. Approfitto della sua gentilezza per delle ultime informazioni, vorrei chiederle se il dato di eiaculazione retrograda < 5% con tulip laser tullio è un dato affidabile e reale e se la stessa eiaculazione retrogada influisca sul piacere sessuale, Inoltre vorrei sapere se l'intervento indipendentemente dal problema di eiaculazione ha sempre un buon risultato duraturo sul problema e se c'è possibilità di non riuscita dello stesso o se comunque una volta eseguito c'è possibilità che vi siano altri fattori collegati al problema, tipo problemi neurourologici o quant'altro, in quanto da sempre mi hanno curato per una prostatite ma a quanto ho capito di prostatite c'è ben poco se non forse come causa iniziale del probema, ed a tal proposito le vorrei chiedere come mai avviene questa sclerosi/stenosi. In ultimo gradirei avere chiarezza sulla crioconservazione con fecondazione assistita nella peggiore delle ipotesi,se in tal caso è possibile portare a gravidanza di più figli con lo stesso metodo. Mi scuso per le numerose domande, ma per me sono fondamentali in quanto mi aiuteranno ad indirizzarmi sulla strada migliore da fare. Grazie ancora per la sua gentilezza e disponibilità.
[#3]
Gentile Giovanotto,
la sclerosi/stenosi del collo vescicale è una malformazione congenita che in genere inizia a manifestare disturbi a partire dall'adolescenza.
L'eiaculazione ha un impatto fisiologico ed uno psicologico, ma nessuno dei due influisce direttamente sulla funzione sessuale, che resta inalterata pe rquanto riguarda l'erezione e la sensibilità. Il primo impatto riguarda ovviamente la fertilità, che normalmente necessita di una eiaculazione anterograda efficace. Oggigiorno però la tecnologia permette, qualora opportuno, di recuperare agevolmente gli spermatozoi praticamente a qualsiasi livello, anche isolandoli dall'urina. In alternativa, può essere depositato prima dell'intervento un campione da conservare nelle banche del seme. Pertanto questo problema "storico" si può dire superato dall'evoluzione dei mezzi a disposizione. L'aspetto psicologico (non osservare più l'eiaculazione) ha un impatto molto variabile da caso a caso, molto dipende dalla cultura e dal temperamento del soggetto. A fronte di disturbi importanti nell'urinare e col richio che a lungo termine (decine d'anni) si instaurino delle modificazioni irreversibili, l'intervento disostruttivo è certamente da proporre. Sulle percentuali di eiaculazione retrograda ottenute con questo o quel tipo di procedura è meglio non fare molto affidamento, poiché le variabili - al di là della tecnica adottata - sono poi infinite, dipendendo dalle condizioni e dalla conformazione anatomica, dalla "mano" dell'operatore eccetera. E' ragionevole pensare che qualsiasi intervento sul collo vescicale per essere efficace debba necessariamente causare una retro-eiaculazione, però di grado variabile e poco prevedibile. D'ogni modo, le indicazioni all'intervento devono essere necessariamente completate con l'esecuzione di una valutazione funzionale oggettiva (indagine urodinamica - studio pressione/flusso).
Saluti
la sclerosi/stenosi del collo vescicale è una malformazione congenita che in genere inizia a manifestare disturbi a partire dall'adolescenza.
L'eiaculazione ha un impatto fisiologico ed uno psicologico, ma nessuno dei due influisce direttamente sulla funzione sessuale, che resta inalterata pe rquanto riguarda l'erezione e la sensibilità. Il primo impatto riguarda ovviamente la fertilità, che normalmente necessita di una eiaculazione anterograda efficace. Oggigiorno però la tecnologia permette, qualora opportuno, di recuperare agevolmente gli spermatozoi praticamente a qualsiasi livello, anche isolandoli dall'urina. In alternativa, può essere depositato prima dell'intervento un campione da conservare nelle banche del seme. Pertanto questo problema "storico" si può dire superato dall'evoluzione dei mezzi a disposizione. L'aspetto psicologico (non osservare più l'eiaculazione) ha un impatto molto variabile da caso a caso, molto dipende dalla cultura e dal temperamento del soggetto. A fronte di disturbi importanti nell'urinare e col richio che a lungo termine (decine d'anni) si instaurino delle modificazioni irreversibili, l'intervento disostruttivo è certamente da proporre. Sulle percentuali di eiaculazione retrograda ottenute con questo o quel tipo di procedura è meglio non fare molto affidamento, poiché le variabili - al di là della tecnica adottata - sono poi infinite, dipendendo dalle condizioni e dalla conformazione anatomica, dalla "mano" dell'operatore eccetera. E' ragionevole pensare che qualsiasi intervento sul collo vescicale per essere efficace debba necessariamente causare una retro-eiaculazione, però di grado variabile e poco prevedibile. D'ogni modo, le indicazioni all'intervento devono essere necessariamente completate con l'esecuzione di una valutazione funzionale oggettiva (indagine urodinamica - studio pressione/flusso).
Saluti
[#4]
Utente
Grazie mille nuovamente per la celere risposta. per quanto riguarda lo studio urodinamico l'ho già eseguito a novembre 2013. Per completezza le chiedo cosa ne pensa del referto che le espongo in seguito:
CISTOMETRIA: capacità cistometrica non superiore a 280 ml in vescica con tensioni endoluminali nei limiti della norma sino a 180 ml di riempimento, successiva comparsa di attivazioni detrusoriali scarsamente inibite tali da comportare incrementi tensori sino a 18-19 cmh2o, sensibilità viscerocettiva regolare, con primo stimolo minzionale riferito a 240 ml di infusione.
PROFILO PRESSORIO URETRALE:tono di chiusura dello sfintere uretrale esterno pari a 78 cmh2o in uretra il cui tratto prostatico per una lunghezza di circa 2,4 cm presenta note organico resistive attestate intorno ai 25 cmh2o
UROFLUSSOMETRIA: fase di svuotamento pronto esordio, con flusso massimo di 18 ml/sec,, minzione atipica, con utilizzo parziale del torchio addominale e conseguenti intercisioni di grado medio, svuotamento completo in tempi fisiologici.
CONCLUSIONI: L'esame urodinamico consente quindi di risconoscere una iperattività detrusoriale non fasica di grado medio, permette inoltre di rilevare un'ipertonicità a carico dello sfintere uretrale esterno e un moderato impegno organico-resistivo a carico dell'uretra prostatica, tale da condizionare una minzione supportata dall'utilizzo del torchio addominale per uno svuotamento comunque completo.
Concludo nel ringraziarla nuovamente per la sua disponibilità e le sue risposte più che esaurienti, che sono state di un'aiuto per me immenso.
Grazie di cuore.
CISTOMETRIA: capacità cistometrica non superiore a 280 ml in vescica con tensioni endoluminali nei limiti della norma sino a 180 ml di riempimento, successiva comparsa di attivazioni detrusoriali scarsamente inibite tali da comportare incrementi tensori sino a 18-19 cmh2o, sensibilità viscerocettiva regolare, con primo stimolo minzionale riferito a 240 ml di infusione.
PROFILO PRESSORIO URETRALE:tono di chiusura dello sfintere uretrale esterno pari a 78 cmh2o in uretra il cui tratto prostatico per una lunghezza di circa 2,4 cm presenta note organico resistive attestate intorno ai 25 cmh2o
UROFLUSSOMETRIA: fase di svuotamento pronto esordio, con flusso massimo di 18 ml/sec,, minzione atipica, con utilizzo parziale del torchio addominale e conseguenti intercisioni di grado medio, svuotamento completo in tempi fisiologici.
CONCLUSIONI: L'esame urodinamico consente quindi di risconoscere una iperattività detrusoriale non fasica di grado medio, permette inoltre di rilevare un'ipertonicità a carico dello sfintere uretrale esterno e un moderato impegno organico-resistivo a carico dell'uretra prostatica, tale da condizionare una minzione supportata dall'utilizzo del torchio addominale per uno svuotamento comunque completo.
Concludo nel ringraziarla nuovamente per la sua disponibilità e le sue risposte più che esaurienti, che sono state di un'aiuto per me immenso.
Grazie di cuore.
[#5]
Gentile Giovanotto,
gli esiti di questa indagine urodinamica non sono però assolutamente congrui con una diagnosi di ostruzione da sclerosi del collo vescicale. Alcuni aspetti sono dubbi e portano alla valutazione di una minzione viziata, ma non tipicamente ostruita. Senz'altro, prima di perfezionare le indicazioni all'intervento sarebbe indispensabile che questa indagine venisse ripetuta, magari in un altro centro ma sempre di provata esperienza.
Saluti
gli esiti di questa indagine urodinamica non sono però assolutamente congrui con una diagnosi di ostruzione da sclerosi del collo vescicale. Alcuni aspetti sono dubbi e portano alla valutazione di una minzione viziata, ma non tipicamente ostruita. Senz'altro, prima di perfezionare le indicazioni all'intervento sarebbe indispensabile che questa indagine venisse ripetuta, magari in un altro centro ma sempre di provata esperienza.
Saluti
[#6]
Utente
Salve, l'esame urodinamico è stato fatto precisamente un anno fa a novembre 2013 nello stesso ospedale dove ho eseguito l'uretrocistoscopia una settimana fa, solo che ad eseguire l'esame non vi era un medico ma un'infermiera anche se comunque i referto è stato firmato dal medico probabilmente una volta visionati i parametri dell'esame stesso. in questo mese ho già fissato un visita con uno specialista nella mia zona in materia di TULIP con Laser tullio, ed a quanto ho capito, di prassi prima dell'intervento dovrebbero rifare tutti gli esami di persona compresa uretrocistoscopia e studio urodinamico. Non riesco a spiegarmi come mai il risultato dell'urodinamica nn sia assolutamente congruo con la diagnosi che mi è stata fatta una settimana fa in sede di uretrocistoscopia e da lei confermata con la lettura del referto, forse il tempo ha peggiorato le cose?!! Ricordo che allora anch'io rimasi perplesso specialmente sul fatto della minzione comunque completa perchè a me la minzione non sembrava mai completa e sempre con un senso di incompleto svuotamento, che è stato avvalorato sempre un anno fa da un'altro esame di flussometria con residuo post minzionale e ricordo che il dottore prelevò fuori una discreta quantità di urina dopo la mizione, anche se disse che influiva tanto il fatto che la vescica era parecchio distesa.
La ringrazio del consiglio prezioso che mi ha dato e cercherò al più presto di attivarmi per mettere chiarezza sulla situazione. In ogni caso sempre se non disturbo mi farebbe piacere aggiornarla prossimamente.
Grazie ancora.
La ringrazio del consiglio prezioso che mi ha dato e cercherò al più presto di attivarmi per mettere chiarezza sulla situazione. In ogni caso sempre se non disturbo mi farebbe piacere aggiornarla prossimamente.
Grazie ancora.
[#7]
La relazione tra l'anatomia e la funzione non è sempre così diretta ed evidente. E' ovvio che prima di proporre un intervento ad un giovane come lei si deve essere doppiamente certi di che cosa si stia facendo. In particolare, se fosse confermata una instabilità vescicale significativa come nella prima indagine, le indicazioni all'intervento potrebbero non essere più così evidenti, almeno in prima battuta.
[#9]
Utente
Salve dottore volevo aggiornarla su quanto ho fatto, e chiederle un parere in quanto ci sono pareri discordanti tra i dottori che mi hanno seguito, che mi confondono.Ad integrazione di quanto sopra Di seguito le espongo gli esami eseguiti:
-rx cistouretrografia retrograda e minzionale:regolare la morfologia ed il calibro dell'uretra anteriore, aspetto lievemente spastico dell'uretra prostatica, impronta prostatica sul bassofondo vescicale, regoare la dinamica minzionale con completo svuotamento.
-uroflussometria: flusso continuo frazionato
-studio urodinamico completo con emg al centro del pavimento pelvico dove mi hanno esaminato nel dettaglio: capacità cistometrica e compliance nella norma-assenza di contrazioni detrusoriali autonome ne punti di fuga detrusoriali ne addominali- fase di svuotamento: induzione lenta alla minzione, questa è caratterizzata da pressioni detrusoriai di apertura 32 cmh2o e al flusso massimo 36 cmh2o nel range di valori atteso per sesso ed età. Non si osserva rilasciamento del piano muscolare perianale durante tutta a fase ne deriva un flusso continuo fluttuante ad indici velocimetrici ridotti con assenza di rpm. assenz adi franca ostruzione al deflusso ed iniziale riduzione indice di contrattilità.conclusioni: non si evidenzia incntinenza urinaria anche se le caratteristiche dei flusii liberi sono tipiche dei flussi turbolenti.lo studio non ha evidenziato franca ostruzione al deflusso ma sostanziale ipertono perineale che in assenza di anamnesi neurologica è suggestivo di quadro pseudodissinergia vescico sfinterica. lo stesso in pratica mi disse che non ha riscontrato alcuna iperattività che è stata riscontrata in passato.
subito dopo ho portato a conoscenza il dottore della sclerosi del collo vescicale e lui mi ha detto che il problema è quello e va risolto con tuip, poi al fine di prova mi ha prescritto un miorilassante scheletrico. il dottore con cui sono in cura mi ha detto che con la tuip nn ci sono rischi di eiacuazione retrograda invece l'altro dottore mi ha detto che i rischi ci sono e come. preciso che essendo già stato da un'altro medico che tratta tulip, lo stesso sulla base della vecchia urodinamica di cui nei commenti sopra mi ha detto che fare l'intervento sarebbe stato inutile in quanto avrei avuto sempre i problemi minzionali.
dottore lei cosa ne pensa in merito alla questione? mi sento abbastanza confuso sul da farsi....grazie x la sua attenzione e gentilezza
-rx cistouretrografia retrograda e minzionale:regolare la morfologia ed il calibro dell'uretra anteriore, aspetto lievemente spastico dell'uretra prostatica, impronta prostatica sul bassofondo vescicale, regoare la dinamica minzionale con completo svuotamento.
-uroflussometria: flusso continuo frazionato
-studio urodinamico completo con emg al centro del pavimento pelvico dove mi hanno esaminato nel dettaglio: capacità cistometrica e compliance nella norma-assenza di contrazioni detrusoriali autonome ne punti di fuga detrusoriali ne addominali- fase di svuotamento: induzione lenta alla minzione, questa è caratterizzata da pressioni detrusoriai di apertura 32 cmh2o e al flusso massimo 36 cmh2o nel range di valori atteso per sesso ed età. Non si osserva rilasciamento del piano muscolare perianale durante tutta a fase ne deriva un flusso continuo fluttuante ad indici velocimetrici ridotti con assenza di rpm. assenz adi franca ostruzione al deflusso ed iniziale riduzione indice di contrattilità.conclusioni: non si evidenzia incntinenza urinaria anche se le caratteristiche dei flusii liberi sono tipiche dei flussi turbolenti.lo studio non ha evidenziato franca ostruzione al deflusso ma sostanziale ipertono perineale che in assenza di anamnesi neurologica è suggestivo di quadro pseudodissinergia vescico sfinterica. lo stesso in pratica mi disse che non ha riscontrato alcuna iperattività che è stata riscontrata in passato.
subito dopo ho portato a conoscenza il dottore della sclerosi del collo vescicale e lui mi ha detto che il problema è quello e va risolto con tuip, poi al fine di prova mi ha prescritto un miorilassante scheletrico. il dottore con cui sono in cura mi ha detto che con la tuip nn ci sono rischi di eiacuazione retrograda invece l'altro dottore mi ha detto che i rischi ci sono e come. preciso che essendo già stato da un'altro medico che tratta tulip, lo stesso sulla base della vecchia urodinamica di cui nei commenti sopra mi ha detto che fare l'intervento sarebbe stato inutile in quanto avrei avuto sempre i problemi minzionali.
dottore lei cosa ne pensa in merito alla questione? mi sento abbastanza confuso sul da farsi....grazie x la sua attenzione e gentilezza
[#10]
Tutti gli interventi volti a rendere più ampio il collo vescicale possono causare eiaculazione retrograda, ma l'entità di questa è grosso modo proporzionale a quella della disostruzione effettuata. Ovvero la semplice incisione (TUIP) potrebbe ragionevolmente causare solo una riduzione dell'eiaculato, ma affermare che non vi possano essere alterazioni ci pare un po' eccessivo. Vi è comunque una notevole variabilità da soggetto a soggetto a parità di intervento e spesso il desiderio del chirurgo. di essere troppo "conservativo" puó portare ad un risultato "idraulico" parziale ed insoddisfacente. Ció non toglie che quando vi sono reali indicazioni in caso di sintomi intensi e con il rischio dell'instaurarsi a lungo temine di un danno vescicale, bisogna scendere a un compromesso, sempre considerando che ad essere eventualmente interessata sarebbe solo la fertilità, mentre inalterati rimarrebbero tutti gli altri aspetti della funzione sessuale. In casi particolari si consiglia il pre-deposito di liquido seminale per il congelamento. Questa è in sintesi la teoria, la pratica deve essere discussa tra lei ed il suo urologo di riferimento, che conosce lei e la sua situazione in ogni dettaglio.
[#11]
Utente
Salve, la ringrazio per la celere risposta. Anche se immagino che da questa postazione non si può esprimere con parere netto, gliene sarei grato se mi potrebbe consigliare su quello che gli espongo. La cosa che vorrei sapere è, se visti gli ultimi esami che ho eseguito, tenendo in considerazione le discussioni precedenti in cui mi consigliava di provare con la terapia farmacologica e di eseguire ulteriore urodinamica, se la TULIP andrebbe fatta, o forse è il caso di seguire un ulteriore strada, cioè non vorrei fare adesso una cosa inutilmente che magari non mi dia benefici, prima di farla vorrei essere sicuro al 100% che sia la strada giusta da percorrere. I dottori che mi seguono sono andati un po in contraddittorio, perché prima mi dicono che l’intervento potrebbe essere una soluzione in quanto nel tempo potrei avere ripercussioni più gravi a livello infiammatorio, e visto anche il fatto che sforzo la vescica, che ho dolore continuo h24, con minzioni frequenti ed intermittenti che durano anche 30-40 minuti con emissione di poche gocce di urina; poi invece mi dicono di provare il miorilassante scheletrico x 60 gg, cioè non capisco se dagli esami eseguiti possa emergere una qualche componente neurourologica o no. io viste tutte le terapie farmacologiche fallite, valutati i fastidi, i problemi di sonno e riposo,la qualità di vita pessina e l’esito dello spermiogramma che mi da tutti i valori buoni tranne la forma al 4%, sarei orientato a fare l’intervento, procedendo prima a crioconservazione del liquido seminale, l’unica cosa che mi fa essere dubbioso è la non presa di posizioni di qualcuno che mi dica, signor..l’esame va fatto punto o che mi dica, prima di farlo va fatto questo esame, cose che non avvengono, prendendo tempo con terapie inefficaci. Spero ed immagino che capisca la mia attuale situazione, in quanto oltre a quanto esposto ho anche paura che i valori dello spermiogramma peggiorino. L'altra cosa in cui vorrei avere delucidazioni è avere informazioni sul'ipertono perineale, non ho ben capito cosa sia. La ringrazio anticipatamente.
[#12]
Come può ben immaginare in medicina mai e poi mai si daranno garanzie al 100%. Che non vi sia univocità di vedute tra vari specialisti è cosa abbastanza normale, in particolare quando si tratta di disturbi funzionali e non degenerativi. In questo tipo di disturbi, la stessa situazione anatomica può manifestarsi in modo molto diverso da soggetto a soggetto, per una serie di fattori anche piuttosto difficili da catalogare, primi fra tutti quelli di tipo emotivo. Ad esempio, il cosiddetto "ipertono perineale" di cui tanto si parla al giorno d'oggi con riferimento a situazioni di prostatite cronica o disturbi delle basse vie urinarie è una condizione molto difficile da oggettivare, proprio i motivi di cui sopra. Diciamo che se i farmaci miorilassanti, le elettrostimolazioni, la fisioterapia specifica non ottengono alcun risultato in tempi ragionevoli, è molto probabile che l'origine dei suoi disturbi ostruttivi stia proprio nel collo vescicale anelastico, con quel che ne consegue dal punto di vista terapeutico.
[#13]
Utente
Salve dottore! grazie ai suoi consigli adesso posso dire che le ho provate tutte. Dopo essermi imbattuto in tutte le terapie ho eseguito un'altra urodinamica completa con diverse uroflussometrie in uno dei maggiori centri per eccellenza sul campo in italia, con la diagnosi molto dubbia di sospetta dissinergia vescico sfinterica! Successivamente non convinti mi fanno rifare una uretrocistoscopia in sala operatoria, dove evidenziano la ben nota sclerosi del collo vescicale con una vescica malandata(il dottore mi disse che ho una vescica di un novantenne e che non si spiegava come mai negli altri esami nessuno se ne era accorto, e che sia le urodicaniche che le uroflussometrie secondo lui erano state fatte male o quantomeno non corrispondenti al vero). Dopo di ciò mi consiglia l'intervento tulip dicendomi che viste le situazioni della vescica probabilmente dovrò integrare con una pasticca di vesiker al fine di urinare come si deve. Vorrei sapere cosa ne pensa in merito e si mi può aiutare a capire se guarirò del tutto prima o poi o meno, e come è possibile secondo lei che nessuno in tutti questi anni si è accorto della vescica malandata? La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità ed il suo tempo
[#14]
La complessità del suo caso non rende possibile una sua interpretazione integrale a distanza, in particolare se il giudizio coinvolge anche elementi diagnostici imprecisi o discutibili. Abbiamo idea comunque che il suo problema sia finalmente avviato ad una soluzione.
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 22.1k visite dal 04/11/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Eiaculazione precoce
L'eiaculazione precoce è una disfunzione sessuale che colpisce circa il 20-40% degli uomini. Scopriamo le cause organiche e psicologiche e i possibili rimedi.