Nefrostomia in attesa di intervento

Salve,
sono un uomo di 43 anni a cui il 17 febbraio scorso è stata eseguita una nefrostomia in seguito ad un intervento di litotrissia laser risultato infruttuoso a causa di calcoli renali impilati nell'uretere.

Il rene interessato si trovava da molto tempo con una notevole dilatazione delle cavità calicopieliche e dell'uretere e conseguente ritardo del nefrogramma e della concentrazione dell'urina iodata, come risultato da TAC con mdc.

Al momento sono in attesa di eseguire a breve un intervento risolutivo in laparoscopia robotica.

In questi 15 gg circa trascorsi a casa ho però notato due aspetti: il primo riguarda il colore delle urine, che risultano sempre più chiare nella sacca di raccolta rispetto a quelle della normale minzione; il secondo aspetto riguarda la quantità espulsa, anche nell'arco delle 24 h, che è sempre maggiore con la normale minzione rispetto a quella raccolta tramite il drenaggio.

Volevo chiedere ai gentilissimi dottori se questa può essere una normale condizione temporanea dovuta allo stato attuale e alla presenza di questo drenaggio oppure se è ancora sintomo di una problematica in essere a carico del rene.

Grazie mille.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Le urine dalla nefrostomia sono più chiare perché meno concentrate e questo è segno di una funzionalità ridotta, in accordo con la situazione che ci ha descritto. Il rene non deve essere solo in grado di produrre urina, ma deve anche riuscire a concentrarla risparmiando liquidi. Per lo stesso motivo, non deve stupire che la quantità di urina spontanea sia maggiore (e più concentarta) proprio perché proviene quasi esclusivamente dal rene sano.
Con gli attuali strumenti ed accessori a disposizione, ovviamente uniti ad una buona competenza tecnica specifica, oggigiorno è raro non riuscire a risolvere endoscopicamente una calcolosi ureterale. D'ogni modo. talora ci si deve arrendere all'evidenza.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta dottore.
In meno di un mese ho già eseguito due tentativi per via endoscopica in due strutture diverse e l'esito è stato sempre infruttuoso. Probabilmente la presenza dei calcoli per un tempo eccessivo ha completamente "tappato" l'uretere per mesi.
Vorrei capire se per questa funzionalità ora ridotta può esserci un margine per recuperarla a pieno nel rene interessato una volta risolto questo problema.
Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Una valutazione predittiva molto semplice è un comune esame delle urine eseguito separatamente su quelle raccolte dalla nefrostomia. e su quelle emesse spontaneamente. Considerando le densità, più grande è la differenza e maggiore si presume sia il danno funzionale del rene ostruito. Una ripresa funzionale parziale è senz’altro possibile, a patto che il danno non sia ormai troppo grave. È comunque nostra abitudine in questi casi far eseguire una scintigrafia renale dinamica a tre mesi dall’intervento disostruttivo.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it