MIVAT: una nuova tecnica chirurgica per la tiroide

s.dimartino
Dr. Sergio Di Martino Endocrinologo, Diabetologo

Una nuova tecnica eseguita oggi in diversi centri endocrinochirurgici italiani altamente qualificati e con casistiche molto significative, consente di minimizzare i problemi di alterazione della voce legati all’intervento alla tiroide.

Una nuova tecnica eseguita oggi in diversi centri endocrinochirurgici italiani altamente qualificati e con casistiche molto significative, consente di minimizzare i problemi di alterazione della voce legati all’intervento alla tiroide. In precedenza, quando si operava sulla tiroide, sul paziente rimaneva una cicatrice di circa 5 centimetri.

La nuova tecnica che vede tra i centri più accreditati quello dell'università di Pisa con l’equipe del Prof. Paolo Miccoli, è stata chiamata Mivat (Minimally invasive video assisted throidectomy). Attraverso la tecnica Mivat, è possibile operare effettuando un taglio di soli 2 centimetri o anche meno, in questo modo si riducono notevolmente i rischi post-operazione, in particolar modo quelli legati all'alterazione della voce.

Un altro vantaggio di questa nuova tecnica è la durata, il tutto viene effettuato in circa 40 minuti ed è possibile eseguirla in casi particolari anche in anestesia locale, quando quella generale e’ controindicata.

Le lesioni nodulari non devono superare i 3 cm di diametro massimo e devono essere adeguatamente selezionate, non potendo essere tutte sottoposte a tale tecnica. Ad esempio la concomitante presenza di tiroidite ne costituisce una controindicazione.

Un utile campo di applicazione sembra essere quello delle lesioni follicolari, che non possono essere definite meglio dall’esame citologico, e per le quali e’ indispensabile l’esame istologico sul pezzo operatorio, per poter differenziare un adenoma da un carcinoma.

Le casistiche scientifiche sino ad oggi riportate lasciano supporre che ci possa essere un uso sempre più frequente di tale tecnica, e aprono la speranza ai pazienti di poter usufruire in un futuro non tanto lontano di ulteriori nuove procedure chirurgiche sempre meno invasive e più sicure.

Data pubblicazione: 05 giugno 2011

Autore

s.dimartino
Dr. Sergio Di Martino Endocrinologo, Diabetologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1989 presso Universita' di Napoli.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Napoli tesserino n° 24598.

Specialista con formazione eccellente in Medicina e Chirurgia e specializzazione in Endocrinologia, entrambi conseguiti con lode presso l’Università Federico II di Napoli. Vanta una solida esperienza clinica e scientifica, con focus sull’immunologia endocrina. Autore di numerose pubblicazioni internazionali, partecipa attivamente a congressi nazionali e internazionali. Membro di società scientifiche italiane di endocrinologia, offre consulenze in endocrinologia clinica e patologie tiroidee, ipofisarie, surrenaliche e disordini

Processo di validazione e Peer Review da parte dei Referenti Scientifici

Questo articolo è stato meticolosamente validato per la sua accuratezza scientifica e la sua conformità ai più elevati standard editoriali, in seguito a una rigorosa revisione paritaria (peer review) condotta dai referenti specialisti in ambito endocrinologico della Redazione Scientifica di Medicitalia.

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