Blefarite: nuovi approcci terapeutici

carlo.orione
Dr. Carlo Orione Oculista, Chirurgo plastico

La blefarite é una patologie palpebrale che affligge sempre più pazienti. Viene spiegato in cosa consiste e come si cura anche con nuove metodologie terapeutiche

Che cos'è la blefarite

Si tratta di una infiammazione del bordo palpebrale, infatti la parola deriva dal greco blefaros, che vuol dire palpebra, mentre la finale in ite indica la presenza di una infiammazione

Molto spesso si associa ad una infezione batterica, a secchezza oculare o a malattie della pelle come l'acne rosacea

Se ne distinguono principalmente 2 forme:

Blefarite Anteriore: che colpisce la parte esterna della palpebra, quella cutanea e ciliare.

Blefarite Posteriore: correlata ad una disfunzione delle Ghiandole del Meibomio che si trovano all'interno del tarso, una struttura cartilaginea che forma la parte di sostegno della palpebra, e che secernono un olio essenziale per impedire l'evaporazione del film lacrimale.

Molte volte sono presenti ambedue le forme.

 

Sintomi

Le prime manifestazioni sono bruciore, sensazione di corpo estraneo nell’occhio, lacrimazione e sensibilità alla luce. Possono essere presenti prurito, arrossamento e gonfiore dei margini palpebrali, croste, desquamazione.

 

Cause e conseguenze

Blefarite Anteriore

Solitamente associata ad una infezione stafilococcica, ma anche ad altri batteri e virus, puó portare alla perdita delle ciglia

Se non curata in modo adeguato puó portare ad un ispessimento del margine palpebrale con capillari dilatati e visibili che possono esitare in ectropion, entropion e trichiasi che possono danneggiare la superficie corneale

Fa parte di questa forma la Blefarite Seborroica, causata dalla Dermatite Seborroica, una malattia della pelle che crea desquamazione

Un altro tipo di Blefarite anteriore é quella causata dal Demodex, un acaro che si annida nei follicoli delle ciglia o nelle ghiandole sebacee della cute perioculare

Blefarite Posteriore

Chiamata anche Meibomite, si manifesta con una presenza di una lacrima schiumosa dovuta ad una produzione oleosa anomala delle ghiandole del Meibomio ostruite ed esita in una Sindrome da occhio secco (DRY EYE) da eccessiva evaporazione lacrimale.

Le Ghiandole del Meibomio intasate, inoltre, possono provocare la formazione di un Orzaiolo, se la ghiandola occlusa si infetta, o di un Calazio se si infiamma.

Una Blefarite Posteriore puó anche essere presente in pazienti affetti da Rosacea, una patologia causata da infiammazione delle ghiandole sebacee della pelle, che provoca un arrossamento del viso in particolare sul naso, mento, fronte e guance

Quale terapia?

  • Evitare l’uso di prodotti irritanti contenenti detergenti aggressivi, conservanti e profumi. 
  • Ridurre al minimo l'uso del trucco.
  • L'utilizzo di impacchi caldo umidi e massaggi puó aiutare a sbloccare le ghiandole ostruite.

La corretta igiene palpebrale é fondamentale per trattare la maggior parte delle Blefariti a cui si possono associare farmaci topici (pomate e colliri) e orali (compresse) che solo il medico oculista puó prescrivere dopo una attenta valutazione al microscopio della lampada a fessura.

In casi piú gravi puó essere utile chiudere i puntini lacrimali inferiori per contribuire alla maggior lubrificazione oculare.

Terapia innovative parachirurgiche?

Probing

Il Dr. Steven Maskin ha sviluppato una sonda d'acciaio in miniatura per riaprire le ghiandole del Meibomio ostruite da una membrana fibrosa intraduttale. La procedura viene eseguita al microscopio in anestesia locale.

Il Dr. Maskin e collaboratori hanno riportato un successo con questa tecnica nel 75% dei pazienti, e la durata dell'effetto è di solito 6 mesi o più. Personalmente eseguo questa procedura da 2 anni ed ho ottenuto ottimi risultati.

Luce Pulsata

Luce pulsata è una procedura comune eseguita da dermatologi e chirurghi plastici per curare l'acne, rosacea, ed altri disturbi della pelle. Il protocollo di trattamento è composto da un doppio passaggio sulle palpebre inferiori fino alla linea delle ciglia.

I pazienti ricevono un trattamento al mese per 4 mesi, seguito da trattamenti di manutenzione 1-3 volte l'anno.

Lipi Flow

Il LipiFlow è una nuova procedura volta a trattare la causa principale di occhio secco dovuta alla eccessiva evaporazione provocata dalle Ghiandole del Meibomio ostruite. L'apertura e la pulizia di queste ghiandole bloccate può permettere loro di riprendere la produzione naturale dei lipidi (oli) necessari per un film lacrimale sano.

Il dispositivo LipiFlow fornisce un calore controllato sulla superficie palpebrale interna e ne massaggia la superficie esterna stimolando la ghiandola a riavviare la produzione naturale dei lipidi (oli) necessari per evitare l'evaporazione della lacrima, in un trattamento della durata di 12 minuti. Il suo design monouso ed i sensori integrati assicurano un trattamento sicuro e sterile.

Il sistema ha ottenuto l'approvazione FDA che ha certificato i risultati positivi di uno studio clinico controllato multicentrico randomizzato che ha compreso più di 25.000 trattamenti per la disfunzione delle ghiandole del Meibomio e i sintomi di secchezza oculare.

Il trattamento viene eseguito nell'Ambulatorio del Medico oculista, non é doloroso e necessita solo di una leggera anestesia con poche gocce di collirio.


Anche questa procedura é stata da me utilizzata con buoni risultati anche se ha dei costi molto elevati. Per questo motivo preferisco l'utilizzo durante gli OPEN DAY dove, radunando un certo numero di pazienti, è possibile ridurne il costo.

 

Data pubblicazione: 15 aprile 2014

Autore

carlo.orione
Dr. Carlo Orione Oculista, Chirurgo plastico

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1987 presso Universita di Genova.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Asti tesserino n° 1038.

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