Voglio suicidarmi

Utente 473XXX
Utente 473XXX

La vita non ha senso perché il senso sta nel cercarne uno, è diverso per tutti noi. Io ancora non l'ho trovato. È facile dire perché non fai così è colì. Non lo sappiamo nemmeno noi perché. Eppure ho passato la vita a dormire e da psicoterapeuti vari, la verità è che quando cresci in un ambiente che ti sminuisce e svilisce, è come se una parte di te (il genitore interno) lo facesse spontaneamente ormai. Non è una scusa, ma è davvero difficile "riprogrammarlo", ma ci sto lavorando.

Ex utente
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Nn si considera mai abbastanza che "la stessa cosa nn vale x tutti" ,hai ragione.
Infatti nelle decisioni importanti ,nei passi decisivi della nostra esistenza ,nn si agisce mai per una chiara nozione di ciò che è giusto ,quanto piuttosto per un impulso interiore ,un istinto che scaturisce dalla profondità più recondita dell'essere,per poi criticarne le azioni secondo concetti ricevuti ,presi in prestito da altri secondo regole generali ,senza appunto considerare che "la stessa cosa nn vale per tutti"allora diventa facile diventare ingiusti verso se stessi.
Agire secondo principi astratti è difficile,riesce solo dopo assiduo esercizio e anche allora nn sempre i principi bastano.
Per contro , ciascuno ha ,innati,alcuni principi concreti che stanno nel sangue e nella linfa ,e che sono la risultante di tutto il suo pensare,sentire e volere.
L'uomo per lo più nn li conosce ma se Guarda indietro alla sua vita si accorge di averli sempre seguiti e di essere stato guidato da loro come da un filo sottile.
A seconda della loro natura essi lo condurranno alla felicità o all'infelicità, e nel caso che prevalicasse la seconda opzione come dici tu bisogna lavorare per "riprogrammare" il software .

Ex utente
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Dato che l'anima di ognuno è più immensa del cielo e del mare messi assieme , è possibile sapere se ci siete ancora?

Utente 456XXX
Utente 456XXX

Non so se leggerete mai questo messaggio però tutti attraversano periodi brutti che possono essere giorni, mesi oppure anni ma in quel periodo brutto bisogna trovare il bello perché può essere anche poco ma è quel poco c'è sempre e una volta trovato ci renderà orgogliosi della vita.. Io soffro d'ansia da circa 8 mesi ma quella brutta quella che ti fa pensare ad ogni malattia e ti fa sentire dolori ovunque ed ogni giorno, ed è vero che pensi ma a questo punto non è meglio morire? Io ripeto No! Ho una sorta di conflitto
con una parte della mia testa che dice speriamo si avvicini la fine ma un'altra parte molto ma
molto più grossa che mi fa andare avanti grazie ai sogni, alla musica, gli occhi delle persone che abbiamo vicino che non devono essere milioni bastano anche poche ma persone vere che ti vogliono bene, ad esempio io ho un mio amico che nonostante siano quasi 6 anni che vuole che io esca con lui e nel 98% dei casi gli dico di no, lui sa che ci sono e ogni volta mi tartassa convincendomi anche infatti diverse settimane fa siamo usciti così perchè svagarsi e cambiare abitudine puó metterti in soggezione ma ti aiuta anche perché la tua testa si libera parzialmente di ogni cosa e piano piano dimentichi il brutto. Non pensate alla morte nonostante io lo faccia spesso ma non per volere ma per paura che arrivi bisogna godersi la vita nonostante le paure e le difficoltà. Siamo in vita e siamo fortunati perché ogni giorno muoiono persone che vorrebbero essere al nostro posto, la morte farebbe solo godere chi ci vuole male e distruggerebbe soltanto i nostri sogni. Si può sognare una nuova vita a qualsiasi età basta volerlo..

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Ex utente
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Ciao
Se posso vorrei solo ricordare che quando tutto il corpo è sano e sta bene tranne una piccola ferita o in punto dolorante ,la salute complessiva nn si avverte ,ma l'attenzione è rivolta costantemente al dolore della parte ferita e la sensazione di benessere dell' intero organismo è annullata .
Come tu ricordi la possibilità al piacere è frutto dell'eliminazione di questo o quel impedimento.
Brava

Ex utente
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A scanso di equivoci ,dato che la lingua italiana né è piena ,con il termine "piacere" non si intende piacere effimero ,ma un piacere nell'incamminarsi verso il proprio animo raggiungendo così l'apice della verità dell'amore che corrisponde a semplicità, sincerità e umiltà.
Buona Befana a tutte

Utente 490XXX
Utente 490XXX

Fai del buon sesso sano ;)

Slash
Slash
472616
Ciao, posso portarti la mia testimonianza? Anni fa io arrivai alla tua stessa conclusione. Ci avevo pensato, forse da sempre, credo dall'età di cinque anni, quando mia madre, che era insegnante, decise di prepararmi per farmi andare a scuola un anno prima. Scoprì così che ero mancino e la cosa, per la sua cultura, fu un dramma. Cominciai a subire torture e botte di ogni tipo, perchè diventasi destro. La mia vita diventò un inferno. Sento ancora il rumore dell'armadietto delle scope, dove teneva alcuni manici con cui mi prendeva a bastonate, aprirsi. A volte usava il battipanni, a volte un cavo dell'antenna tv. Più spesso mi sollevava per i capelli o per un orecchio. Assieme ad alcune amiche -le punizioni erano spessissimo uno spettacolo con pubblico- mi costringeva a clisteri punitivi e relativo svuotamento intestinale, davanti a tutte. Le cose, dopo le elementari peggiorarono. Fu operata alla cistifellea, all'epoca il farmaco base per l'anestesia era Pentotal. Perse ogni controllo, cominciò a dire parolacce, bestemmiare, ubriacarsi e ogni volta sfogava la sua rabbia su di me, che ormai avevo otto-nove anni. Aveva crisi di nervi improvvise, non c'era un fattore scatenante. La psicologa che oggi mi segue, dice che ho avuto un'infanzia e un'adolescenza di sevizie. Mia madre morì di tumore al cervello relativamente pochi anni dopo, forse la causa di tutto fu questo ma intanto io subii anni ed anni di violenze fisiche, psicologiche, relazionali, di ogni tipo e ne porto i segni anche oggi. Una serie di eventi avversi, la morte di mio padre -che mai volle accorgersi di quanto accadeva- a cui ero affezionatissimo, mobbing e violenze in un posto di lavoro assurdo, senso di fallimento eccetera eccetera, mi spinsero a decidere che la cosa giusta fosse uscire. Vedevo la morte come una porta, su cui lampeggia la scritta "uscita di sicurezza". Decisi di farlo, come te, avevo, con agghiacciante serenità, vagliato i vari metodi. Avevo scelto di impiccarmi. Presi una corda azzurra di nylon, attesi che la mia ragazza fosse fuori e la attaccai ad una scala a chiocciola che abbiamo. Feci il cappio, infilai la testa e saltai... in quel momento suonò il citofono. Esistono due tipi di suicidi, quello che ha una notizia sconvolgente e d'impulso si butta sotto il treno, si lancia da un palazzo eccetera e quelli che, come noi,ci arrivano per scelta. Ecco, quelli come noi, vogliono fare le cose "per bene" e non lasciano una chiamata al citofono, senza risposta. Disperato decisi di tentare di rimandare. Mi aggrappai al fusto centrale, quasi non ce la feci, ricordo le dita che scivolavano e la corda che si tendeva. Stava per spezzarmi il collo che riuscii a fermare la caduta. Risposi, era un amico. Nascosi la corda e imprecando andai ad aprire. Lui è speleologo e voleva andassi in montagna con lui, per rirpendere una grotta -io sono regista televisivo, montatore, conduttore, giornalista, eccetera- e decisi di andare. Passò una giornata. Per una sorta di lealtà, decisi di motargli il documentario. Poi mi sarei ucciso. Passò un mese circa, per montare le immagini. Mi chiese di scrivere il testo e doppiarlo. Passarono altri due mesi, tempo di registrare, mettere in fase, scegliere la musica, mixare. In quei mesi pensai, ragionai, cambiai.
Oggi so che tutti i miei pensieri erano sbagliati, le conclusioni erano errate. Ancora oggi vorrei suicidarmi, ma caccio il pensiero anche ora, che ho avuto una brutta notizia sulla salute.
Lo so che credi che nessuno possa capirti. Sappi che non è così.
Non è così.
Non è cosi!
Fidati di me, fratello mio, perchè siamo fratelli in questo pensiero, lo so che sembra inutile e assurdo, stupido, idiota farlo, ma parla. Parla con qualcuno. Parla con chi ti pare. Gli psicologi lo sanno fare ma se rifiuti al cosa, parla alla tua ragazza, al prete, al fruttivendolo a chi ti pare ma parla. Vedrai che le cose cambieranno. Se vuoi, parla con me.
Un abbraccio sincero.
Slash
Slash

Sono quello di prima. Rileggendo, vedo alcuni errori, spesso ancora oggi, mancino costretto a diventare destro a suon di torture, inverto lettere, sillabe, parole intere, concetti. Nonostante questo vado avanti. Correggo e vado avanti. puoi farlo anche tu.
Parla!
Parla!

Ex utente
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Slash, tralasciando tutto il resto è come i tuoi te l'abbiamo fatto conoscere ma perché consideri l'essere ambidestri un deficit?

Slash
Slash

Io non considero un deficit, essere ambidestri. Avere subito anni ed anni di torture si. Inoltre un mancino "corretto" non diventa ambidestro ma solo uno che confonde i lati. Scrivo al contrario, senza volere, faccio errori, a volte sbaglio lato e cerco una cosa dove non è mai stata. Anche parlando, raramente, inverto l'ordine delle sillabe. Diciamo che un mancino "corretto" diventa uno che non sa usare bene nè una mano nè l'altra e ha difficoltà spaziali costanti.

Ex utente
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Sarà il tuo caso ,ma non è così.
Essere ambidestri è una valenza in più,obbliga ad usare entrambi gli emisferi ma con equilibrio e questo è una cosa anche nn hanno tutti,anzi 1 per cento,peccato che nn sappiate usare le vostre doti

Ex utente
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Il tuo Nick, è l'apoteosi della chitarra ,ricordo è riascolto i suoi assoli è l'anti materia in assoluto,questo è..
La tua associazione forse sarà diversa,ma è sempre comunque qualcosa che ricordo con piacere.

Quello che hai vissuto nessuno te lo farà dimenticare ,anzi sarà sempre è comunque un ricordo con cui dovrai conviverci,ma la differenza starà nel modo con cui lo vorrai rivivere.
In questo dovrebbe contribuire la tua dote innata.

Ciao

Slash
Slash

Infatti la chitarra (che suono da destro, visto che ho imparato su quella di mio padre) è, assieme a mia moglie, la mia ragione di vita. Di Saul Hudson hanno detto tutto e il contrario di tutto, dal punto di vista tecnico ha alcune carenze (oddio... l'avessi io la sua tacnica, intendiamoci!) come ad esempio il tapping, che non fa. Vero è che sta studiando la classica, che applica con grandissima abilità al rock. Basta ascoltare l'intro di Anastassia per accorgersene. La musica inoltre non è una gara sportiva ma arte e lui fa cantare la chitarra come pochi! Mi piace da morire! Posso dirti di avere l'amicizia fb di Saul e la sua mail privata e come sempre succede con i veri grandi, come lui, è un personaggio incredibile e di imprevedibile modestia e disponibilità. Sei mesi fa avevo scritto un riff che mi piaceva ma non convinceva completamente. Pensando: "si figurati se ti risponde" gli ho comunque scritto, inviandoglielo. Nel giro di due ore mi ha risposto, facendomi i complimenti e mi ha inviato le sue modifiche, più che altro aveva introdotto alcuni glissati che, messi al posto giusto, lo hanno fatto diventare un bel riff davvero. Saul, o se preferisci Slash è una gran persona, oltre ad un artista incredibile!

Ex utente
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