Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
In questi giorni sto preparando una relazione per un Workshop e ricercando nel blog dovessi imbattermi in uno di questi approfondimenti glielo alleghero'.
Intanto ho trovato questo relativamente recente (settembre 2019) in risposta ad una utente (Norma) che conosco e che si occupa nella vita proprio delle attivita' motivazionali nel lavoro.
Eccolo
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Norma
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Mi ricordo bene di Lei perche' mi e' stata presentata alla Bocconi dal mio amico Prof. Dall'Occhio , che , cosa non marginale e' anche il figlio della nostra Ada Burrone.
Effettivamente la sua e' una bella provocazione cui rispondo volentieri perche' consente di riesplorare temi cruciali del nostro blog.
E' vero : non ho mai dichiarato apertamente di avere cercato strategie di comunicazione per creare un certo grado di dipendenza , e quindi confesso che se cio' fosse realmente accaduto non potrei che sentirmi sul piano strategico che orgoglioso.
Mai dichiarato per non essere confuso per un guru ammaliatore o un pifferaio dallo strumento magico.
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In realta' , ma non credo che sia realizzabile, creare una dipendenza positiva (brutto termine ) sarebbe un sogno tra i sogni impossibili !
Andiamo per gradi
Riprendo il suo discorso sulla dipendenza da cocaina, per fare un esempio, e una dipendenza dal blog che ovviamente e' altra cosa.
Ma il principio positivo o negativo e' identico.
Esistono numerosi studi , confermati da uno recentissimo, che spiegano come si determina lo stato di dipendenza dalla cocaina ed il meccanismo e' analogo a quello che si determina ad esempio nei runners con analogo stato di dipendenza dalla corsa perche' anche nella corsa entrano in gioco ENDORFINE .
Ho raccontato qui piu' volte sugli stati alterati della coscienza conseguenti a overdosi di endorfine (corsa) i cui effetti sono stati studiati negli ultramaratoneti dal sottoscritto
http://www.senosalvo.com/sport_estremo_stati_alterati.htm
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Queste endorfine in dosi moderate contribuiscono a determinare una vera dipendenza dalla corsa , ma per fortuna i suoi effetti come vedremo sono tutti positivi (prevenzione primaria e allenamento costante della resilienza).
Il meccanismo e' analogo a quello della dipendenza da cocaina.
Cosa determina, o contribuisce, alla dipendenza dalla cocaina? Sono diversi gli studi che danno una spiegazione.
Il piu' recente , del 2019, arriva con lo studio della Michigan State University, grazie ad una ricerca pubblicata sul Journal of Neuroscience.
L'uso continuo di questa droga - scrivono i ricercatori - modifica l'espressione di un gene, rendendolo più attivo, nell'ippocampo, che è una parte del cervello responsabile della memoria e dell'apprendimento. Un cambiamento di stato che può contribuire anche a spiegare la dipendenza da questa sostanza.
Gli studiosi infatti pensano che quando questo gene è "attivo", il cervello di un tossicodipendente crei legami più forti tra la droga e l'ambiente in cui viene assunta, il che porta a elaborare ricordi positivi e rende più propensi a riutilizzarla.
Un circolo vizioso negativo che provoca effetti collaterali devastanti sulla salute a lungo andare..
Ma non c'e' dubbio che al momento della assunzione la cocaina provoca una sensazione di BENESSERE !
L'allenamento alla resilienza provoca non immediato benessere come la cocaina ,
e come per la corsa ha fasi intermedie di "fatica" che solo a lungo andare porta alla ricompensa con il notevole incremento dell'autostima !
La specie umana di per se' con l'evoluzione e' diventata resiliente, ma questa caratteristica e' mascherata e inutilizzata da tanti fattori (impotenza appresa.....).
Per tale ragione l'attivita' motivazionale e' spesso in letargo soprattutto di fronte allo shock di un evento grave come il cancro.
OCCORRE QUINDI COME L'ATTIVITA' FISICA ALLENARLA OGNI GIORNO
E la Medicina Narrativa attraverso la narrazione condivisa e' ormai riconosciuta come strumento efficace di mantenimento delle motivazioni.
Se la resilienza si associa alla attivita' fisica (+ alimentazione ovviamente ) si spiegano differenti curve di sopravvivenza tra i pazienti che partono da un uguale istotipo.
Sino al 2014 pensavamo che la riduzione del rischio fosse appannaggio prevalentemente della alimentazione. Da allora numerosi studi hanno dimostrato che l'attività fisica abbia un valore veramente inaspettato per almeno 13 tipi di tumori differenti.
Quanto detto vale soprattutto per la riduzione del tasso di recidive nei pazienti operati, sebbene stiano cominciando a emergere dati sulla malattia metastatica. In questo caso, però, è più difficile capire se l'attività fisica migliori realmente la sopravvivenza o se i pazienti che stanno meglio, e che quindi avranno una maggiore sopravvivenza, sono quelli che fanno più movimento. Va certamente sottolineato che l'attività fisica non può in alcun modo sostituire le terapie, ma oggi i medici non possono prescrivere un trattamento e tralasciare di dire che l'esercizio gioca una grande ruolo: sono due aspetti della cura.
Oggi prove consistenti sui benefici dell'attività fisica esistono per i tumori del colon, della prostata e del seno: tre dei quattro "big killer". Cominciamo dalla prostata, neoplasia che in Italia colpisce 35 mila persone ogni anno: secondo i risultati dell'Health Professionals Follow-Up Study (uno studio di popolazione condotto dall'Harvard School of Public Health), dopo la diagnosi, gli uomini che fanno attività fisica intensa per tre ore a settimana vedono la probabilità di morire per questo cancro ridursi di ben il 61%, rispetto a chi si allena per meno di un'ora a settimana. Non è il solo studio ad affermarlo. Lo scorso anno, al meeting annuale dell'American Association for Cancer Research, sono stati presentati i dati di un'ampia ricerca epidemiologica (condotta su una coorte di oltre 10 mila uomini). Ebbene, anche in questo caso, i più attivi (prima e dopo la diagnosi) hanno avuto una mortalità inferiore del 34% rispetto ai meno inclini all'attività fisica.
Per quel che riguarda il colon-retto, al Gastrointestinal Cancers Symposium (San Francisco, 19-21 gennaio) è stato presentato un ampio studio clinico su oltre 1.200 pazienti con tumore in fase metastatica, condotto dal Brigham & Women's Hospital di Boston: in chi è riuscito a sostenere 30 minuti di attività fisica moderata (passeggiate, pulizie domestiche o giardinaggio) al giorno, la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16%. Anche in questo caso i dati indicano che più tempo si sta in movimento, più i benefici sembrano aumentare: nei pazienti che hanno dedicato all'attività fisica cinque ore o più a settimana, la mortalità si è ridotta del 25%.
Si tratta di una delle prime analisi su pazienti con tumore al colon-retto avanzato, ma la relazione tra il tumore del colon in generale e attività fisica è stata la più indagata. E sebbene i numeri delle varie statistiche varino, la morale è confermata. Nel 2012 per esempio, una meta-analisi pubblicata sul Journal of the National Cancer Institute aveva individuato 27 studi osservazionali che mostravano un'associazione tra attività fisica e riduzione della mortalità per il tumore al colon-retto (circa 52 mila nuovi casi ogni anno in Italia) e al seno (circa 50 mila donne colpite ogni anno in Italia). Risultati in linea con quelli di un'altra meta-analisi pubblicata nel 2014 su Annals of Oncology.
Secondo alcuni studi però per il carcinoma della mammella, va fatta una distinzione: l'esercizio regolare ridurrebbe il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con tumori ormono-dipendenti (le cui cellule, cioè, presentano un alto numero di recettori per gli estrogeni), ma di una percentuale significativamente inferiore nelle donne con tumori che non presentano questa caratteristica.
Attività fisica e qualità di vita. Non si guarda solo alla sopravvivenza, ma anche alla qualità di vita. I risultati degli studi condotti fino a oggi sono concordi nel dire che l'attività fisica ha un effetto positivo su molte condizioni: riduce la fatigue (un effetto collaterale della chemio e della radioterapia), la nausea e gli stati di ansia, migliora il tono dell'umore, aumenta l'autostima. In generale, agisce sul senso di benessere fisico e psicologico. Per le donne operate di tumore al seno, inoltre, l'attività fisica mirata può aiutare a contrastare l'osteoporosi (conseguenza delle terapie endocrine) e a prevenire il linfedema. Anche i pazienti con tumore del polmone sembrano beneficiare dell'esercizio fisico, sebbene gli studi siano ancora pochi. In ogni caso, l'attività fisica dovrebbe sempre essere eseguita sotto controllo medico.
Attività fisica e prevenzione. Cosa ben nota da tempo, invece, è l'importanza dell'esercizio fisico per la prevenzione delle neoplasie. Lo scorso maggio, il National Cancer Institute statunitense ha pubblicato su JAMA Internal Medicine la sua tesi definitiva, secondo cui lo sport abbatte il rischio di ammalarsi di almeno 13 tipi di tumore: adenocarcinoma dell'esofago, tumore del fegato, del polmone, del rene, dello stomaco a livello del cardias, dell'endometrio, leucemia mieloide, mieloma, di tumore del colon, di tumori della testa e del collo, del retto, della vescica e della mammella.
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Se voleva che io dichiarassi pubblicamente che il mio ruolo qui sia quello di un
di RESILIENZA !!!
Ebbene ....non solo l'ammetto ma sono orgoglioso di esserlo...un PUSHER DOC !
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Annina foto stupende grazie
. io ogni tanto mi canticchio in testa il vaffanzum, nei contesti in cui serve
Buongiorno dottore. Ritirato referto biopsia.
Cito istologico linfonodo ascellare: LOCALIZZAZIONE LINFONODALE DI ADENOCARCINOMA
biopsia mammella sinistra: CARCINOMA IN SITUCON ASPETTI MICRPAPILLARICON NECROSI E CALCIFICAZIONI G3 (b5)
RECETTORE ESTROGENICO immunoreazione assente nelle cellule neoplastiche
RECETTORE PROGESTINICO immunoreazione assente nelle cellule neoplastiche
RECETTORE ANDROGENICO immunoreazione nel 90% delle cellule neoplastiche
KI 67 immunoreazione nel 30%delle cellule neoplastiche
HER2 Colorazione di membrana nel 90%delle cellule neoplastiche(+++)
Dottore qualcosa non torna.
Come può essere un carcinoma in situ se i linfonodi sono interessati?
Io ho fatto scintigrafia ossea rx torace eco addome. Tutto negativo.
Un abbraccio a te Dadina, e grazie delle notizie di Ninni
Ninni!! Tanti fili colorati!
Ciao Arianna76, ho fatto la Moc di recente e ho preso il referto mercoledì scorso (io risulto con leggera osteopenia). Per niente invasivo, si sta su un lettino su cui passa un braccio che fa tipo scanner, a me hanno indagato zona lombare e femorale e via, già finito! Saluta la tua mamma!
Ragazze a molte magari non piacerà... nemmeno io sono una gran fan della musica Trap. Però adoro questa canzone di Salmo! Per Ora ce l'ho in testa!
https://www.youtube.com/watch?v=0-uR-ade_3Q
E allora stica', eh-eh
Trova ciò che ami e lascia che ti uccida, eh-eh
Domani vai sicuro come sempre
A scuola se ti chiedono: "Il futuro dov'è?", digli: "Presente!"
Volevo fare il batterista
Suonare con un gruppo rock
Meglio che fare il giornalista
E pensare sia un lavoro scrivere su Rolling Stone
Potrei suonare il pianoforte
Vivere in una Cabriolet
Una canzone non salverà il mondo
Ma so che può salvare te
E volevo sfrecciare su una Cabriolet
Col vento in faccia e coi soldi in tasca
A duecento all'ora mi sono accorto che
Anche arrivare primo ormai nemmeno mi basta
E pure chi mi odia ora mi stringe la mano
Scrivo un'altra strofa corta, un altro disco di platino
'Sto rapper fa: "Bau", la sua tipa: "Miao"
Io invece quando entro, spacco, esco, ciao

Spero abbia letto anche Speranza!
no non è previsto prima del prox anno
praticamente con lipofilling è comparsa una zona più alta sopra la tetta che col tempo dovrebbe riassorbirsi ovviamente.
Io non l'ho mai toccata x bene tranne questo ultimi giorni ed ora mi pare di sentire sotto a questa piccola massa, se cosi vogliamo chiamarla, come un cordone che sembra il bordi della protesi.
Cosa poteri mai aver fatto? è grasso.
non mi fa male, c'è solo la pelle un po arrossata ma niente di più.
è possibile che con il tocco si sia formato un grumo col grasso impiantato?
Cara, ho letto le spiegazioni chiarissime sulle tue possibili cure. Avere come punto di partenza tanta chiarezza di idee è fondamentale per fare le scelte giuste, poi credo conti anche la fiducia in una o l'altra delle oncologhe che ti seguono e che ti hanno fatto le due proposte. L'importante è che ci creda tu alla terapia consigliata/ scelta!! Bacio
Salvocatania ci dà il suo parere in merito?
Non saprei che dirti .... L ho fatto presente al mio oncologo e non ha dato importanza. Non ho tumori in famiglia nè all'ovaio nè alla mammella, nè dalla linea materna che paterna. So che questo non vuol dire nulla, cercherò di capire meglio
Blog vi racconto un po' del mio week end e non solo per i 15 minuti al giorno consigliati dal prof, ma perchè mi sento a casa mia.
Venerdi sono andata a visita oncologica a Prato, e la mattinata parte bene con litigata con il maritozzo per un sugo di pollo.. vabbè, noi si litiga per delle robe assurde (una volta per le patate lesse). Visita ok , eco seno e addome previste per giugno e indicazione a farmi autopalpazione delle tette finte: ho un po' di fobia in tal senso, ma me la faccio passare: io al contrario di pepeli non me le toccherei mai per cercarmi roba che mi mette ansia.
Alla dottoressa, che definirei oncoalquadrato (è empatica, competente, mi da del tu e io ancora mi confondo e passo dal tu al lei, ammette dove finiscono le sue competenze e si consulta con Di Leo, pare mi conosca da 20 anni, e le sue visite sono sempre accurate) , ho parlato dei dolori che ho alle gambe, ma non li ritiene significativi, perché lei dice che con il movimento in genere i dolori oncologici peggiorano: io invece mi alzo dalla sedia, o peggio dal divano, che sembro un rottame ma mi sciolgo camminando.
Vabbè quindi ho deciso che me li tengo e non me ne occupo per ora.
Sabato è volato tra un parco giochi e l'altro e domenica bellissima gita a monte Morello, che credo sia il monte più alto nei pressi di firenze (30 minuti da casa circa 700 metri di altezza). Abbiamo mangiato in un ristorante davvero ottimo e decisamente carnivolo, e mi sono mangiata pappardelle al cinghiale senza sensi di colpa.
Poi una tonificante passeggiata. Non vi dico la gioia di ritornare a camminare nei boschi: le gambe reggono, il fiato pure, LT con una amichetta ha camminato tanto.
opss devo tornare a lavorare, vi abbraccio tutte!
Ma dai! E come si fa a fare autopalpazione della protesi?

L'oncologa sabato quando le chiesi se dove ho la protesi non dovessi fare più mammo rispose che no, non si fa e che non si può sapere se là sotto qualche cellulina impazzisce....
Piccola sentirti in mezzo ai boschi so quanto è importante per te e mi si è aperto il cuore !Sono davvero contenta e quest'estate Casomai ti raggiungo in Alto Adige per qualche giorno ..che ne pensi?

Anzi, prenotiamo vacanza collettiva a Canazei?
Cito istologico linfonodo ascellare: LOCALIZZAZIONE LINFONODALE DI ADENOCARCINOMA
biopsia mammella sinistra: CARCINOMA IN SITUCON ASPETTI MICRPAPILLARICON NECROSI E CALCIFICAZIONI G3 (b5)
RECETTORE ESTROGENICO immunoreazione assente nelle cellule neoplastiche
RECETTORE PROGESTINICO immunoreazione assente nelle cellule neoplastiche
RECETTORE ANDROGENICO immunoreazione nel 90% delle cellule neoplastiche
KI 67 immunoreazione nel 30%delle cellule neoplastiche
HER2 Colorazione di membrana nel 90%delle cellule neoplastiche(+++)
Dottore qualcosa non torna.
Come può essere un carcinoma in situ se i linfonodi sono interessati?
Io ho fatto scintigrafia ossea rx torace eco addome. Tutto negativo.
Fra, è in situ! Credo sia proprio un buon istologico!
Anzi, prenotiamo vacanza collettiva a Canazei?
Adoroooo la montagna