Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
speriamo sempre così..... e continuiamo a vivere ogni momento 
Sai che non lo so! Pensavo che tornassimo gialli giovedì
LUNA CALANTE benvenuta, ho letto che già ci conosci perché ci leggi da un po' e sono contenta che hai scritto, resta con noi e insieme affronteremo tutto. La mia storia è stata un po' diversa dalla tua perché dopo la diagnosi di tumore al seno hanno deciso di farmi una quadrantectomia e durante l'intervento mi hanno esaminato i linfonodi e 5 erano stati intaccati così mi hanno fatto anche lo svuotamento ascellare poi ho iniziato la chemio e solo dopo la prima chemio mi hanno fatto fare tac di stadiazione e lì è uscita la metastasi quindi ho continuato la chemio poi terapia ormonale che faccio ancora, radioterapia. Quindi credo che se mi facevano la tac prima dell intervento al seno la metastasi c'era già e forse non mi avrebbero operato subito il seno....capisco che convivere con il tumore non è facile però le terapie stanno funzionando quindi abbi un pochino di pazienza e vedrai che anche tu verrai operata. Ti mando un abbraccio
Ci sono!
Grazie di Francescafiduciaria!
Ho letto l'inizio del tuo libro e la prefazione del Doc, ora aspetto con ansia la prossima domenica!
Benvenuta Lunacalante!
Annina, la figura di Nonna Gilly è ormai dentro il nostro cuore, come lo sei tu e la tua dolce ma forte tempra!
Angel ti mando matassine di fili colorati, spero proprio tu possa riposare meglio stanotte!
E matassine di fili anche a Chokie per il suo mal di schiena!
Buona notte blog!
Benvenuta luna calante
Francesca
Grazie del bellissimo regalo!!! Il tuo libro l'avevo letto tutto di un fiato e sarà emozionante rileggerlo... perché è proprio vero, parla di tutte noi ❤️E poi... ha la prefazione del nostro dok!!!
Tesoro
buonanotte doc
luce sempre accesa
Buonanotte a tutti!
Nonna Gilly e ' nella stanza accanto...è nella dolcezza di Gio... è nei tuoi modi amorevoli...
Lei È... nn era.
Lori
Buonanotte a tutti!
A casa tutto diventa diverso, vedrai che si riprenderà presto. Un abbraccio
Lori
Gentilissimo Professore,
le chiedo innanzitutto scusa per averle scritto questa mail senza prima scrivere nel gruppo che leggo ormai da un paio di mesi e che tante volte mi è stato d'aiuto.
(Anche se a volte mi ha fatto anche rattristare)
Lacrime e sorrisi, come dice sempre lei.
Mi trovo in quella maledetta fase del guscio ormai da 4 mesi, da quel maledetto 28 luglio in cui una tac per stadiazione rivela che questo seno grande, ingombrante e denso, oltre a un carcinoma ormonoresponsivo, aveva già causato senza alcuna avvisaglia delle lesioni al fegato.
Metastatica all'esordio, che fortuna eh! 44 anni (ora 45) 4 figli dai 9 ai 13 anni e il mio mondo sereno e gioioso che mi crolla sotto i piedi in pochissimo tempo.
Ho passato un'estate infernale pur iniziando subito la terapia che mi è stata data: ribociclib letrozolo e decapeptyl che dopo 3 mesi ha già fatto ridurre le lesioni epatiche di numero e dimensione.
La domanda che le faccio e che ho comunque già fatto ai miei oncologi (chiedendo anche altri pareri esterni) è: perché non parlano completamente di operarmi sto maledetto seno dove io sento ancora toccando la presenza del mostro?
Perché per loro non è prioritario al momento.
Io ho letto che tante ragazze anche se metastatiche hanno comunque avuto tolto il seno malato. Ricordo la storia di Robertina e di lei che addirittura glielo fa vedere dopo l'operazione.... ma anche onde, ily, marea... perché secondo lei a me lasciano sto mostro dentro?
A me dicono che non è prioritario e che il fegato è più importante. Però poi leggo di tante donne con una situazione simile alla mia che invece sono state operate.
Credo che psicologicamente invece possa servire tanto...
Le chiedo scusa se le ho vomitato addosso tutte le mie ansie.
Ma in un certo senso ho imparato a conoscerla e a fidarmi di lei.
Mi chiedo troppe volte perché e non capisco se è al nord che tendono a operare mentre al sud ci considerano ormai casi persi
Io per ora mi sento disperata e penso costantemente ai miei figli.
La ringrazio anche solo per il tempo perso a leggermi.'
Le hanno già risposto in tante e provo a fare solo alcune osservazioni ad integrazione prendendo lo spunto proprio da quel che ha scritto lei
1) Vedo che ci ha seguiti da tempo se parla del guscio e delle lacrime e sorrisi.
Ma nel suo caso a parte le lacrime alla terrificante scoperta ora mi pare che si possa parlare solo di sorrisi
per via della remissione , anche se non ancora completa delle localizzazioni a distanza
2)
Verissimo non è prioritario perchè come ha scritto Clara , prioritario è curare le metastasi mentre la terapia in modo continuativo tiene a bada ancheil bastardo nel seno.
Scrive di Onde, Marea e Robertina ma loro hanno cominciato a pensare all'intervento a remissione completa o quasi completa.
Non solo è prioritaria , ma è persino preferibile questa strategia perchè se si optasse per l'intervento si perderebbe almeno un mese e mezzo di terapia medica.
E perchè mai dovremmo perdere tempo proprio nel periodo del trattamento più importante e
delicato ?
Comprensibilissima la sua percezione di un corpo estraneo satanico ed effettivamente in alcuni casi si asseconda la paziente ma a remissione quasi completa. Non c'è differenza di protocolli tra Nord e Sud.
Ad esempio per citare Robertina, una ragazzina di 26 anni che ha scoperto anche lei le metastasi epatiche prima della diagnosi di tumore al seno, quando ha avuto una remissione completa delle metastasi epatiche mi resi conto quanto fosse sul piano psicologico importante per lei liberarsi di quel mostriciattolo al seno dove finivano sempre le sue mani per controllarne volume e caratteristiche . Glielo asportai in anestesia locale. Un intervento che io definisco di PSICO-chirurgia. Ora Robertina (ha scritto IO CI SONO due giorni fa ), che nel frattempo si è sposata in chiesa con la parrucca è libera da malattia ed ha ripreso , sono trascorsi 4 anni, in mano la sua vita.
Lei , Luna ( poi cambieremo quel Calante in Luna crescente !) ha fatta la scoperta solo 4 mesi fa !
Quindi sull'atto di psicochirurgia se ne può discutere ma adesso io farei un bel regalo di Natale ai suoi 4 figli
continuando a fare la terapia medica e poi ci penseremo all'atto liberatorio chirurgico che adesso non serve.
E se lo desidera nel frattempo noi non la lasceremo sola !!
Continui a scrivere tutte le sue paure !
Una cosa è pensare (peggiora la qualità della vita) e altra cosa è scrivere (=terapia)