Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Rosella fiduciaria
Rosella fiduciaria

Ciao, Stefania e

BENVENUTA

nel POSTO GIUSTO!

Te lo dice una Ragazzafuoridiseno che a sua volta, tre anni fa, ha cercato e cercato finché è approdata nel posto più giusto che potesse desiderare: QUESTO!

Leggeremo con molta attenzione la tua Storia!
Nel frattempo, io personalmente, ti invio un sorriso...ed anche un abbraccio!

Rosella

Ex utente
Ex utente

Ciao a tutti. La mia storia sanitaria è molto lunga....due tumori seguiti da setticemia e paralisi agli arti. Ma oggi non è questo quello di cui vorrei parlare ma di un'altra cosa che per assurdo sembra quello che mi ucciderà visto che non c'è riuscita la malattia. Mi ucciderà moralmente e civilmente. Nella causa di separazione il giudice ha collocato mio figlio presso il padre lasciandolo nella casa di mia proprietà. Io che non lavoro e che ho una invalidità al 75 per cento devo lasciare la mia casa, dare il mantenimento e soprattutto devo lasciare mio figlio ad un padre che non solo non ha capito quanto il figlio ha sofferto nel vedere la mamma stare male ma che nel frattempo ha messo in atto un piano di alienazione della figura materna per poi chiamare il figlio in tribunale che ha detto che preferisce abitare col papà. Il giudice non ha approfondito i motivi di questa frase. Non ha preso in considerazione le ripercussioni della malattia sulle famiglie e sui figli in particolare, che hanno paura di perdere la mamma e che possono essere arrabbiati con lei perché si è ammalata. Non ha pensato che si può essere sentito abbandonato da me quando sono stata in ospedale per 72 giorni?

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Grazie Stefania,
di avere voluto condividere con noi la sua inquietante vicenda.
La vedo come una bella e costruttiva provocazione con aspettative subliminali da 1 milione di dollari.

Molto costruttiva per tutti noi come esempio emblematico del fatto che mi sento dire ogni giorno "dottore ho conosciuto il cancro, ce l'ho fatta....cosa mi può capitare di peggio ? ".
Lei tra l'altro ne ha conosciuti due !!!

Non è confortante...ma ebbene sì...può capitare di peggio !

P.S.
Aggiunga se lo desidera ulteriori dettagli della vicenda . L'unione fa la forza (le ricordo che questo forum è stato visto da un milione e seicentomila utenti) e non dimentichi di firmarsi sempre alla fine di ogni commento.

- Modificato da salvocatania
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Intanto riporto due notizie che ovviamente mi hanno fatto piacere

1) Apprendo con un anno di ritardo da Cristina Cenci (responsabile del Blog Digital Health del Sole 24 h, quindi testata molto prestigiosa) che da tempo inserisce nelle sue relazioni una slide sulle ragazzefuoridiseno dopo averne parlato in un suo articolo nell'aprile del 2015 (vedi link).

http://cristinacenci.nova100.ilsole24ore.com/2015/04/20/dalle-storie-le-cure-medicina-narrativa-e-salute-digitale/

2) Apprendo, avendo contattato direttamente la casa Editrice Fedelo's, che il libro di Francesca è andato a ruba (preparatevi a chiedere l'autografo ), tant'è che la prima edizione limitata è già esaurita ed in questi giorni stanno provvedendo alla ristampa.

Da chi lo avesse già letto.....aspettiamo i commenti (non qui !!!)

su

https://www.medicitalia.it/blog/senologia/6614-la-storia-di-una-ragazza-fuori-di-seno.html

Ex utente
Ex utente

Cara Stefania. .. Le tue parole mi hanno letteralmente affondata..ma come è possibile una situazione del genere.. Dove arriva l'animo umano ? Non è concepibile che in una realtà socioculturale fondata sulla giustizia come la nostra si vanta di essere e che si possa definire tale accadano ingiustizie simili. .. Non me ne intendo ma non è possibile avviare una pratica di ricorso? Tuo figlio è piccolino?
Aspetto tue notizie
Elisa

chiara.lestuzzi
chiara.lestuzziMedico Chirurgo
salvocatania
Cara Stefania,
purtroppo non c'è limite al peggio. Ricordo alcuni anni fa una mia paziente, con tumore del seno metastatico, che andava a lavorare nonostante la chemioterapia in corso (faceva l' infermiera in assistenza domiciliare) ed era in una situazione simile. Il marito l'aveva lasciata e -lavorando in nero nell' azienda dei genitori- risultava senza reddito e nullatenente. La figlia, che aveva circa 10 anni, aveva subito un trauma quando la mamma aveva perso i capelli, e in tribunale aveva detto che preferiva stare con il papà. Il quale a questo punto non solo si è preso la casa ma ha anche chiesto gli alimenti alla moglie! La cosa mi aveva sconvolto.
Qualche tempo fa ho visitato una signora molto vispa, ben pettinata e truccata, che mi ha detto di avere un impegno in tribunale nel pomeriggio... guardando la sua storia clinica e la città di provenienza mi è venuto un lampo: era lei! Era guarita (prima ottima cosa), era riuscita a sbugiardare il marito e la di lui famiglia (con relativa multa per aver lavorato in nero), la figlia (ormai sedicenne, più o meno) crescendo aveva capito di che pasta fosse fatto il padre ed era tornata a stare con lei ed era molto solidale; soprattutto, il giudice che alla fine aveva deciso sul divorzio aveva capito la situazione e si era tanto arrabbiato da condannare il marito (e la sua famiglia in solido se lui non poteva) non solo a pagare gli alimenti a moglie e figlia ma anche tutte le spese legali della paziente. Con quei soldi lei e la figlia si erano fatte un bel viaggio.
Un altro marito in fase di separazione dalla moglie (più ricca di lui) con tumore al seno ha cercato di farla dichiarare incapace di intendere per avere il controllo del patrimonio e del figlio (e ha cercato anche di coinvolgermi nella trama, raccontandomi delle "stranezze" della moglie). Anche a lui non è andata bene. Io ho testimoniato per la moglie, e alla fine se ne è andato lui.
Quindi non sempre le cose vanno a finire così male. Certo, ci vuole determinazione; e ci vuole anche un buon avvocato. Comunque se lei non lavora non può essere costretta a pagare gli alimenti! E -indipendentemente dal collocamento del figlio- lei ha diritto di essere messa in condizione di vivere come prima (quindi è l' ex marito che deve passarle abbastanza da potersi permettere una casa e un tenore di vita adeguato.
In bocca al lupo!
Nadine
Nadine

Ciao Stefania,
la tua storia ahimè non mi è nuova...io lavoro con i minori a domicilio in situazioni come la tua, dove i rapporti tra genitori sono altamente conflittuali e dove talvolta anche la malattia può diventare un ostacolo molto difficile da superare per ricostruire la relazione tra genitore e figlio, specialmente quando uno dei due coniugi perde di vista quello che è meglio per il bambino. Comprendo quanto questo possa averti provocato più dolore della malattia e quanto impotente tu possa esserti sentita in una condizione di fragilità come quella che hai attraversato.
Tramite il Servizio sociale potresti richiedere un intervento educativo a domicilio se tuo figlio avesse preso le distanze da te tali da fare fatica a parlarci, mi sembra di intuire che non sia un adolescente ancora. Le dinamiche familiari sono tanto complesse, ma non mi sorprende quello che racconti purtroppo. Poi da ex paziente ammalatasi quando il primo figlio aveva 6 anni comprendo bene quello che dici a proposito della rabbia e della colpa. Avreste bisogno di più tempo insieme per superare anche questo. Spero vivamente che tu possa avere un buon contorno familiare , delle risorse da cui attingere la forza per gestire una situazione così delicata e per tornare a stare bene, in tutti i sensi. Noi siamo qui se ne vuoi ancora parlare....Un caro saluto.

Ex utente
Ex utente

Grazie a chi mi ha risposto...
Mio figlio ora ha 14 anni. Ne aveva 11 quando ho avuto la diagnosi. Oggi l'avvocato mi ha detto che devo uscire di casa perché devo rispettare il provvedimento del giudice. Mi sento vittima di un'ingiustizia. Non è stato tenuto in nessuna considerazione la sofferenza di un figlio e neanche la mia. Preparerà il ricorso che andrà al tribunale di Bologna in mano ad in altro giudice ma ci sarà l'udienza forse in Dicembre e la risposta in primavera. Nel frattempo vale quanto disposto. Sono stati informati i servizi sociali che faranno un calendario con i tempi di permanenza del figlio con i genitori. Ma io non ho un lavoro e il padre ha un lavoro che lo tiene impegnato molte ore al giorno e la sera fino alle 22. Mi viene voglia di sparire...
Stefania

- Modificato da Ex utente
Rosella fiduciaria
Rosella fiduciaria

NO, NO...

Stefania...
non è il momento d "sparire"... è il momento di combattere, di farsi sentire, di urlare i propri diritti, anche le proprie paure, le proprie insicurezze... ma sparire NO!
Sarebbe darla vinta ad una burocrazia che non fa che recitare il rosario dell'ingiustizia!
Sarebbe come far capire che in effetti non eri all'altezza di occuparti di tuo figlio...
Sarebbe come dare ragione a LORO e torto a TE STESSA!

Io non ho grandi poteri oltre alle parole, e le parole sono veramente poca cosa in situazoni come questa, ma ti offro la mia rabbia, la mia combattività, la mia positività... fai tue queste armi e usale al meglio, ma non cedere su una questione tanto importante!

E' vero...
al peggio non c'è limite...
ma ora basta...è arrivata l'ora di dire stop.

Intanto DICIAMOLO, questo STOP!!!
A volte funziona, dirlo, quantomeno per regalare un po' di forza in più!

Tienici informati... siamo TUTTE e TUTTI vicino a te!

Ti invio un sorriso... e, benché immagino tu non abbia molta voglia di sorridere, spero che gli angoli delle tue labbra per un secondo si alzino verso l'alto...il tuo cuore ne trarrà beneficio!

Rosella

Fiduciaria Laura
Fiduciaria Laura

VALENTINAAAA!!!!!
ASF grande come una casa a tutto ciò che toglierai oggi!!!!
Ti penso !!!
Laira

*Antonella*
*Antonella*

Valentina un grandissimo ASF anche da parte mia!!
Stefania NON SPARIRE !!! Sfogati, ma non sparire... Un abbraccio
Antonella

Ex utente
Ex utente

Carissimi/e, ogni tanto, leggendo le storie su questo forum, un pò mi sento in imbarazzo. Come ogni essere umano, mi dibatto ogni giorno in ogni genere di stupidi e piccoli ostacoli ed impedimenti: burocrazia, parcheggio, piccoli e grandi guasti nella casa, nei rapporti, nei miei progetti.

A volte (non sempre!) me ne lascio un pò come travolgere. E non posso dire, in sincerità, che questo avvenga senza la mia stessa complicità. Devo ammetterlo: ci sono volte in cui mi sembra di indugiare nel mio stesso umore malmostoso.

Chiaramente questo non mi aiuta, e non aiuta le persone intorno a me. Mi ci vuole davvero un attimo per trasformarmi in un "distributore automatico di pessimismo e fastidio"; spesso devo impegnarmi di più per smetterla.

E poi leggo le storie sul forum. Questi romanzi pieni di colpi di scena, di momenti importanti, di svolte. Di "oggi" di Valentina, di "qualche giorno fa" della nostra Francesca e di tutte le Ragazze che sono state con lei giorno 11, di Antonella, Laura, Nadine, Rosella, Lori, Elisa, Antonia, di tutte le voci che si accendono al momento giusto.

Leggo di tribunali, di separazioni conflittuali, di alienazioni. Di battaglie legali, di cure.

E mi chiedo: "Caro il mio me stesso, ma davvero vuoi maledire l'Universo tutto per una cartella esattoriale ingiusta, un rubinetto che perde, una vacanza saltata?"

"C'è di peggio", scrive Salvo Catania. Bella consolazione... No, non è per niente consolante. E chi dice che debba esserlo? Ma è una botta di realtà. E la realtà è "dura". Il pensiero può essere "morbido", e possiamo cullarci sui nostri pensieri, belli o brutti che siano, a tempo indeterminato.

Ma la realtà non ce lo permette. Chiama, chiede. E a volte pretende. Che ci sbracciamo, quando non vorremmo; che continuiamo a fare ciò che va fatto, quando vorremmo solo sparire. Che rimaniamo, quando vorremmo andar via; o che andiamo via, quando vorremmo rimanere un altro pò.

Quando poi le cose si mettono bene, e la realtà ci fa un regalo, ci ricordiamo del perchè si chiama "presente". E quando le cose si mettono male, davvero male, è su quello che tutta la nostra attenzione si concentra. Ed, a volte, in un dato momento, va bene così.

Un abbraccio a tutti/e

Ex utente
Ex utente

Dopo la diagnosi di malattia ero arrabbiata, non volevo fare le cure, ho reagito con rifiuto. Poi ho accettato e mi sono rassegnata. Mi sono affidata alla medicina, al destino, alla vita che voleva farmi fare quell'esperienza. Anche adesso sono arrabbiata e rifiuto quello che mi sta succedendo. A volte penso...ho perso tutto...la mia casa mio figlio i miei soldi....e cosa mi resta? Rimango io....
Stefania

Rosella fiduciaria
Rosella fiduciaria

Stefania...

"RIMANGO IO"....

Eh beh... non è mica poco!!!!!

Tutto inizia DA NOI, il resto è conseguenza...
Non mollare, cara, vai avanti, la forza per farlo la trovi dentro di te, anche nella rabbia e nel coraggio che hai dimostrato fin'ora!

Sii fiera di te! SEMPRE!

Rosella

Rosella fiduciaria
Rosella fiduciaria

Valentina....

quando vuoi, noi siamo qui... cucu'!!!!


Rosella

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