Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Forum RFS: come stimare il rischio individuale di tumore al seno (modelli Gail/NSABP), fattori di rischio e indicazioni per una sorveglianza attiva e personalizzata.
Fra76 Fiduciaria
Alerai91:
Il 2º episodio è stato con la maestra di mia figlia, da poco avevo rasato i capelli e avevo messo la parrucca. Lei dopo la recita di fine anno fa “Alessandra vieni qua, ma questa è una parrucca?!?!” senza un briciolo di riservatezza, hanno sentito tutti e mi sono vergognata tantissimoNo vabbè 😢
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Alerai91
Assurdo … ma poi vorrei dire lo fate solo per curiosità ? E chi vi cambia saperlo ? Almeno che non si fa per dare incoraggiamento pppure per dire qualsisia cosa avete bisogno io / noi ci siamo . Baaa
Assurdo … ma poi vorrei dire lo fate solo per curiosità ? E chi vi cambia saperlo ? Almeno che non si fa per dare incoraggiamento pppure per dire qualsisia cosa avete bisogno io / noi ci siamo . Baaa
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Ginevra1308
Grazie Grazie di esserci ❤️🫂
Grazie Grazie di esserci ❤️🫂
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Lara 7077
Grazie Lara 🫂👍👍👍🥰🥰🥰🥰
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Lara 7077
Maryca:
Sono senza parole. Si allunga la lista di 'gente con tatto e dove trovarla', il problema vero è che si trova molto facilmente a quanto pare.
Impiccioni e imbecilli a parte, come stai? Quando inizi il taxolo?
Un abbraccio😘
Ciao Maryca e dire che a me sembrava che la protesi capillare avesse un effetto abbastanza naturale, ho anche pensato che la tipa volesse intenzionalmente togliersi il prurito...
Per il resto tutto bene, ogni tanto vengo presa da pensieri, ma mi impegno a non andare troppo in là con l'immaginazione... insomma a controllare il controllabile! Inizio il taxolo dal 24 gennaio, speriamo bene 🤞! 😘❤️
- Modificato da Lara 7077
Adri-71
salvocatania:
ottime notizie e penso che la lesione polmonare e quella tiroidea non abbiano alcun significato in senso oncologico.
Andiamo avanti così.
Per l'emoglobina occorre ancora pazienza
c'è una eccellente risposta alle terapie predittiva di una situazione che tende positivamente a stabilizzarsi.
Grazie mille per la risposta dottore.
Si, la lesione polmonare sembra benigna e quelle tiroidee ho fatto ecografia e visita endocrinologica e mi è stato detto che sono cisti colloidali semplicemente da tenere sotto controllo per evitare che si ingrandiscano troppo.
- Modificato da Adri-71
Lara 7077
Ginevra1308:
Ciao Lara, grazie mille per il tuo pensiero 😘 soffro di disturbo ossessivo compulsivo, questa è l'ultima spiaggia. Spero funzioni 🙏Ginevra1308 te lo auguro con tutto il cuore ❤️
Adri-71
Mamyblue, Linda1980, Lara 7077, Patri70, Fra76 Fiduciaria
grazie mille ragazze!

Questo 2025 è cominciato davvero molto bene!
grazie mille ragazze!


Questo 2025 è cominciato davvero molto bene!
- Modificato da Adri-71
Annina Fiduciaria
Alerai











Annina Fiduciaria
Lori Fiduciaria
Luciana
Io ci sono ❤️❤️
- Modificato da Luciana
Mar fiduciaria
Giornata di buone notizie., mi sembra , a parte impiccione.pettegole e ricche di tatto🤬🤬🤬
Mar fiduciaria
Buonanotte a tutti
Fate bei sogni








Fate bei sogni








Annina Fiduciaria
Buonanotte a tutti 😍💓🐻
salvocataniaMedico Chirurgo
Norma86:
Doc ora che è tornato sul blog ha visto che Laila ha pubblicato tutto quello che a noi ma anche a lei dovrebbe restituire un po' di passione per un rilancio del blog ?
Che ne pensa ?
#746.276 Scritto: 10/01/2025
laila80:
Francesca fiduciaria:
Grazie Laila.. In questo post ho riletto una risposta del dott. Salvo..
Che ai tempi non avevo capito e ora ho capito..
Sono contenta che rileggere quel post ci abbia fatto bene!
Già che ci sono, soprattutto per le nuove arrivate, ma anche come ripasso per tutti noi, riposto la storia di come è nato il nostro blog
salvocatania:
Breve storia del blog
Laureato in Medicina a Catania mi traferii subito a Milano per intraprendere la professione di chirurgo oncologo. Ero consapevole che al mio desiderio naturale di aiutare gli altri la facoltà di Medicina aveva contrapposto l'insegnamento a mantenere la distanza dal paziente , piuttosto che fornirmi indicazioni sul modo migliore per comunicare con una persona ammalata.
Per la verità io potevo considerarmi uno studente di Medicina "fortunato" perchè proprio nella fase di formazione professionale avevo avuto modo di toccare con mano la paura, il senso di disagio, l'isolamento e la perdita di controllo coi loro familiari quando sono consapevoli di essere stati colpiti da una grave malattia.
A me e non a mia madre direttamente, venne comunicata la sentenza di morte (allora quasi inevitabile) per un cancro non della mammella.
Mia madre, che in realtà morì 40 anni dopo e non di cancro, ebbe quella sentenza come verità assoluta da un giovane e preparato medico sempre sorridente e sempre pronto a dire un niente affatto tranquillizzante "stia tranquilla signora".
Senza dubbio era garbato e gentile , ma con pretesto di avere "tanto da fare a curare le malattie" in realtà atterrito sfuggiva il mio sguardo che lo inseguiva per i corridoi dell'ospedale. In tale circostanza ebbi la netta percezione che quando un medico parla di " verità", e si pone il problema se dirla o no , e a quell'epoca si raccomandava di non dirla per prevenire intenti suicidari, si tratta quasi sempre di cattive notizie , o comunque di qualcosa verificata con una indagine cito-istologica, con gli ultrasuoni o i raggi X.
Anche se queste verità sono esatte , il che non sempre si verifica, sono solo una parte di ciò che il malato o il familiare percepisce rispetto al cancro. Se si vuole infatti che la "verità" abbia un uguale significato per entrambe le parti , è indispensabile che il medico parli CON un malato e non AD un recettore passivo.
Pertanto quando nel 1976 varcai la soglia di AttiveComePrima, che aveva la sede presso l'Istituto dei Tumori sapevo già cosa cercare.
Tutto ciò accadeva mentre il tumore della mammella subiva un radicale rinnovamento diagnostico e terapeutico. Infatti considerato sino a quel momento come praticamente incurabile, le poche guarigioni erano ottenute al prezzo di dolorose mutilazioni e di terapie radiologiche aggressive e invalidanti .
Ho conosciuto Ada Burrone e da quel momento fui mandato allo sbaraglio con incontri periodici a confrontarmi con le donne operate e con quelle più battagliere dell'Associazione.
Dovremmo organizzare un intero convegno per spiegare cosa abbia imparato frequentando Ada, sia parlando direttamente con Lei sia attraverso le lettere che mi ha inviato per 38 anni, sempre a Natale o in occasione della morte di conoscenti comuni.
Certamente, cosa non marginale, ha spostato i miei pensieri focalizzati sulla paura della morte verso quelli della vita, aiutandomi ad elaborare la mia morte al punto che quando potevo la mia vita la andavo a rischiare nei deserti di tutto il mondo o cimentandomi con gli sport estremi più pericolosi.
Conservo molti di questi documenti che un giorno mi piacerebbe pubblicare perché sono molto importanti per un training oncologico.
Mi ha insegnato che il cancro non è solo una guerra ad oltranza contro un nemico da bombardare, distruggere ed affamare, il che non si allinea con la cultura sanitaria che in tutte le metafore guerriere non si rende conto di avere persino coniato il termine di "arruolati" per i pazienti che partecipano a studi clinici controllati.
Quando entusiasta ero motivato a guarire TUTTI ad ogni costo Ada mi ridimensionò da subito dicendomi che nessuno può sostituirsi a Dio e che nessuno ci ha chiesto di farlo.
Con Ada abbiamo parlato per 38 anni non solo di alleanza con la scienza medica, ma anche di tutto ciò che va oltre la scienza medica. Soprattutto del cambiamento che segue alla scoperta della malattia. Della crescita che è una opportunità che non tutti sanno cogliere dopo il cancro e infine della saggezza che si acquisisce quando si è consapevoli di essere ormai tra i sopravvissuti.
La prognosi che Ada ha scoperto sulla sua malattia era INFAUSTA, anzi ad essere precisi...LETALE. Ada dopo 40 anni è morta di polmonite e non di cancro ed ha avuto il triste compito di partecipare ai funerali dei due chirurghi che l'avevano operata e che avevano formulata quella prognosi infausta.
La saggezza acquisita da Ada la portava a non dare mai consigli salvo che nella scelta del medico quando le veniva richiesto. Mi è rimasto impresso il consiglio dato ad una donna che filtrava dalla porta socchiusa dello studio di Ada. Ad una paziente che chiedeva "da quale medico dovrei farmi curare?" Ada rispondeva: "Non consultare troppi medici in cerca di conferme: avrai solo pareri diversi. Scegli chi possiede speranza e te la può trasmettere mentre ti sta curando con scienza e coscienza."
Ho imparato molto da Ada , ma anche da tante altre donne che provenivano da altre regioni in cerca di una speranza.
Tra queste Anna che io avevo operata e relegata inconsciamente dal mio modo oggettivo di concepire il cancro tra le donne destinate a morire in breve tempo.
http://www.senosalvo.com/mai_perdere_la_speranza.htm
ma questa era solo la mia verità assoluta, quella biologica, che veniva annualmente smentita da Anna con grande senso di umorismo.
Giovane ed inesperto chirurgo ebbi la fortuna di sperimentare con le donne dell'Associazione un vero training formativo . Tra queste Rita, bionda giovane e carina. Sorrideva sempre , registrava i miei incontri del venerdì con le donne operate ma dopo 3-4 giorni mi faceva pervenire una montagna di cartelle dattiloscritte, con le infuocate osservazioni sulle cose dette da me e che l'avevano spaventata.
Questo mi mandò in crisi ma quando ormai avevo deciso di rinunciare a quell'incarico ritenendomi non idoneo in e per quel ruolo, Rita mi aiutò ad uscire dalla crisi riducendo le cartelle a pochi fogli, restituendomi così la consapevolezza di avere imparato molto sulla vera natura della professione medica.
Da queste esperienze nacque il mio primo libro , con la prefazione di Umberto Veronesi attraverso la narrazione di 300 lettere di pazienti da me operate.
1989
e non mi resi conto di avere scritto il primo libro di Medicina Narrativa ( locuzione allora sconosciuta ) in Italia.
Prima dell'avvento di Internet la diffusione di questi racconti, quando e se riuscivano ad essere pubblicati, erano possibili solo nei limiti di una produzione editoriale di nicchia, che difficilmente riuscivano a raggiungere molti lettori, a meno che l'autore non fosse uno scrittore già affermato o un personaggio famoso.
Narrare l'esperienza di malattia è una strategia che può aiutare il paziente a rimettere insieme "i suoi pezzi ", le parti di quel sé che la malattia ha prepotentemente frammentato. L'atto narrativo, dalle preziose potenzialità terapeutiche, è però reso possibile non solo dal soggetto che racconta la malattia, ma anche da quello che ascolta : il medico o l'operatore sanitario.
Per tale ragione fu necessario nel nuovo secolo adeguarsi alla tecnologia per raggiungere in tempi reali milioni di lettori affidandosi alla rete.
E così nel 2010 pubblicai questo blog.
Il neologismo Ragazze Fuori di Seno mi venne indirettamente suggerito da Adriana Pagnoni , nota psicoterapeuta e poetessa milanese, che io avevo operata nel 1995 e che aveva trasformato la sua esperienza in una creazione narrativa e artistica.
Un diario di poesie sulla sua malattia e sul suo oncologo e con questo volume vinse un premio letterario nazionale.
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-4746.html
Nella sua prefazione Adriana fa una analisi impietosa della relazione con il suo oncologo Salvo Catania definendolo "pazzo perchè crede nella vita "
Apprezzai molto il complimento.
Dati del blog e Convegni
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/8072-ragazze-fuori-di-seno-primo-blog-al-mondo-di-medicina-narrativa.html
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/8326-il-blog-ragazze-fuori-di-seno-visto-dai-media.html
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/8609-le-ragazze-fuori-di-seno-sul-corriere-della-sera.html
Il blog è nato come gruppo di auto mutuo aiuto.
In maggioranza le utenti entrano nel blog per un parere tecnico riportando il loro istologico e chiedono quante possibilità hanno di farcela. Noi in realtà ci rifiutiamo di dare risposte basate sulle statistiche, ma riportiamo con la narrazione casi analoghi riguardo ai fattori prognostici di persone vive e vegete pur con prognosi particolarmente sfavorevole.
In tal modo coltiviamo la speranza.
http://www.senosalvo.com/mai_perdere_la_speranza.htm
#746.121 Scritto: 10/02/2025
Il blog va a gonfie vele per diverse ragioni.
La mia passione che stenta a rilanciarsi per molte ragioni che cercherò nei prossimi giorni di spiegare .
Il blog non è solo quello che vedete . Io lo considero un vero Iceberg
perchè voi vedete solo la parte emersa .
Eppure anche solo per la parte emersa già i dati sono veramente impressionanti
2.755 utenti che hanno scritto 750.000 commenti, 49.755 pagine di contenuti equivalenti nel cartaceo a 1350 volumi da 225 pagine, con oltre 600.000 visualizzazioni mensili e 30.138.204 visualizzazioni totali
- Modificato da salvocatania