Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Forum RFS: come stimare il rischio individuale di tumore al seno (modelli Gail/NSABP), fattori di rischio e indicazioni per una sorveglianza attiva e personalizzata.
pepeli
Cecilia 1360
Forza Cecy 💓🫂🌈siamo con te!!
Vitto84
Cecilia 1360



Che bella donna che sei ❤️ pensa ai tuoi amati fiordi
Bianca 11
Cecilia 1360
💪💪❤️❤️❤️❤️❤️
Marinella49

Buon pomeriggio mie care,
visto che oggi vi ho detto che rimango giù di morale ma si è unita anche la stanchezza fisica, me ne starò seduta al PC a parlarvi della “mia” Islanda, quella del 1981 ! In attesa ovviamente che Valet87 ci racconti quanto è cambiata l’isola.
Nel 1981 partire alla scoperta dell’Islanda con la propria autovettura non era impresa facile. Oggi con i voli aerei è tutto più semplice, si arriva, si pernotta in buoni alberghi, pullulano le organizzazioni che ti fanno scorrazzare per quella terra affascinante. Noi (parlo al plurale perché ho sempre lavorato come reporter con mio marito) dopo aver attraversato l’Europa trovammo il primo imbarco utile ad Hanstholm, punta occidentale della Danimarca, dove ci aspettavano centinaia di mezzi corazzati da fuoristrada, anche reduci da qualche guerra in Africa. Al molo era attraccata la Smyril, tradotto falco, una “barchetta” che come poi sperimentammo in prima persona fra le isole Faroer e l’Islanda superò brillantemente uno spaventoso forza 9. Andavamo verso l’ “ultima Thule” citata da Virgilio come fotoreporters ma sarebbe stata una delle più belle (e nello stesso tempo atroci) esperienze della nostra vita. Alberghi al quel tempo pochissimi, soprattutto fattorie che locavano stanze, qualche area destinata a montare una tenda con annesso WC chimico. La Ring Road, (periplo dell’isola) che ora Valet87 sperimenterà anche a 80 all’ora, era una carrareccia con strapiombi e guadi ad ogni angolo. Ma quello era “il bello” del viaggio ! Al di là dei paesaggi mozzafiato che in Europa non avremmo più visto come i ghiacciai alle pendici dei quali si bagnano le foche, i vulcani sempre in movimento, i geyser che lanciano il loro messaggio di fuoco e di fumo ogni 7/8 minuti, i canyon dove si gettano impetuose le acque dei fiumi formando cascate straordinarie, eravamo lì per qualcosa che non si vede tutti i giorni, il rientro delle baleniere. Argomento che le riviste alle quali collaboravamo richiedevano a gran voce. Ci appostammo su una collina davanti al porto con migliaia di gabbiani che attendevano il pasto quotidiano. Quando la baleniera di avvicinò al molo sulla sua scia insanguinata appariva la carcassa di un cetaceo già attaccato da uccelli che erano andati in avanscoperta. Mi gettai a perdifiato giù per la scarpata seguita immediatamente da quel migliaio di gabbiani che ci attorniavano. Uno di noi due doveva restare sulla collina per le riprese generali, io sarei stata sul molo… ma a quale prezzo! Il puzzo era devastante e lo spettacolo orrido. Due sensazioni che non dimenticherò più. In meno di un’ora una balena gigantesca venne tagliata a pezzi e stivata per gli usi che se ne facevano e che purtroppo molti Paesi fanno ancora. Alla fine ce ne andammo con un ottimo lavoro nelle nostre Nikon ma con tanta amarezza nel cuore e non bastarono le spettacolari immagini del territorio islandese a ripagarci di quell’abominio. Nei secoli si è cercato di arginare questo fenomeno ma le tradizioni locali non hanno mai permesso di sopprimere del tutto tale consolidata abitudine, basta vedere i giapponesi e i faroesi che sterminano centinaia di delfini. La caccia commerciale alle balene fu sospesa nel 1986 a causa della riduzione del numero degli esemplari eppure ogni anno la Commissione Internazionale Baleniera deve esaminare le richieste di Paesi che ne chiedono la riapertura. Il viaggio durò un mese, ci rimettemmo la marmitta, il parabrezza, qualche escoriazione ma il bottino fotografico fu straordinario. Acqua, ghiaccio, fuoco e uccelli erano stati il leitmotiv di quell’avventura vissuta giocandoci anche la vita a Godafoss, “la cascata degli Dei”, che non dimenticheremo mai.
Spero che il dr.Catania non me ne voglia per questa lunga filippica !!!
Buona serata a tutte

Allego qualche foto se ci riesco ma considerate che sono state trasferite dalle slides originali e quindi non sono più ottimali.

- Modificato da Marinella49
Marinella49
Marinella49
Marinella49




l'ultima è la Cascata Godafoss, guardatela nel web e vi renderete conto di che cosa è !
Cate86
Ginevra1308
Gin mi dispiace, l'ansia è davvero brutta da gestire, spero ti arrivi tutta la nostra vicinanza, non sei sola ❤️
G31

Ciao e un abbraccio a chi oggi ha una giornata importante

❣️

Bianca 11
Marinella49
Marinella sono rimasta affascinata dal tuo racconto.
Invidio la tua forza e il tuo coraggio
Grazie ❤️❤️❤️❤️❤️
Bianca 11
Va..le:
finito di fare la biopsia, ho finalmente pranzato e alle 15:30 ho la visita con l’oncologa.
Ho incontrato Cecilia ,che ancora aspetta la chemio, ci siamo incoraggiate a vicenda ed é stato bello

Lara 7077
Cecilia 1360:
attaccata da mezz'ora...e doc va tutto alla grande.

Cecilia!💪💚
- Modificato da Lara 7077
ladybug

Marinella sono appena entrata nel blog e il primo post che ho letto è stato il tuo. Grazie, ho avuto quasi la sensazione di essere lì con voi a vivere quel paradiso sconvolto però da tanta barbarie. Grazie

ladybug
Cecilia 1360:
attaccata da mezz'ora...e doc va tutto alla grande.

Fiorella55

Buonasera Dottor Catania,

le scrivo in merito a una recente diagnosi: mi è stata riscontrata una lesione al seno classificata come BI-RADS 4C, con dimensioni stimate di 2,5 cm all'ecografia e di circa 3 cm alla mammografia 3D.

Il senologo mi ha prescritto una biopsia sia della suddetta lesione sia del linfonodo sentinella, tuttavia le due procedure sono state programmate in momenti diversi. Mi chiedevo quale fosse il motivo di questa scelta, considerando che, per quanto mi risulta, la biopsia del linfonodo sentinella viene solitamente effettuata contestualmente all’intervento chirurgico di rimozione della lesione.

La ringrazio anticipatamente per la disponibilità e resto in attesa di un suo gentile riscontro.

Cordiali saluti,
Fiorella

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