Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
ma non basta, ci vuole l' !
Noi ci siamo cara, se vuoi...








Cara Robe, come non comprendere ciò che dici. Anche non vivendoli, si comprende benissimo ciò che provi tu e Giulygiuly. Io, pur giocando in serie D (riprendendo la tua metafora), sono stufa già cosi, immagino cosa potrei pensare se ne dovessi fare di più di controlli. L’aspetto psicologico è cosi complesso, personale, caratteristico che in realtà non c’è una regola esatta. Persone diverse affrontano in modo diverso, anche un problema che superficialmente sembrerebbe simile. Ma nel complesso persona/bagaglio pesante o leggero che ti porti dal passato, le cose cambiano. Ma io sfido chiunque, anche la persona che sembrerebbe la più tosta, che non abbia mai un momento di crollo. Di certo abbiamo modi diversi di affrontare le cose, e questa non può e non deve mai essere una condanna, in un verso, o nell’altro.
Oggi in attesa della radio, di fronte avevo una signora del mio paese, che conoscevo di vista. Di fianco una signora carinissima, molto elegante. Attacco io bottone ( a volte quel silenzio è troppo assordante). La signora elegante dice: “a volte mi dicono ma tu non piangi mai? Ed io rispondo di no, perché dovrei piangere? Succede, si va avanti”.
Io rifletto, e sono sincera, una parte di me ha pensato “certo, forse perché il tuo è stato piu leggero di altri”, poi ho continuato a pensare “vabbe ma se lei è cosi, non è giusto “abbattere la sua positività”.. ho fatto sti discorsi in testa, ma ho continuato a parlare del percorso. Nel frattempo lei era presa dal fatto che ancora non la chiamavano, doveva sbrigarsi, forse i suoi impegni la tengono attiva e non pensa…
Continuando l’altra signora racconta di aver scoperto il tumore al seno, con una tac di controllo post tumore ai polmoni, che a suo tempo l’aveva scoperto casualmente con dei raggi fatto per altro motivo. Io ho detto una frase positiva (perché questo è il mio essere). Lei mi risponde: si, ma a me quando ci penso viene un nodo alla gola.
Ha abbassato gli occhi e si è messa a piangere. A me quello sguardo triste, ha detto più di mille parole. Io non ho (almeno per adesso 🤘🏻) il suo vissuto, e nemmeno lei non ha il vissuto di alcune di voi, ma tutte, possiamo comprenderci.
una domanda su un tema ampiamente discusso qui.
Tenuto conto che il pompelmo a colazione può interferire con alcune terapie e in parte sono non consigliate le arance, con quale frutto al mattino possiamo contare su una buona dose quotidiana di vit C ?: Ho letto il kiwi . Lo conferma ?
Sul succo di pompelmo siamo tutti d'accordo sul
se in corso terapie per le ragioni che abbiamo più volte spiegato.
Diverso il discorso sulle Arance
Per la verità ci sono studi che hanno dimostrato che le arance non sembrano alterare l'attività dell'enzima CYP3A4 , mentre pare che il succo ottenuto dalle arance di Siviglia mostra un'azione simile a quella del succo di pompelmo.
Nel dubbio quindi se non avete prove della provenienza delle arance
Io consiglio di limitarne , a malincuore, l'uso contemporaneamente all'assunzione di farmaci , a partire dagli antibiotici
E la vitamina C ?
Oltre agli agrumi sono ricchi di vit C, i frutti di bosco, i kiwi (specialmente i gialli),
https://www.ifood.it/2025/05/06/kiwi-giallo-che-proprieta-ha-e-quali-sono-le-differenze-con-quello-verde-piu-comune/
il melone,i peperoni, i pomodori
(*) Il CYP3A4 è l'enzima più abbondante nel fegato e nell'intestino, responsabile del metabolismo di circa il 50% dei farmaci attualmente in uso.
Buon pomeriggio a tutti
Oggi ho fatto la visita angiologica.Ho ricevuto una terapia anticoagulante da seguire per tre mesi.Stasera farò le ultime iniezioni di eparina, evviva evviva! Mi è stato fissato il prossimo controllo a dicembre, assieme ad una serie di prelievi.Sono contenta di aver "risolto", il braccio si è nel frattempo sgonfiato, tranne che in un preciso punto, riesco finalmente a muoverlo liberamente senza avvertire affaticamento. Cmq l'angiologa, una dr.ssa molto gentile e disponibile, ha apprezzato il mio reportage fotografico delle varie fasi del braccio, mi ha pure confermato di aver fatto bene ad andare in pronto soccorso perché non era il caso di lasciare trascorrere il tempo.Il ricorso tempestivo all'eparina ha fatto la differenza!
Oggi ho fatto la visita angiologica.Ho ricevuto una terapia anticoagulante da seguire per tre mesi.Stasera farò le ultime iniezioni di eparina, evviva evviva! Mi è stato fissato il prossimo controllo a dicembre, assieme ad una serie di prelievi.Sono contenta di aver "risolto", il braccio si è nel frattempo sgonfiato, tranne che in un preciso punto, riesco finalmente a muoverlo liberamente senza avvertire affaticamento. Cmq l'angiologa, una dr.ssa molto gentile e disponibile, ha apprezzato il mio reportage fotografico delle varie fasi del braccio, mi ha pure confermato di aver fatto bene ad andare in pronto soccorso perché non era il caso di lasciare trascorrere il tempo.Il ricordo tempestivo all'eparina ha fatto la differenza!
Hanno associato una terapia antibiotica ?
E' solo una domanda.
ti hanno prescritto eparina?
meno male
Buonasera dr. SalvoCatania, no per il momento mi è stato prescritto solo il lixiana ( principio attivo edoxaban).
Ciao FrancescaH!
Ho fatto l'eparina fino ad oggi e mi ha aiutata a sgonfiare il braccio, da domani dovrò assumere in sostituzione un anticoagulante in pillola, salvo cambiamenti in corso.
Ah comunque questo dolore fortissimo le era preso dopo aver preparato / impastato gli gnocchi per 10 persone … 😳😆
Conosco il soggetto 😅 Mia mamma deve fare esercizi posturali tutti i giorni, oggi mi fa "Sì ho fatto qualcosa un paio di volte..." 🙄
Ci credo che si è affaticata con l'impasto!! Alla mia ogni tanto si "blocca" la mano se solleva qualcosa, o tiene libro o tablet in mano a lungo nella stessa posizione
Io rifletto, e sono sincera, una parte di me ha pensato “certo, forse perché il tuo è stato piu leggero di altri”, poi ho continuato a pensare “vabbe ma se lei è cosi, non è giusto “abbattere la sua positività”..
Neanche io ho mai pianto. Né alla diagnosi né alla conferma di metastasi. Quando mi è stato riferito l'esito della biopsia ossea ho chiuso gli occhi per un istante. Li ho riaperti e ho ascoltato ciò che l'oncologo aveva da dirmi. Perché le sua parole in quel momento rappresentavano la mia svolta, perché la malattia era progredita, ma anche la mia soluzione.
La mia situazione iniziale di malattia era "invidiabile". Oncotype 9 linfonodo sentinella negativo. Margini puliti. Nessuna infiltrazione vascolare. ki67 15%. Estrogeni e progesterone 95% Eppure sono qui a mantenere stabile una malattia metastatica.
Non piangere non significa essere più forti. Significa solo non piangere.
Io sono finora riuscita a recuperare abbastanza rapidamente le cattive notizie che si sono presentate sul mio cammino. E ritengo di averlo potuto fare perché sinora mi è stata offerta una soluzione, un rimedio che mi consenta di vivere bene.
Ieri ho trascorso parte della mattina in ospedale, ho fatto anche denosumab, ho ascoltato oncologo che mi ha spiegato la decisione di trattare la lesione con RT. Il dubbio se "lasciarla lì" e verificare alla prossima risonanza. La scelta poi, per la quale domani riceverò ragguagli, di fare trattamento. Sono stata rassicurata. Per loro non sono progressioni preoccupanti, considerano la malattia sostanzialmente stabile.
Ho ascoltato volentieri, mi sono sollevata. E pur essendo anche io una "signora elegante" alla fine gli ho detto " E però che palle! ". Lui ha riso, mi ha passato un braccio intorno alle spalle e mi ha detto " Si, un pò che palle si... ".
Sono uscita di li un pò più leggera e domani metterò un altro tassello.
Effetti dell’esercizio aerobico nelle sopravvissute al cancro della mammella
20 Ottobre 2025
Oliver W A Wilson e colleghi hanno eseguito una revisione sistematica e una meta-analisi con l’obiettivo di stimare gli effetti dell’esercizio aerobico ricreativo dopo la diagnosi di cancro della mammella e le possibili variazioni negli effetti sulla recidiva e sulla mortalità. L’obiettivo è quello di supportare piani di assistenza individualizzati per la sopravvivenza alla neoplasia. Sono stati esplorati 7 database alla ricerca di studi osservazionali che hanno esaminato gli effetti dell’esercizio fisico sulla recidiva, sulla mortalità specifica per tumore mammario e per tutte le cause (ACM) tra le sopravvissute al cancro della mammella. Meno della metà delle partecipanti (44,3%) ha rispettato le linee guida sull’esercizio aerobico per la salute (≥∼2,5 ore a settimana). Rimanere aderenti alle linee guida è associato a una riduzione del ∼50% del Hazard Ratio (HR) per la mortalità per tutte le cause, con ulteriori riduzioni fino a ∼4,5 ore a settimana. Una riduzione del ∼25% dell’HR della mortalità per tutte le cause è associata a ∼1 ora a settimana. I tassi di mortalità per tutte le cause (non aggiustati) a 5 anni sono dell’11% per l’esercizio nullo/minimo, del 4% per l’esercizio insufficiente e del 3% rispettando le linee guida sull’esercizio. Gli Autori concludono che l’esercizio fisico può abbassare il rischio di recidiva e la mortalità tra le sopravvissute al tumore mammario. Sebbene il rispetto delle linee guida per la salute offra i maggiori benefici, anche l’esercizio al di sotto dei livelli raccomandati dalle linee guida risulta utile.
Fonte
Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2025 Aug doi: 10.1158/1055-9965.EPI-24-1798
Dottore come mai il mio ca 15.3 è partito da 5 2 anni fa' ed è arrivato a 16.4?
Questa cosa mi mette ansia, perché ora facendo i prelievi 1 volta al mese me ne rendo conto di più.
Ogni volta lo trovo 1 punto in più dalla primavera ad ora.
È segno di qualcosa che si nasconde?
Ragazze voi sapete dirmi qualcosa in merito?
Grazie
Bene Lara💪💪



Mannaggia, un fastidiosissimo incidente di percorso . Lo sai che temevo questa cosa capitasse a mia madre che ha il picc-port ma un'età in cui forse si rischia di più in questo senso... io lo chiamo il bottone delle bambole ( per noi donne degli anni 70 che avevamo le bambole con quel bottone dietro la schiena da schiacciare
)