Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

f.bellizzi
f.bellizziPsicologo
Sonica:
O meglio, mi spiego, come definisce lei il fatto della cantina? Un'allucinazione o cos'altro??

Bella domanda... non ho la risposta scientifica da darle. Ne avrei tante "non scientifiche", cioè non dimostrabili o non misurabili, più vicine alla fantascienza che non alla scienza.
Diciamo che potrebbe essere stato un sogno ad occhi lucidi o una specie di trance, cioè di stato ipnotico. Resta l'inquietante coincidenza tra la visione e l'ora del decesso...

Ma attenzione, che questa ultima affermazione non è detto sia scientifica, e potrebbe essere solo un'illusione della mente per mantenere vivo quel legame a distanza, dato che un oceano separava il bambino dalla sua mamma... Sono tutte ricostruzioni a memoria, e chissà quante cose poi vennero dette e non dette al bambino di allora. Cioè, mentre oggi bene o male grazie alla tecnologia puoi avere una certezza sugli orari (un sms, un post sui social...) all'epoca niente di tutto ciò era disponibile.

Ma daltronde, siamo esseri anche irrazionali, e passiamo un terzo della nostra vita in un mondo onirico, quando dormiamo (si lo so che alcuni dei presenti dormono 3, ma buona parte dell'umanità dorme 8 ore su 24)

Dina88:
Quando ci descrive i nominativi dei voli è perché hanno a che fare, in una qualche maniera, con qualche numero o data che coincide con avvenimenti per lei importanti?

Condimento al racconto, per renderlo meno "freddo".

Durante la sosta di attesa a New York mio padre seppe dai colleghi dell'Alitalia che mia madre era già morta, ma a me non disse nulla. Io lo scoprì correndo in camera e non trovando nessuno.

Conscio e Inconscio. Esiste un modello della mente, elaborato dal buon Freud che prevede che la nostra mente si fatta da una parte consapevole e razionale, che funziona secondo la logica, e da un parte inconscia, sommersa, che contiene informazioni non sempre accessibili alla parte logica razionale. E' quella parte della mente che sperimentiamo durante il sogno o in quelle situazioni in cui troviamo una risposta mentre stiamo facendo altro ed abbiamo un'intuizione. Dall'inconscio vengono quelle sensazioni particolari che non sappiamo bene spiegarci, ma che sono importanti.

La mente razionale ha bisogno di mantenere il proprio equilibrio, mentre la mente inconscia lavora in modo più libero, senza freni inibitori, in modo automatico, istintuale, animalesco. E diciamo che quando la mente conscia è pronta a recuperare qualcosa, questo qualcosa passa dalla parte inconscia a quella consapevole.

Tornando a quel racconto è indubbio che sapevo che mia madre stava male. E' anche indubbio che non potevo concepire a 9/10 anni una possibile sua dipartita. E' indubbio che qualche "nervosismo" da mio padre sia implicitamente trapelato. molto probabilmente che "facesse il vago" l'avevo capito.
Questo è quel lavoro tra mente conscia e mente inconscia. Una parte capisce molte cose, ma non è detto che la mente conscia riesca a comporre il puzzle.. o che lo voglia comporre...

Spero di aver chiarito un poco il concetto della mente ha fatto 2+2.
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
FernandoBellizzi:
Condimento al racconto, per renderlo meno "freddo".

Grazie per l'interessantissima spiegazione

FernandoBellizzi:
Conscio e Inconscio. Esiste un modello della mente, elaborato dal buon Freud che prevede che la nostra mente si fatta da una parte consapevole e razionale, che funziona secondo la logica, e da un parte inconscia, sommersa, che contiene informazioni non sempre accessibili alla parte logica razionale

per avere utilizzato il "mio" ICEBERG per rendere piu' semplice la comprensione e che ritenevo la spiegazione logica, razionale e completa, di quanto e' accaduto nel nostro forum dove nella parte emersa ci sono le emozioni ripulite da dolore e paura, e nella partte immersa quelle reali.

Non osavo, ma ora che, senza esserci messi d'accordo hai praticamente certificato la mia ipotesi mi sento piu' tranquillo a non considerarmi oltre che fuori di seno anche un visionario.

Oggi non ho tempo , ma adesso mi sento incoraggiato pure io a raccontare una mia incredibile vicenda , che ha avuto centinaia di testimoni ( sul mio comportamento in trance inspiegabili) mentre contemporaneamente accadevano a distanza cose che a mia insaputa ne erano la causa. Accadeva nel 1980 il 4 dicembre .
Scenario Irpinia dove mi trovavo mandato come chirurgo di emergenza dalla regione Lombardia dalla notte del 23 Novembre 1980

cliccare per ingrandire



Sto uscendo e non rientrero' a casa prima di mezzanotte.
Stasera a Milano c'e' ( e saro' allo stadio !) il derbissimo Inter-Milan a fare il tifo...indovinate per chi
http://www.senosalvo.com/images/sport/quadruplo_interismo.htm

Se trovero' il tempo raccontero' questa inspiegabile esperienza di
f.bellizzi
f.bellizziPsicologo
salvocatania:
per avere utilizzato il "mio" ICEBERG

...ehm... ho scopiazzato dal web... cerando conscio ed inconscio su google immagini... qui di coincidenza e di paranormale credo ci sia poco... alla base una bellissima immagine di un iceberg utilizzata da tanti...

Didi a breve racconto la mia parte sul tema "ma sta veramente lì?"
annoniandrea
annoniandreaMedico Chirurgo

Salvo,
ho letto trattenendo il respiro la storia di Luigia..Lavorando con te ti ho sempre sentito dire "meglio concentrarsi sulla FORZA di vivere che sulla paura di morire" . Pensavo fosse impossibile all'atto pratico. Ora Luigia mi ha dimostrato che sia possibile.
Grazie

@marina sicily
@marina sicily

Grazie dottore per aver pubblicato il racconto di Luigia. La sua dipartita mi aveva attaccato addosso un grande senso di rabbia, anche perché si aggiungeva ad un'altra brutta notizia, quasi simile, se non per età, ricevuta negli ultimi tempi... c'è una serenità nel suo modo di rapportarsi alla vita che mette a posto un po' di cose "dentro"... ciò non significa che non mi arrabbierò di fronte alle brutte notizie, alle storie con un triste finale... me la prenderò di più, magari, con la sanità che non funziona, con una solidarietà che al di là degli elementi di facciata ancora non c'è, per una ricerca che non riesce ad andare avanti, per le persone che nella sofferenza sono lasciate sole... perchè prendersela con la natura, per quanto spesso crudele e cinica, non porta da nessuna parte... il malocchio, la punizione divina, le invidie... pensare che esistano e che siano causa dei nostri mali, non aiuta, affatto, nella malattia come in tutte le cose indesiderate della vita... ma perché bisogna per forse toccare quel limite per arrivare a comprendere?
Un saluto pensieroso dalla calda Sicilia.
Marina S

Pattiy
Pattiy

Salve a tutti, questa domenica procede un po' indolente e fiacca, sulla scorta dei recenti accadimenti e con la consapevolezza, di difficile acquisizione, che la realtà va accettata anche se non ci piace. Per quanto riguarda la diagnosi del tumore per la verità mai, nemmeno una volta ho pensato "perché proprio a me". Il ragionamento che faccio è solo unacquisizione di fatto e cioè che il tumore esiste è capitato a me, sarà capitato a Tizio, capiterà a Caio. Un ragionamento che nella sua essenzialità non fa una piega. Ben diverse sono le implicazioni psicologiche che l' acquisizione di una siffatta evenienza comporta. Proprio stamattina mi sono accorta che fissavo il pavimento, sguardo nel vuoto. Sono poi rimasta spaventata dall aver pensato, sia pur per pochi attimi, di poter arrotolare all' indietro il nastro della mia esistenza riportandolo a prima di 2 anni fa, in sostanza a prima del tumore. Come sarebbe ora la mia vita se non fosse capitata questa cosa? Sicuramente più spensierata e non è poco. Ora sento il peso di una vita che è cambiata, il peso dei controlli, venerdì per esempio farò eco e mammo. Poi sarà la volta di scintigrafia ossea e altri esami che voi tutte sapete. Ma non è nemmeno tanto questo, quanto il fatto che mi pare di andare avanti, di vivere come se avessi una mina vagante in corpo, qualcosa che all improvviso può esplodere (recidiva, metastasi?). Proprio in questi ultimi tempi ci sto pensando di più. È il caso che inizi a fare i conti con la gestione di questa percezione e.....la vedo dura. Il problema è che quando fai le cure, chemio, radio, sei indotta a credere che finisce là e invece spesso non è così, perché poi la malattia può ritornare, benché non si sappia il come e il quando. Questo è piuttosto destabilizzante e non mi pare che esista rimedio alcuno. Anche io quando ho saputo di Luigia ho pensato subito a Lori, immaginando che per lei la brutta notizia riguardante Luigia, potesse avere un effetto ancora più doloroso essendo lei molto vicina a Luigia proprio in fatto di malattia, l' interessamento osseo di entrambe. Quindi mi viene da considerare che purtroppo siamo sempre così fragili, esposte alle mille insidie legate all' andamento incerto di questo male. Non lo so. Forse, anzi sicuramente ho da lavorare ancora tanto su me stessa, la consapevolezza cosciente di cui spesso ha parlato anche Luigia probabilmente non si ottiene dall oggi al domani, ma comporta pazienza, il sapersi ascoltare, il trovare strade che ci inducano ad accettare di più la nostra condizione, nel suo caso ad esempio la meditazione o le passeggiate. Spero tanto di riuscirci. Lo spero per tutte. Ciao
Patty

Spuzzi83
Spuzzi83

Il racconto di Luigia oggi più che mai mi fa capire quanto ancora sono lontana dall'idea del qui è ora..
È tornata l'ansia che blocca il respiro nel pensare ad una possibile metastasi alle ossa alla mia mamma è solo perché ha un dolore all'inguine e la scintigrafia vedeva un maggior accumulo del tracciante ipotizzando artropenia........devo lavorare ancora tanto tanto su me stessa

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
faby:
Il racconto di Luigia oggi più che mai mi fa capire quanto ancora sono lontana dall'idea del qui è ora..

Faby e' un percorso lungo e doloroso, ma alla portata di tutti.
Spuzzi83
Spuzzi83

Speriamo dottore perché odio farmi rovinare le giornate dall'ansia di metastasi a mamma.......anche perché mi rovino l'esistenza pensando a qualcosa che potrebbe anche non accadere mai

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo


Mi e' venuto in mente il commento di una figlia-parafulmine (Faby).

Finalmente qualcosa comincia a muoversi per il riconoscimento della figura di CAREGIVER ALMENO IN lOMBARDIA !



Leggete qui
http://www.quotidianosanita.it/lombardia/articolo.php?articolo_id=54657%20
Spuzzi83
Spuzzi83

Dottore a volte ho tanto la sensazione che sia mia madre a fare da parafulmine alle mie ansie e paure.......lei per molti aspetti è come Luigia.....

f.bellizzi
f.bellizziPsicologo

Eccomi Didi,
ora racconto il mio "sta veramente là"... (seguo anche il suo format)

L'inconscio
Al funerale non sono andato perché in volo e perché un amico raccontò che si sognava sempre la bara della madre, e quindi, per evitarmi il "trauma" fecero in fretta e furia il funerale (siamo in Messico, quindi decesso alle 23.00 ed alle 17.30 funerale fatto). Quindi fondamentalmente mai vista mia madre morta, nè la bara: era semplicemente volatilizzata, scomparsa...
Ricordo molto bene che m'inkatzai tantissimo per questa loro scelta [rabbia per la scelta, ma anche tanta rabbia per la situazione, e - ma questo lo scoprirò anni dopo in terapia - per essere stato lasciato tanto solo in ogni fase, da tutti...]

I 2 voli di ritorno, passati al finestrino a cercarla tra le nuvole....

La consapevolezza
[contiene un dettaglio macabro, ma molto pittoresco e locale mexican style, per cui solo i forti di stomaco leggano il paragrafo con * - per quanto macabro, per me fu liberatorio e catartico]

Per la fase della consapevolezza ho dovuto attendere ben 14 anni... alla tenera età di 24 anni... Muore mia nonna. Nella tomba di famiglia c'è mia madre, quindi prima devono riesumarla per mettere mia nonna. Insisto per assistere (ma sta veramente lì - ultimo baluardo della negazione), ma per quel senso di protezione nei confronti del cucciolo 24enne, un mio zio decide che fa lui, senza dirmi niente... Però, il fato è in agguato.

[*]Al momento della sepoltura della nonna devono mettere dentro i resti esumati ed ecco che compare una busta nera (un sacco della spazzatura, piccolo) con un femore che sbuca: mamma! Sta proprio lì...

[Non vorrei sembrare troppo freddo o cinico: mentre scrivo ho gli occhi umidi e le lacrimucce scendono...]

f.bellizzi
f.bellizziPsicologo
salvocatania:
Non conoscevo questo "angolo" sin qui nascosto della tua vita.

Non avrebbe avuto senso parlarne prima.
Ora il senso è stato per l'evento "paranormale".
Ed il seguito per l'elaborazione del lutto.

Ora ha un senso, almeno credo! ;)
Ora è compatibile con il "Dottore si spogli"...
Ex utente
Ex utente

Dr. Bellizzi

No non è né freddo né cinico perché mi ha fatto rivivere quello che ho vissuto i26 anni fa e le lacrime scendono anche a me

Grazie
Didi

Galadria
Galadria
FernandoBellizzi
E per quanto riguarda il sognare persone defunte? Io sogno spesso i miei nonni materni morti da poco, di certo questa cosa non è vista come un evento paranormale. La cosa bella è che nei miei sogni loro sono sempre sorridenti; soltanto una volta mia nonna mi sembrava smarrita e fragile ed infatti l'ho abbracciata d'istinto. La psicologia come vede il mondo onirico? Soltanto come un'elaborazione, senza l'ostacolo della razionalità, delle giornate trascorse? Magari sognando abbiamo una visione meno sensata ma più soddisfacente dal punto di vista emotivo; senza freni inibitori, come ha detto lei.
Tra l'altro ho letto anche che Jung vede i sogni premonitori come messaggi dell'inconscio della razza, non solo individuale ma transpersonale.
Secondo lui i sogni ci suggeriscono qualcosa, ci indicano una via da seguire, ci guidano verso l'oltre. Dico questo perché mamma ha fatto due sogni strani nemmeno a farlo apposta proprio le notti prima delle diagnosi di tumore (2015) e recidiva (2017). Quello di marzo di quest'anno in particolare è oltremodo sconcertante. Mamma dice che è stato un segnale perché avrebbe dovuto fare l'ecografia tre mesi dopo e invece, non ricordo più per quale motivo, l'ha anticipata. In questo modo ha scoperto i linfonodi ascellari. Non è scesa in particolari ma mi ha detto soltanto che c'entrava nonna e della carne cruda. Sinceramente io non so a cosa credere.

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