Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
Giuli@:
È appena passata a salutarmi kerry o carry o forse curry...non so. È una cagnolina dell'associazione di pet terapy...mi ha regalato un sorriso

Oltre il sorriso questo e' un tema molto serio.
Sapesse a quante mie pazienti tristi ho consigliato di adottare un cagnolino abbandonato. Dopo uno shock traumatico come la malattia si spera che ci sia un po' d'amore intorno alle persone sfortunate.
Ma se si cerca l'amore di qualcuno che
Ti ama incondizionatamente e non chiede nulla, se non stare sempre con te
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
Daniela Sicilia:
Ma io non ho ancora chiaro un concetto ma se io voglio fare delle domande durante il convegno al dott Berrino o al dott Catania o alle RFS o ad altri posso farle oppure no??o devo stare solo ad ascoltare??Dott Catania mi delucida..



Ad un convegno si va per ascoltare a meno che non si abbia con invito un ruolo di relatore. Vale quindi anche per me.

Se ci sono spazi per una discussione, e cercheremo di crearli, chiunque puo' dire la sua.

In tutti i convegni ci sono poi piccoli spazi per tendere "agguati" ai relatori negli intervalli (coffee break, catering)
Le RFS che presentano la loro storia sono relatori a tutti gli effetti.
Al prossimo giro potra' esserlo anche Lei '

Certo che potra' fare domande a Berrino e lo puo' invitare anche a cena !

Quindi per essere piu' chiaro la mia risposta e'
- Modificato da salvocatania
Giuli@
Giuli@

Che responsabilità invitare Berrino a cena!

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
Giuli@:
Che responsabilità invitare Berrino a cena!

Battuta

In parte vera ! Per anni ho condiviso uno studio con altr medici a Milano (Tree of Life).
In molte occasioni Berrino prima di Natale era solito invitarci ad una cena in piedi per farci assaggiare una incredibile varieta' di piatti preparati dai cuochi della "Cascina Rosa" dove lui tiene i corsi per le donne operate con relative ricerche.

Vi assicuro che nonostante tutti i nostri PRE-giudizi, quello finale era sempre favorevole .
Sonica
Sonica

@ ma noooooopovero papa ! A me sembra il più in gamba di tutti! ( i papi intendo ) va' anche a comprarsi le scarpe da solo
Però onestamente non è che lo conosca così bene. Però di religiosi ne ho visti, e ferocia mi sembra la parola più appropriata. Ma manco una Jena.

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
Sonica:
ma noooooopovero papa ! A me sembra il più in gamba di tutti! ( i papi intendo

Guardi che io, me ne intendo di gesuiti, volevo solo fare un complimento a Papa Francesco rivoluzionario nel senso giusto.
Sonica
Sonica

@ Dott. Catania lei è un po' pragmatico ma stasera l'abbraccerei

Spuzzi83
Spuzzi83
Giuli@ spero che la seduta di chemio sia andata bene, sicuramente gli amici pelosi come dice il dottore. Catania danno affetto incondizionato e strappano sempre sorrisi.
Grazie ragazze per aver raccontato le vostre storie e aver trasmesso positività nonostante tutto e con tutto...
Dottore ho una domanda per lei, da quando mia madre è stata operata stiamo cercando di seguire tutti in famiglia una alimentazione corretta ma purtroppo mamma con le 12 di taxolo e la biologica ha preso da marzo ad oggi 3 kg. Non sono molti ma ha aumentato il suo girovita........ per provare a ridurre entrambi come possiamo fare? Una dieta drastica non mi avrà possibile
Ex utente
Ex utente

Karol Wojtyla è e sarà per sempre il Papa che mi ha fatto gioire per la sua meravigliosa voglia di vivere, le immagini che lo ritraggono sulla neve che amava tanto nel silenzio delle montagne, riuscivo a percepire il suo essere uomo prima ancora di capo della chiesa
E che mi ha fatto soffrire nel vederlo affrontare la sua malattia ma continuando il suo mandato e mostrando la sua sofferenza, a chi gli diceva di ritirarsi Lui rispondeva che se Qualcuno gli aveva dato le redini della chiesa sarebbe stato solo quel Qualcuno a toglierle, questo a dimostrazione che la sofferenza non la si deve nascondere ma mostrare nella sua interezza come un offerta a Dio
Emblematica l'immagine che lo ritrae di spalle di fronte al Cristo nell'ultima via Crucis della sua vita
È riuscito ad affrontare il dolore come uomo con la rabbia che alle volte non riusciva a nascondere e come Santo nel viverla tutti i giorni senza abbandonare la Chiesa

Questo è quello che mi ha donato San Giovanni Paolo II
"Non abbiate paura, non abbiate paura"

Didi

salvocatania
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faby:
Non sono molti ma ha aumentato il suo girovita........ per provare a ridurre entrambi come possiamo fare? Una dieta drastica non mi avrà possibile

Abbiamo piu' volte parlato del "girovita " come fattore di rischio.
Io punterei piu' sull'attivita' fisica che su diete drastiche
Sabrina
Sabrina

Buona serata a tutti/e,

RFS grazie per le vostre storie, leggerle tutte insieme è stato un susseguirsi di tante emozioni tutte confluenti in un'unica direzione : vivere la vita con meno paura perché la condivisione di questo forum ci rende più forti.

Patty è normale a volte sentirsi un po' giù soprattutto quando qualcuno che conosciamo fa o rifà l'esperienza della malattia in più se non ricordo male domani hai anche l'eco mammo, e i giorni che precedono i controlli sono carichi di tensione, è comprensibile, vedrai che domani terminati gli esami ti sentirai molto meglio.

Lori se non ci sarà partita tra Napoli e Inter figuriamoci con il Chievo ! L'importante è vincere domenica (derby). Voglio riallacciarmi a quanto hai scritto a riguardo la fede e fare una semplice considerazione : la nostra fede in Dio nostro Padre non deve essere scalfita da un comportamento discutibile e talvolta scandaloso dai ministri della chiesa. E Nostro Signore non ci chiederà quante volte siamo andati a messa ma ci chiederà quanto siamo stati capaci di amare il nostro prossimo e per fare questo non occorre essere credenti o frequentare la chiesa perché l'altruismo è un sentimento universale che ogni essere umano dovrebbe avere nel suo DNA. Questo mi fa pensare anche a quanto accaduto dal dottor Catania in Irpina : quel bisogno assoluto di tornare a casa due ore prima del previsto per vedere nascere suo figlio è stata la giusta ricompensa per aver saputo curare chi era disperato.

Sabrina

Spuzzi83
Spuzzi83
salvocatania
Dottore mia madre ha sessanta sette anni e visto che fino a marzo avrà ancora le terapie biologiche non so se è il caso di iscriverla in palestra.......potrebbero andare bene anche Delle passeggiate?
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
faby:
Dottore mia madre ha sessanta sette anni e visto che fino a marzo avrà ancora le terapie biologiche non so se è il caso di iscriverla in palestra.......potrebbero andare bene anche Delle passeggiate?

A 67 anni puo' almeno fare 30 minuti al giorno di camminata "svelta", che e' anche gratuita. Importante e' aumentare la frequenza cardiaca ed il consumo di ossigeno.

Le regali un cardiofrequenzimetro cosi' la motiva a camminare "svelta"

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Provo a recuperare le storie di Rosa, Patty e valentina e creare un link nella stessa pagina.

Su queste storie ci sara' uno spazio di discussione al convegno dalle 16, 40 alle 18,30

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ROSA

L'ospite indesiderato lo individuiamo con una eco e mammografia nell'estate del 2003: ho 35 anni e da un po' di tempo sento un fastidio come se fosse un crampo sotto il capezzolo. Dopo la mastectomia con scavo ascellare il mio ospite asportato e analizzato presenta queste caratteristiche: carcinoma duttale infiltrante, a medio grado di differenziazione, G2bicentrico, ER90%, Pgr 80%, Ki67 11%, c-erbB2 debole nel 70% delle cellule, assenza del gene Her-2/neu. Attraverso tutto come un bravo soldatino, rassicurando una mamma ansiosa e un papà fragile di nervi. D'altra parte sono abituata a muovermi in punta di piedi. Dopo un primo momento in cui mi sento smarrita, come in una centrifuga, comprendo che non ci sono lotte e nemici da sconfiggere ma un nemico, il tumore, che devo imparare a conoscere il più possibile per camminarci a fianco e, con le cure, cercare di farmelo amico se possibile. Mi sento fortunata perché ho incontrato un bravo chirurgo, il dottor Catania che anche se apparentemente un po' burbero, mi fa subito comprendere che nella scelta dell'oncologo è meglio affidarmi a chi sento che sa prendersi cura della mia persona e non solo delle mie cellule. Sono parole nuove, un po' strane, ma che fanno parte di un linguaggio che comincio a comprendere...La medicina non è una scienza esatta e noi pazienti dobbiamo, possiamo muoverci e scegliere. Come anche scegliere di tener a bada le amiche che amplificano le nostre ansie e non ci aiutano. Con serenità cerco di attraversare gli anni di cure insieme al mio amore, Enrico, che un anno prima ha perso la sua mamma per un tumore. Anche per lui, con lui sono sorridente. Insieme abbiamo il desiderio appena potrà tornarmi il ciclo, di allargare la nostra famiglia diventando tre e chissà magari 4, 5 intorno alla nostra tavola. Nel 2005 Enrico viene operato d'urgenza dopo un malore che sembra un blocco intestinale: gli asportano una parte dell'intestino. E' un tumore con secondarismi al fegato. I ruoli si ribaltano, la nostra vita cambia improvvisamente: le prospettive di vita del mio Enri già dall'inizio appaiono limtate, gli oncologi dicono che in una situazione come la sua le cure aiutano a regalare circa due anni. E io sento che la clessidra del tempo dell'Enri è partita, riducendo, granello dopo granello, la possibilità di vivere la nostra vita e i nostri progetti. Da malata divento care giver, ora sono io quella che sta meglio tra i due. Viviamo i due anni (che poi saranno un anno e mezzo) con intensità e gioia: non ci vogliamo perdere la bellezza del nostro stare insieme e della vita e, fino a quando possiamo, cerchiamo di vivere con semplicità e consapevolezza le nostre giornate. Ricordo che per i mondiali del 2006 Enrico si presentò a casa con una TV più grande: "anche i mondiali dobbiamo goderceli e vederli al meglio" disse. Poi arrivò il momento in cui cominciò la "traversata" dall'altra parte della vita: mi misi in aspettativa dal lavoro e in quei due mesi attraversammo sempre insieme quel tratto di cammino fatto di silenzi, di sofferenze, di speranze, di consapevolezze, soprattutto di tanto bene.
Dopo la mancanza di Enrico la mia vita per due anni è stata come protetta da una pellicola tra me e il mondo. Conducevo le mie giornate con dignità e serenità, cercando di amare la vita anche per lui, perché io c'ero ancora! E ogni cosa bella la vivevo anche per lui. In quel periodo si fece in me strada il pensiero e il desiderio dell'affido familiare: non ero diventata genitore naturalmente, potevo esserlo così. Dopo sei mesi i servizi mi presentarono Andrea, una bambina dolce di 10 anni. Oggi Andrea ha compiuto 20 anni e la nostra storia insieme, di figlia e mamma affidataria ha tanti colori e tinte: delicate e forti, chiare e scure. In fondo Andrea crescendo perché avrebbe dovuto affezionarsi tanto a me? Lei che era stata abbandonata poteva abbandonarsi a una mamma affidataria incerta?..Incerta si, perché nel 2011 l'ospite indesiderato, nemico amico accanto al quale camminavo si è rifatto strada con metastasi ossee. Sulle cervicali. Ho attraversato quel momento, nel 2011, un po' frastornata. Radio terapia, ripresa di nuove cure e poi via, riparto come nuova a onorare la vita come dico sempre io.Si perché la vita la voglio onorare proprio tutta, sempre, finché posso. Mi sembra che il senso della vita stia proprio qui, nel cercare ognuno sulla sua strada, con la sua storia a cercare di andare avanti con bellezza . E la bellezza e la serenità non sono solo per chi non ha pensieri sofferenze, smarrimenti,i ncertezze. Sono per tutti.

Nell'estate 2016 l'ospite indesiderato nemico amico si fa' presente con maggior forza: si estende su nove vertebre della colonna. Questa volta è proprio un po' cattivello: non riesco a stare in piedi, a camminare. Poi, piano piano, in sette mesi di cure e riposo a casa (anche perché sono tanto stanca e stordita!) riesco a risollevarmi. Sono un po' più piegata, la mia schiena è più curva, alcune vertebre crollate. Sono più bassa, un aspetto che copro con abiti ampi, che nascondano anche un busto pesante. Però mi sento anche leggera e contenta, quando, nonostante le tante limitazioni, riesco a camminare e andare sui prati in montagna o anche solo a fare due passi.
Sono qui, un po' più stanca ma sempre Rosa. Un po' smemorata ma con una domanda e una nuova consapevolezza: e ora come posso ancor più onorare e godere della vita che ancora mi viene donata?
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al Primo Convegno RFS Milano 2013
- Modificato da salvocatania

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