Sull'orlo di una crisi personale per amore

Buongiorno e grazie per le eventuali risposte, ho bisogno di una valvola di sfogo e di ascoltare qualche parere a riguardo. Vi ringrazio.
Questa situazione è esplosa circa un mese fa, anche se lei covava risentimento già da un po', diciamo dal periodo di Natale.
La storia va avanti con continuità da circa due anni, nonostante il rapporto sia "nato male", due universitari che vivono sotto lo stesso tetto e si fidanzano e vivono il loro rapporto molto intimamente, sotto lo stesso tetto e passando molto tempo insieme.
Lei ha iniziato a rivendicare libertà e a sentirsi oppressa, anche se sono stati dei suoi atteggiamenti sopra le righe a farmelo notare piuttosto che lei stessa. Da un po' infatti ha stretto amicizia (non so se solo amicizia) con un compagno d'università e si scrivono in continuazione. In particolare, il campanello d'allarme è suonato quando hanno iniziato a studiare fino a tardi qui a casa (per poi dormire insieme).
Inizialmente ho cercato di essere comprensivo e di non dare un peso eccessivo alla cosa, mettendola comunque in guardia sul fatto che la situazione mi stesse dando fastidio, ma dopo un po' sono esploso perché lei continuava ad approfittarsene.
A questo punto viene fuori il suo disagio, la sua oppressione e la volontà di mettere le cose in pausa, di voler dare più importanza allo studio e di volersi concentrare su se stessa.

Il rapporto si è raffreddato, ci sentiamo poco o nulla, nonostante viviamo nella stessa casa ancora, e io non riesco a mettermi la situazione alle spalle.
Nonostante questa volontà di stare da sola, lei continua a sentirsi con questo amico e mi è capitato di scorgere qualche cuore nella conversazione. Tuttavia, continua a negare alcun interesse nei suoi confronti dal punto di vista fisico, anzi si appellava al suo aspetto per placare la mia gelosia.
Inoltre, mi dice che tra loro non c'è mai stato nulla, e mi fa strano che non lo ammetta nonostante l'abbia sollecitata più volte a rivelarmi le cose come stanno.

Personalmente sono molto stanco, riconosco di essere stato trattato male, ma sono ancora coinvolto sentimentalmente e non riesco a togliermela dalla testa... qui sono solo, non ho nessun amico che mi aiuti ad andare avanti, che mi dia una mano e quindi passo la maggior parte del tempo a pensare e riflettere su questa situazione. In più, sento di non avere la forza di ricominciare di rimettermi in discussione, di chiudere questa porta definitivamente.

Una domanda mi sorge: perché il disagio che aveva non l'ha esplicitato subito in modo che una soluzione potesse essere trovata ma ha aspettato che fossi io a fare il primo passo istigandomi coi suoi atteggiamenti? Cosa vuol dire veramente?
E poi, per quale ragione si ostinerebbe a mentirmi se ha intrapreso questa nuova relazione quando glielo chiedo, se nei miei confronti è scemato il sentimento?
[#1]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro Utente,

il fatto di aver vissuto assieme in quanto studenti già da prima di mettervi assieme rende la situazione molto complessa da gestire, sia per lei che per la sua ex.

Non conoscendo la ragazza non è possibile risponderle con certezza, ma è plausibile che fosse in difficoltà all'idea di chiudere la storia sapendo che poi comunque vi sareste visti ogni giorno in casa: per questo immagino che abbia parlato di una "pausa", invece di dire chiaramente che vuole chiudere, e che abbia sollecitato con i comportamenti una sua reazione,invece di parlare chiaro.

Perchè non cambia casa?
Come mai non ha stretto nessuna amicizia negli anni passati qui?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa,

la ringrazio per aver aver letto la mia storia e per la risposta.

Ci sto pensando spesso al cambiare casa, ma essendo agli sgoccioli della triennale e ancora incerto sul futuro pensavo di provare a resistere questi ultimi mesi, anche per non turbare i miei genitori.

Per quanto riguarda le amicizie, è un po' più complesso. Dopo i primi tempi in cui avevo conosciuto qualcuno, è come se avessi maturato una sorta di blocco che mi mette in difficoltà nel relazionarmi con gli altri: non mi sento naturale nelle interazioni, mi trovo a riflettere su come approcciarmi e alla fine mi tengo tutto dentro.
In generale, di mio sono una persona parecchio chiusa che passa molto tempo da solo e non sono mai riuscito a trovare qualcuno che suscitasse particolare interesse a livello di amicizia, né io sono mai stato cercato.
Poi, a questo si è aggiunto questo rapporto a cui mi sono aggrappato e ne ho fatto erroneamente una colonna portante, pensando che potesse sostituire tutto il resto.

Cosa mi consiglia di fare?
[#3]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
E' un errore non raro, quello di pensare che il rapporto di coppia possa sostituire tutto il resto, che ci si possa "rinchiudere" in una relazione a due lasciando fuori tutto il resto ed essere felici.
Forse uno dei motivi per i quali la sua ex si è allontanata può essere questo.

Nella sua città ha delle amicizie o tutto sommato non ne ha mai strette?

La sua università ha uno sportello psicologico al quale si può rivolgere?
[#4]
dopo
Utente
Utente
Nella mia città ho delle amicizie, anche se inevitabilmente si sono un po' allentate, vivendo al momento a 700 km da casa e tornando molto di rado a casa.
In generale, però, a parte un sollievo temporaneo non ne riesco a trarre una tranquillità "continuativa".

All'università c'è un servizio di counseling individuale, ma a primo impatto mi sembra rivolto a gestione dello stress e tematiche relative all'ambito universitario.
Personalmente non riesco a identificare bene questo disagio perché è un misto tra tristezza relativa alla fine del rapporto e ricordi che mi perseguitano e in più solitudine per come sto affrontando questa situazione.

Dovrei rivolgermi a qualcuno secondo lei? E pensa che lo sportello dell'università possa comunque essermi d'aiuto?
[#5]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Penso che sarebbe utile che si facesse seguire da uno psicologo in questo momento, anche considerando che sente di non poter contare su nessuno e che purtroppo vede quotidianamente la ragazza (e non può quindi contare nemmeno sul fatto di non incontrarla per potersi riprendere dalla delusione).

Oltre a superare quello che sta vivendo deve poter scegliere liberamente se proseguire gli studi nella stessa università dopo la triennale, se lo desidera, senza essere condizionato da altri fattori.

Lo sportello universitario è una possibilità, ma può ovviamente rivolgersi a chi preferisce se non le sembra il servizio adatto a dare una risposta al suo problema.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Diciamo che la cosa più semplice per me sarebbe continuare nella stessa università, cambiando ovviamente casa, però ho paura che questo blocco che mi sono auto-creato possa condizionare future interazioni/relazioni all'università; è come se non riuscissi a riconoscere appieno che questo disagio sia frutto mio e non dell'ambiente che mi circonda, non so se mi spiego.

In generale non so se possa giovarmi continuare in questa città dove manterrei vivi parecchi ricordi. D'altra parte però non vorrei che questo condizionasse la mia scelta portandomi a compiere decisioni sub-ottimali per il futuro prosieguo della mia carriera accademica e lavorativa, magari trasferendomi altrove solo per eliminare il problema.

Cosa ne pensa?
[#7]
dopo
Utente
Utente
Ah, un'altra cosa, ho notato che il mio atteggiamento è leggermente cambiato da quando questa frattura è divenuta insanabile.

Se prima cercavo qualche modo di sparire per un paio di giorni, di stare fuori casa il più possibile, il tutto aveva come motivazione di fondo quello di attirare la sua attenzione per farmi cercare.
Adesso, invece, che ho la certezza di una totale assenza di interesse e bisogno da parte sua nei miei confronti è come se mi fossi rassegnato, resto chiuso in casa e mi ritrovo spesso a rivoltarmi nel letto.

Non riesco a mettermi al primo posto, i miei atteggiamenti continuano ad essere condizionati da lei in qualche modo.
Ma non trovo la forza per reagire, né tanto meno la voglia.
[#8]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Il problema dev'essere in ogni caso risolto perché lei possa essere libero di compiere le sue scelte future senza essere condizionato da fattori che nulla hanno a che vedere con il suo percorso di studi e con la carriera lavorativa che seguirà.

Per questo motivo è importante che si rivolga ad un professionista con l'obiettivo di superare quello che sta accadendo e anche di modificare quegli aspetti della sua personalità che hanno portato all'isolamento sociale e alla chiusura in una relazione a due che non ha condotto a nulla di buono.
[#9]
dopo
Utente
Utente
Ho deciso di rivolgermi allo sportello di counseling dell'università, almeno per ora rappresenta la soluzione più efficace e a breve termine, dato che mi riceveranno in un paio di giorni.

Considerata la mia situazione diciamo peculiare, crede che quello a cui vado incontro è un percorso impegnativo?
[#10]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Non ho capito la sua domanda: mi sta chiedendo se le serve un percorso impegnativo o se allo sportello di counseling le proporranno un percorso impegnativo?
[#11]
dopo
Utente
Utente
Intendevo chiedere secondo lei in quanto tempo di solito si riesce a superare una situazione del genere, considerate le aggravanti della ex-ragazza in casa e della mia scarsa "socialità".

Inoltre magari provo a scrivere dopo il primo incontro per valutare se il percorso consigliato è quello da intraprendere o se ci sono alternative più efficaci...
[#12]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Non si possono fare previsioni di questo tipo.
Mi faccia sapere!