Tenodermodesi

Buonasera
In data 29/04/2015 ho subito un intervento chirurgico di tenodermodesi per la rottura del tendine della falange distale del terzo dito della mano destra,
il decorso post operatorio non ha avuto nessuna complicazione.
Ora sto facendo la fisioterapia, il dito è rigido e lo piego pochissimo infatti anche dopo la seduta di fisioterapia il dito rimane morbido e pieghevolo per un po' e dopo circa mezz'ora anche se lo muovo di continuo tende a ritornare rigido finchè ritorna rigido del tutto ed ora poi è subentrata un ulteriore complicazione infatti il dito si è gonfiato e non tende minimamente a diminuire il gonfiore ed il dito è sempre rigido.
Come mai questo gonfiore? e come mai dopo settimane di fisioterapia il dito rimane interamente rigido?
Grazie per l'eventuale risposta
per domande e approfondimenti chiedete pure
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Gentile Signore,

in realtà, queste domande dovrebbe rivolgerle al suo chirurgo, che conosce esattamente la procedura chirurgica adottata nel suo caso specifico.

Di norma, infatti, con questo intervento, non residua rigidità articolare, a differenza di quanto può accadere con la riparazione tradizionale (tenorrafia), in cui sono presenti punti di sutura interni (riassorbibili o meno).

Non molli con la kinesiterapia attiva e passiva.

Buona giornata.

Dr. Giorgio LECCESE

NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno
io sto contunuando con fisioterapia che ormai è quasi terminata visto che stanno scadendo i sei mesi dall'intervento e il mio dito è sempre come prima, sono stato da un ortopedico che mi ha risposto che loro non praticano questo tipo d'intervento (tenodermodesi) in caso di rottura della falange distale e non mi ha dato nessunissimo parere su come mai il mio dito resti teso, sia gonfio e abbia un nodulo che si sente al tatto nella parte inferiore. Ma io dico è vero che questo ortopedico non era quello che mi ha operato visto che dove mi hanno operato il cup mi ha fissato l'appuntamento a gennaio inoltrato però almeno una cavolo di opinione professionale così tanto per tranquillizarmi me la poteva anche dare...insomma loro non praticano questo tipo d'intervento però lo conosceranno altrimenti che cavolo di ortopedici sono? cosa può aver causato questa rigidità e gonfiore tanto da non piegare il dito e perchè si sente un nodulo nella parte inferiore del dito? non credo che un ortopedico non sappia rispondere a queste domande e darmi un parere professionale ...delle ipotesi si possono sempre fare o no?
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Utente
Utente
Mi piacerebbe avere anche più pareri anche di altri suoi colleghi della chirurgia della mano solo che qui non mi risponde mai nessuno a parte lei ovviamente
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Dr. Daniele Bollero Chirurgo plastico, Medico estetico 2.4k 64 47
Gentile utente,
la rigidità è probabilmente data dall'immobilizzazione e dalla cicatrice che con le sue aderenze profonde ha creato questo.
Un'ecografia potrebbe darle qualche risposta in più

Dr. Daniele Bollero
Chirurgo Plastico - Ospedale C.T.O. - TORINO
www.chirurgiaplasticapiemonte.com

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Utente
Utente
Buongiorno dott. Bollero
la sua è la prima risposta esauriente che ricevo, grazie!
volevo chiederle...ma se la sua ipotesi fosse giusta e se si fosse creata un'aderenza che comporta il gonfiore, la rigidità e il nodulo che sento alla palpazione come si procede? ci sono dei medicinali o altro per risolvere il problema?
Poi volevo chiederle ma visto che purtroppo la falange rimane flessa (ma non è questo l'importante) e che l'osso continua a farmi male quando lo sforza ad esempio posso tentare ancora qualcosa? l'osso a quanto pare si è rinsaldato male e questo crea il dolore, non si può rompere l'osso e cercare di rimetterlo nella sua posizione naturale con una vite o un chiodo che si usa in ortopedia oggi?
La rottura della falange è avvenuta nel 2013 purtroppo mi avano detto di tenermelo cosi e quindi fino al 29 aprile scorso 2015 ho lasciato cadere la cosa però oggi vorrei sapere se anche ormai si è formato il callo osseo se si può lo stesso risistemane o cercare di sistemare l'osso nella sua posizione naturale evitando cosi il dolore.
Mi scusi se mi sono prolungato nello scrivere ma volevo essere il più preciso possibile, comunque se avesse delle domande chieda pure.
La ringrazio
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Il gonfiore potrebbe essere in parte causato da tessuto cicatriziale, in parte da un residuo di punto di sutura rimasto all'interno.

L'ecografia (con sonda ad alta frequenza) potrebbe chiarire i dubbi.

Lei parla di osso e di frattura, ma non ci ha chiarito se c'era un microdistacco oseeo o se si trattava di una più comune lesione tendinea pura.

Se c'era il microdistacco osseo, non era indicata la teno-dermodesi, bensì un intervento con due sottili fili metallici (fili di K), da estrarre dopo 20 e 30 giorni.
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Se conferma il microdistacco, più che un'ecografia, converrebbe fare una radiografia del dito in 3 proiezioni, per valutare bene l'osso.
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Utente
Utente
Buongiorno
la prima lastra che avevo fatto nel 2013 parlava di distacco della base della falange distale,
la seconda lastra che ho fatto il 22/01/2015 dice:
"L'indagine radiografica insieme non evidenzia rime di frattura di pertinenzadei segmenti ossei in esame, in particolare sul terzo dito sono state effettuate proiezione frontale e assiale e non si documentano rime di frattura.
I rapporti articolari interfalangei sono conservati e la base della falange distale presenta una relativa maggiore estensione sul lato dorsale."
Ecco dottore questo è quello che c'è scritto nel referto del radiologo del 22 gennaio scorso, lei ha capito quello che c'è scritto?
il mio incidente domestico è avvenuto nel febbraio del 2013 e quando ho fatto questa ultima lastra erano passati quasi due anni dal fatto e quindi il callo osseo si sarà sicuramente formato, il problema è che l'osso non si è certamente rinsaldato nel modo giusto altrimenti non farebbe male.
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Da quanto scrive, sembra pertanto che ci sia stato un distacco osseo e che questo si sia saldato al resto della falange ungueale.

La sporgenza da lei notata, molto probabilmente, è dovuta al frammentino osseo che, sia pur saldato, sporge leggermente al di sotto della cute dorsale, che è estremamente sottile e lascia vedere anche minimi aumenti di spessore al di sotto.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno
grazie per la risposta, quindi secondo lei l'operazione di teno-dermodesi non era l'operazione giusta per me giusto?
secondo lei oggi (l'incidente è avvenuto nel 2013) posso fare ancora qualcosa per riposizionare l'osso nel suo posto naturale oppure una volta che si è saldato al resto della falange ungueale non c'è più nulla da fare? io se fosse possibile vorrei non avere più paura di sentire dolore ogni volta che sbatto la punta del dito da qualche parte o quando piego e sforzo l'osso della falange...mi capisce?
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Una volta saldato, il frammento non può essere riposizionato.

Bisogna solo capire se esiste un'altra causa che spieghi il suo dolore.

Deve farsi vedere da un chirurgo della mano.
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Dr. Daniele Bollero Chirurgo plastico, Medico estetico 2.4k 64 47
A distanza di 2 anni è difficile che possa riprendere una funzionalità come pre-trauma
sono d'accordo nella visita di un chirurgo della mano.
Le implicazioni potrebbero essere diverse:
stabilità articolare: quando prende qualcosa il dito a forza nella parte vicino all'unghia?
dolore: bisogna capire che tipo di dolore, quando e dove viene (questo solo una visita diretta lo accerta)
recidiva del dito a martello: lei dice che il dito è un pò flesso
Purtroppo noi davanti ad uno schermo non riusciamo a fare ipotesi precise magari già complesse con una visita diretta
saluti
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno dott. Bollero
ho fatto l'ecografia come mi aveva consigliato lei, di seguito le scrivo ora l'esito : Ecografia cute e sottocute
"L'esame ha mostrato ispessimento fibroso in corrispondenza del tendine flessore all'articolazione interfalangea intermedia.
Il tratto distale del tendine estensore non è sicuramente riconoscibile verosimilmente in esiti lacerativi."
Quindi secondo lei è questo ispessimento che non mi permette di piegare il terzo dito della mano destra? e cosa posso fare per eliminare questo ispessimento del tendine e tornare finalmente a piegare anche questo dito? sa camminare per strada con il dito medio alzato perchè non puoi piegarlo non è proprio il massimo della vita...lei mi capisce....