Rapportarmi con mio padre

Buongiorno! Sono una ragazza di diciotto anni e ho una questione di cui vorrei parlarvi: non ho un bel rapporto con mio padre. Apparentemente non si direbbe, però io con lui non parlo, non ho un dialogo, non gli racconto le mie cose...la sera a tavola è come se io non ci fossi perché sto sempre zitta e se lui mi fa qualche domanda mi limito a rispondere, a volte a monosillabi. Con lui mi scontro spesso perché ha una cosiddetta mentalità all'antica, non mi piacciono le sue idee ma rinuncio spesso al dialogo perché lui poi quando non gli si dà ragione si infuria e non la smette più. Mi conviene stare sempre zitta e portare pazienza. E da ciò ovviamente deriva il fatto che lui non mi conosce per nulla. Caratterialmente non mi conosce...perché con lui non mi mostro come sono davvero ma divento appunto un po' fredda, antipatica, distaccata, mentre invece sono tutto il contrario: una ragazza solare, quasi sempre allegra, sorridente e una gran chiacchierona. Evidentemente c'è un motivo del perché con mio padre sono così...forse tutto deriva a quando ero una bambina: non sempre era molto affettuoso con me, ha passato dei brutti periodi e in quei periodi io quasi non c'ero per lui. E si sa, un bambino/a ha bisogno di affetto.... da parte sua non ne ho mai ricevuto. Riesco ad abbracciarlo solo nelle occasioni importanti: al mio diciottesimo compleanno mi ha scritto delle parole bellissime...che dal vivo non è capace di dire. E questo mi ha fatto piacere. Ma stop.
Mi danno solo fastidio questi suoi atteggiamenti quotidiani.

A settembre dovrò fare l'ultimo anno di liceo e già mi sto preparando psicologicamente ad affrontare il momento in cui dovrò dirgli cosa voglio fare dopo...ovvero una scuola di recitazione. Come può un padre che vede la convivenza senza il matrimonio come un reato e considera criminali le persone con i tatuaggi accettare che la propria figlia si voglia trasferire in una grande città per inseguire il sogno di diventare attrice?

Non a caso ormai questo mio piano per il futuro lo conoscono tutti...tranne lui. Non credo farà storie, non gli ho mai dato problemi, sono una ragazza seria e responsabile, e a dirla tutta quando è venuto a vedermi a teatro due volte gli sono anche piaciuta....ma si sa, è venuto a vedermi senza il sospetto che io volessi fare seriamente questo lavoro. Per lui questo è solo un mio passatempo. Insomma che consigli potete darmi??Purtroppo cambiare padre non posso!Grazie in anticipo
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile Utente,
Da come lo descrive Suo padre è un padre tradizionale, come erano una volta i padri.
E' stato poco affettuoso quando lei era bambina e dunque non si è sviluppata quella dimensione di confidenza che Lei sembrerebbe attendersi dal rapporto padre-figlia.
Quando le figlie femmine diventano adolescenti, talvolta i padri sono imbarazzati dalla fisicità, e certo gli abbracci non nascono ora, se anche prima non c'erano. Ma poi Le scrive una lettera "importante".
Tutto ciò per dire che il Vostro rapporto mi sembra "nella norma".

Se Lei ci interpella, però, è perchè ha una sofferenza, un dubbio: "accetterà mio padre la mia scelta post-universitaria?"
Tenga conto che ha ancora un anno davanti: un anno di relazione con Suo padre, un anno per ponderare tutti gli aspetti della scelta che ora preferisce.
Un padre, i genitori, hanno anche il compito di far transitare dal piacere alla realtà il figlio, e dunque può essere che Suo padre non veda la concretezza progettuale della scelta.
Può essere un anno di riflessione sia su di sè, sia sul come intessere un rapporto di nuovo tipo con Suo padre: da adulta a adulto. Dove le differenze di opinione fanno parte della differenze (normali) tra persone.

Noi ci siamo.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Ragazza,
comprendo le sue difficoltà e il suo sentire nel rapporto con suo padre cresciuto probabilmente in un certo tipo di cultura, un'educazione come si usava un tempo, madre di stereotipi e idee un po' rigide.

Non lo può cambiare, ma potrebbe guardare la situazione da un punto di vista più ampio, ad esempio. In passato, come dice lei stessa, concentrato su problemi importanti da risolvere non ha potuto forse dimostrarle l'affetto che provava per lei, ma questo non significa che non la amasse.

Come ora che si scontra con lei per vie delle idee differenti (cosa non rara alla sua età tra genitori e figli) ed è impacciato nel dimostrarle verbalmente e con abbracci l'amore che prova per lei, ma sa farlo benissimo su carta.

D'altra parte anche lei con il suo comportamento, dettato da un rapporto che è andato avanti così nel tempo, non sembra rimandare a suo padre possibilità di agganci diversi.

Da quanto ci dice sembra, nonostante le difficoltà comunicative, che suo padre tenga molto a lei.

Conti su questo per comunicargli la sua decisione, su quell'affetto sincero scritto su carta -forse dice di più di mille discorsi -parli di sé, dei suoi bisogni, della sua passione, di ciò che potrebbe renderla felice, si apra col cuore, si faccia conoscere meglio da questo papà un po' vecchia maniera, ma che le vuole bene, dopotutto la felicità dei figli diventa quella dei genitori.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it