Transfert con il mio medico?

Buonasera,
ho deciso di parlare qui di questa situazione perché mi imbarazzo a parlarne di persona e non saprei con chi confidarmi in quanto temo il giudizio.

Temo di avere un problema di "transfert" nei confronti del mio medico curante (non è uno psicologo). Voglio premettere che non provo nessun tipo di attrazione, innamoramento o sentimento romantico bensì un affetto di tipo parentale nei suoi confronti.

Lui è stato il primo medico che mi ha ascoltata e ha preso in considerazione un mio problema. E' a conoscenza di tutta la mia storia e da lui mi sento capita anche perché mi ha riportato delle sue esperienze sofferenti simili alle mie. Con lui sento una connessione, sento che siamo simili e mi accorgo che comprende tutto quello che provo con un solo sguardo. Nutro addirittura fiducia (sono malfidente) in lui e quando mi parla mi sento molto serena e al sicuro. Mi ha dato speranza quando stavo molto male e mi ha fatto sentire che sono una persona che vale. Quando ci salutavamo mi ha anche abbracciata trasmettendomi affetto. Io mi sono inevitabilmente legata a lui, temo in modo eccessivo. Non ho avuto una famiglia e in lui ho visto quella figura paterna che ho sempre sognato e che mi è mancata. Sono imbarazzata a dirlo ma penso a lui molto spesso e da qualche tempo mi sono nate delle fantasie in cui immagino io e lui in un rapporto padre-figlia. Se dovessi esprimere ciò che desidero devo dire che vorrei frequentarlo al di fuori del rapporto professionale, avere un legame affettivo reciproco e poterlo considerare un punto di riferimento, un papà. Voglio anche sottolineare che lo apprezzo non solo per gli atteggiamenti descritti ma anche come persona in sé perché lo ammiro per ciò che ha saputo fare nella sua vita e perché è una persona da imitare.

Mi è capitato di sentire storie in cui un uomo si affeziona a un giovane e lo adotta come proprio figlio anche se non lo è biologicamente. Questo è sempre stato uno dei miei sogni e ora questo desiderio lo collego a lui. Lo so la mia fantasia viaggia molto e so che i pensieri che ho nella mia testa sono sbagliati. Per questo non so come comportarmi. Non me la sento di confessare tutto questo a lui; mi sento pazza e molto imbarazzata. Temo di scandalizzarlo e ho anche paura di distruggere le mie "speranze" (anche se sono consapevole che probabilmente sono speranze infondate). Ho provato a troncare sul nascere questi sentimenti e metterci una pietra sopra, ma ogni volta il suo atteggiamento li rinforza perché noto che gli sto a cuore.
Cosa posso fare?
Sono grave?
Per favore ditemi cosa ne pensate di tutto questo.
Grazie in anticipo
[#1]
Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Cara ragazza,
"Lui è stato il primo medico che mi ha ascoltata e ha preso in considerazione un mio problema"
ha parlato al suo dottore dei problemi che ha postato qualche tempo fa in psichiatria? E a proposito ha seguito il consiglio che la collega psichiatra le aveva dato di rivolgersi ad uno psicoterapeuta?
Detto questo può capitare di invaghirsi del proprio medico soprattutto se questi si mostra accudente, preoccupato, premuroso, insomma, paterno.
Le sue comprensibili fantasie che lui un giorno l'adotti potrebbero essere un ottimo argomento, insieme a molti altri, su cui potrebbe confrontarsi con un collega dal vivo.
Ci rifletta. E sa, andare da uno psicoterapeuta non significa necessariamente essere "gravi" cosa della quale, nei suoi vari consulti, mostra di temere tanto.
Vede, soprattutto negli adolescenti, può capitare che si venga presi da stati d'animo o si facciano o si pensi a cose che facciano dubitare di essere sani di mente. Comunque sia, a proposito di questa cosa in particolare che ci ha confessato a me appare, certo col limite del consulto on line, solo bisognosa di attenzioni ed affetto del quale, lei stessa ci dice, è stata carente durante la sua crescita.
Le faccio tanti auguri e, se lo ritiene, ci riscriva.

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buonasera Dottoressa Spiezio,

"ha parlato al suo dottore dei problemi che ha postato qualche tempo fa in psichiatria?" no, si tratta di altri problemi più seri di quello descritto in quel consulto.

Mi piacerebbe rivolgermi ad uno specialista ma al momento purtroppo non ne ho le possibilità, per questo scrivo qui.

"Detto questo può capitare di invaghirsi del proprio medico " se mi permette di essere precisa, come ho detto nelle prime frasi, il termine "invaghirsi" è inappropriato in quanto non provo nessun tipo di innamoramento o attrazione ma l'affetto che si può provare per un papà, uno zio o un fratello che è diverso.

"me appare, certo col limite del consulto on line, solo bisognosa di attenzioni ed affetto del quale, lei stessa ci dice, è stata carente durante la sua crescita. " confermo infatti questo è un problema in casi come questo in quanto mi sono legata molto ad una persona che rappresenta una figura che ho sempre desiderato.

Vorrei semplicemente capire come risolvere questa situazione dato che non penso che il dottore in questione mi adotterà mai, ovviamente. Tutta la situazione descritta mi provoca comunque tristezza perché quando non si hanno avuto i giusti punti di riferimento nella vita fa male cadere in queste situazioni perché ci si rende conto di quanto sia influente una situazione affettiva precaria anche a distanza di anni. Mi sento semplicemente triste.
La ringrazio per la risposta
[#3]
Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
"Mi piacerebbe rivolgermi ad uno specialista ma al momento purtroppo non ne ho le possibilità, per questo scrivo qui"
Potrebbe continuare a godere dell'accudenza del suo medico e, nello stesso tempo, chiedere un aiuto presso una struttura pubblica convenzionata a fronte di un modesto impegno economico.
che ne dice?
[#4]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottoressa,

"chiedere un aiuto presso una struttura pubblica convenzionata a fronte di un modesto impegno economico.
che ne dice? "
dico che ci sono andata per tre anni ed è stato utile solo per sfogarmi ma non ci sono stati effetti. Dati i miei problemi piuttosto seri ho bisogno di uno specialista che sappia trattare in modo specifico il mio problema... e al momento non ne ho le possibilità ed è per questo che mi sono rivolta qui.

Nel frattempo vorrei risolvere la situazione che ho esposto in questo consulto perchè mi condiziona l'umore e i pensieri ma non so come dovrei comportarmi... mi può dare dei consigli oltre a quelli già dati che io possa cominciare ad attuare?

Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

aiutarLa da qui, purtroppo, non è possibile, perché è necessaria una valutazione diretta della situazione e senza conoscerLa è impossibile. Oltre ad essere vietato dalle Linee Guida del sito, è inoltre vietato dalla Legge e dalla deontologia.

Quanto al precedente lavoro fatto con lo psicologo, preciso che andare dallo psicologo non significa andare in uno sfogatoio, perché poi, come Lei stessa ha notato, non si risolve alcun problema e non è utile a nessuno.

Il lavoro psicologico, al contrario, consiste nell'intercettare il problema, ma anche le risorse del pz. per poterlo affrontare, nel comprendere il funzionamento psichico del pz e le possibili strategie da implementare.

Sfogarsi in genere non è utile per cambiare; dopo uno sfogo, il problema resta tale e quale...

Quindi, se non si è trovata bene con il professionista che ha già incontrato in passato, mi dispiace. Ma non rinuncerei, al Suo posto, a farmi aiutare adesso, scegliendo magari un professionista che utilizza un metodo più attivo.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica