Sindrome da abbandono.

Storia extraconiugale di quasi 2 anni.Entrambi 40enni.Io libero,lei sposata con un uomo che non ha mai amato solo perchè( a sentire lei) ,voleva una famiglia. Lei molto attaccata al padre deceduto in giovane età e praticamente assente.Tutto andava bene tra noi: si progettava un futuro insieme anche se,di comune accordo, si era presa visione che non fosse una storia facile viste le distanze (900 km c.a) tra noi, io colmavo le attenzioni che il marito, depresso, non le dava più.Un giorno,questi scopre la storia e una notte addirittura va via di casa. Lei nega tutto e riesce a convincerlo. I rapporti tra noi si fanno più radi al punto che decide di lasciarmi (decide lei). io acconsento ma cerco di rifarmi una vita. Lei mi cerca e si ingelosisce ma al contempo trova scuse per non frequentarci. Scarica su di me alcune colpe quali la eccessiva distanza (sto provando a trasferirmi vicino a lei ma,al contempo, mentre il primo anno aveva chiesto il trasferimento vicino a me, ora lo chiede nella regione della madre che dista da me 500 km), il fatto che la mia famiglia non la veda di buon occhio e che io, nel caso di bisogno, faticherei ad esserci nell'immediato,nonchè il mio stato attuale di disoccupazione (anche il marito ha perso il lavoro). Personalmente, vorrei troncare questa storia,ma,ripeto, lei continua a cercarmi e a dialogare solo telefonicamente con me ,come se nulla fosse.I momenti d'intimità tra noi sono spariti.Adesso dice che è "spenta" e ha addirittura remore a farsi vedere soltanto in lingerie da me.Lei ha pochi amici nella regione in cui si trova attualmente,conduce una vita sociale di scarsa qualità e vive con suo marito e suo figlio al quale ,ultimamente, sta dando molte attenzioni.Ho affrontato più volte l'argomento senza mai ottenere una risposta chiara e soddisfacente.Nelle sue scelte ha l'appoggio della madre,che venera.Lei dice di sentirsi ancora legata a me ma,i fatti, sembrano dimostrare l'opposto. La mia domanda verte sui seguenti punti:1)come comportarmi:devo sparire?;2)è veramente una sindrome da abbandono quella di cui soffre questa donna?. Grazie mille in anticipo
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente, una .. sindrome da abbandono.. diagnosticata da chi ? a me sembra che questa signora non abbia le idee chiare, si sente legata a lei.. ma torna dal marito che del resto non ama..
Ora lei dice che vorrebbe troncare.. duro ma giusto temo.. insomma è stata una storia anche con momenti belli , spero per voi, ma ora lei veramente vuole avere una donna che le telefona e.. basta..viene anche il momento della chiarezza e della lealtà.. può avere di meglio e di più, gentile utente, non mi sembra sia il caso di farsi ricattare emotivamente e di perdere tempo.. il mondo è grande e colorato, cerchi di guardare più in là per avere orizzonti più sereni e costruttivi..
Restiamo in ascolro..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la celere ed esaustiva risposta.
la sindrome da abbandono le fu diagnosticata (pare) molti anni fa da uno psicologo.
Sul ritorno al marito, devo aggiungere che probabilmente è legato a motivi di convenienza: lui le accudisce figlio,casa e dopo l'accaduto,la riempie di attenzioni....è il suo punto fermo insomma.
Per il resto, concordo con lei sul fatto di troncare.
Vorrei chiedere: è giusto farlo in modo repentino?Sparire dall'oggi al domani?
Grazie e buona domenica
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Mah.. sparire è più comodo, ma lei è un signore, le scriva una lettera, breve , ferma e gentile e poi stop.
Non si abbatta, è anche bello sognare, giocare, non dico di no, ci si illumina la vita, ma ad un certo punto, non si va da nessuna parte, meglio girare pagina, scusi la franchezza....
Ci dia sue notizie, se crede.. le faccio molti auguri..
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signore,
Anche io, come la dott Muscarà le dico che nemmeno a me sembra trattarsi di una sindrome d'abbandono.

Certo fa meno male immaginare che la donna che si ama sia malata o psicologicamente fragile e non confusa, ma gli "amori altri" dall'ortodosso obbligano ad avere un equipaggiamento psichico ben saldo e resistente alle svariate mareggiate del legame.

Sembra che questa donna abbia scelto una condizione che - a suo dire- non la rende né felice,men triste.....ma immobile nel suo comodo e rassicurante quotidiano.

I sogni, le carezze verbali e fisiche rendono la vita intensa, emozionante, eccitante, trasgressiva, sognante ... ....ma i cambiamenti sono ben altro e quando l'amante transita- solitamente quasi mai- alla dimensione di marito/ moglie, perde il suo sapore segreto ed esotico.....

Le allego una lettura che spero possa aiutarla a riflettere .....
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2231-amo-un-uomo-sposato-ma-lui-non-lascia-la-moglie.html-


Adesso è giunto il momento di pensare a lei, a quello che desidera realmente ed a quello che merita....una donna tutta per lei, senza compromessi e mezze misure

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

quando ci sono queste storie extraconiugali, una domanda cui bisogna rispondere è come mai i protagonisti hanno scelto (seppur inconsapevolmente) di stare in una relazione con tali premesse e con tali condizioni, perchè tutto ciò dice molto delle persone coinvolte e del loro modo di funzionare e di stare nelle relazioni.

Tant'è che a me sorprende poco che Lei chieda se sia giusto troncare in modo repentino... Come vorrebbe TRONCARE, se non in modo netto?
Sapendo che le dinamiche tra voi sono piuttosto particolari (ad es. che senso ha per questa donna coinvolgerLa ancora e che senso ha per Lei continuare ad indugiare in questa storia, consapevole delle conseguenze sulla Sua vita?) posso chiederLe come mai ha tutti questi dubbi?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dot.ssa Pileci,
non posso fornirle una risposta certa sulla motivazione dei miei dubbi.
Probabilmente vertono sul fatto che, conoscendo il soggetto, ho potuto toccare con mano le sue fragilità e le sue paure.
probabilmente, non ho ancora chiaro,dato il carattere "camaleontico" della donna, chi abbia veramente dinnanzi.
Sicuramente i fatti parlano da soli, eppure non riesco ad avere rancore verso questa persona anche se ben conscio che probabilmente, quando troverà la sua "serenità" andando a vivere nella sua terra natia, io diventerò un elemento di cui sbarazzarsi.
Buona domenica
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dopo
Utente
Utente
Gentilissima Dott.ssa Randone,
ho letto con molto interesse la sua pubblicazione.
Un solo dubbio: io non sono mai passato dalla condizione di amante a quello di marito...E' come se la scoperta del presunto tradimento, avesse suscitato nella mia ex compagna un monito morale.Come se l'avesse portata di colpo ad una dimensione di maturità e/o responsabilità.
E' sicuramente vero che la presenza del marito è di grande comodità per lei, ma è anche vero che tale presenza prima non veniva valutata come tale.Il tradimento ne è infatti una prova (a mio umile parere).
Buona domenica e grazie ancora.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

è proprio ciò che Lei descrive nel commento n. 6 che è importante, perchè Lei tende a mettere i bisogni e le necessità (sane o meno) di questa donna davanti ai Suoi e a comportarsi di conseguenza.

Ma i SUOI, di bisogni, dove sono e quali sono?
E perchè passano in secondo piano?
Come mai, nella dinamica con questa donna (definita da Lei "fragile"), Lei vuole avere il ruolo del soccorritore?

Di solito, quando nelle relazioni interpersonali un uomo o una donna ricoprono il ruolo di soccorritore delle pene altrui, non parliamo di amore, ma di dipendenza e di scarsa autostima, scarso amor proprio.

Allora è qui che Lei commette un errore di valutazione, perchè qualunque sia la ragione che spinge questa donna a restare col marito, alla di fatto sta col marito e ha scelto lui. Lei, invece, si lascia manipolare in questa condizione.

Dunque, più che domandare come andare via (che è comunque importante), si faccia aiutare da uno psicologo psicoterapeuta della Sua zona ad affrontare tali problemi e a farvi fronte.

Cordiali saluti,