Problemi familiari/depressione

Buongiorno,
cercherò di essere per quanto possibile sintetica.
Da quando ho iniziato (e ormai finito) l'università mio padre ha avuto sempre una sorta di invidia nei miei confronti: ha cominciato a sentirsi in qualche modo minacciato dalla mia crescita formativa al punto di pensare che io mi credessi più sapiente di lui nel suo lavoro; anche quando cercavo di chiedergli una mano mi rispondeva sempre con sufficienza.
Ci sono stati in seguito pesanti litigi che mi hanno portata a vivere in casa dei miei senza parlargli più, senza considerarlo come esistente all'interno della casa.
Dopo la laurea (dopo 2 anni di silenzio) ci è stato un temporaneo riavvicinamento fino a che lui capì che non avrei mai lavorato presso l'azienda familiare.
Al che ha cominciato di nuovo a insultarmi pesantemente, a minacciarmi nuovamente di andarmene via di casa e a minacciare, anche di morte, il ragazzo con cui stavo assieme e che aveva avuto modo di vedere un paio di volte durante il nostro riavvicinamento.
Il momento peggiore è stato durante la comunione di un mio fratello più piccolo: volevo che il mio ragazzo e i suoi genitori potessero fare gli auguri e consegnare il loro pensiero direttamente a mio fratello ma lui, piazzandosi fuori dalla chiesa (non solo per fumare ma per fare da sentinella) non lo ha consentito.
Quel pomeriggio siamo andate con mia madre e i miei fratelli senza di lui al parco: quando si è svegliato, pensando che mia mamma fosse uscita per vedersi con i genitori del mio ragazzo, è venuto al parco per menare mia madre e i genitori del mio moroso che per fortuna non c'erano.
Quella sera ha avuto il coraggio di andare con la macchina sotto casa del mio ragazzo a suonare continuamente il clacson e a fare avanti e indietro nella loro via per intimidirli.
Dopo tante problematiche ho deciso di andarmene di casa andando a convivere e quell'uomo ha lasciato la famiglia andando da sua madre per tornare poco tempo fa.
Ora io non posso più tornare a casa mia a vedere i miei fratelli che amo, che ho tanto curato, a cui voglio bene: solo in piccoli spazi di tempo, quando lui non c'è, riesco a vederli.
Mia madre mi ha sempre difesa ma non ha il polso della situazione: non riesce a imporre i miei diritti di far venire a casa mia i miei fratelli, ha paura di ripercussioni future.
Io non so più dove è la ragione, dove il torto, cosa devo fare, quali sono i miei diritti.
Avrei voglia di andare da uno psicologo per poter avere delle risposte, un riscontro diretto.
Mi trovo in una condizione di disagio e non riesco nemmeno più a stare troppo in mezzo alla gente.
Mi sento come se non avessi niente da dire, niente di cui parlare, niente da raccontare.
Non so come riprendermi. Vorrei solo avere un punto saldo, perchè credo di aver perso quello di mia madre anche se le voglio ancora bene: capisco il motivo della sua scelta di continuare a convivere con quell'uomo dopo tanto dolore ma non riesco ad accettare di essere stata esclusa da tutto.

Grazie dell'attenzione
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Da uno psicologo non avrà delle risposte dirette, ne uno scontro....ma eventualmente, potrà intraprendere un percorso di chiarificazione emzoionale e personale.

Solitamente i genitori, anche se osteggiano le scelte dei figli, poi sono orgogliosi per i risultati ottenuti.

Sarebbe utile, ma non online -e soprattutto ci vorrebbe anche suo padre- comprendere di più...in termini non di eventi concreti, ma simbolici e di dinamiche familiari.


Capire inoltre, Cosa si cela realmente dietro queste offese ed, a suo dire, diatribe

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Ragazza,
la sua descrizione sembrerebbe denotare relazioni complesse e disfunzionali all'interno del suo nucleo e in particolare un rapporto di scontro e incomprensione con suo padre.

Sua madre sembra adoperarsi per mantenere un minimo di equilibrio in famiglia, seppure forse un po' precario. Fa quello che può, le sue paure sono da leggere all'interno delle dinamiche descritte.

Tutto questo non le impedisce però di incontrarla e favorire le visite ai fratelli, dimostrando di comprendere i suoi bisogni e di tenere a lei, non sempre è facile riuscire a trovare altre soluzioni quando si è immersi in certe dinamiche. Lei pare comprendere, ma non riesce ad accettare che sua madre non riesca a cambiare le cose. E' così?

Incontrare un nostro collega le sarebbe certamente di aiuto per elaborare la sua sofferenza e dare un senso meno doloroso a quanto accaduto e sta accadendo, frutto a quanto sembra di un certo tipo di funzionamento familiare.

Un caro saluto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per le vostre puntuali risposte.
Quando un buon riscontro economico mi sarà garantito dalla mia precaria situazione lavorativa cercherò di avere un riscontro da figure professionali che appartengono al vostro mondo.
Curare l'anima è importante secondo me tanto quanto curare il fisico; spesso però viene messo in secondo piano perchè considerato di poca importanza.

Saluti