Forte bruciore alla punta del glande dopo eiaculazione

Gentili dottori,

Ho un problema da almeno dieci anni che questa sera si è ripresentato dopo più di un anno di benessere totale.
A seguito di una masturbazione, ho avvertito dopo circa 5 minuti dalla stessa, una sensazione di forte bruciore alla punta del glande.
Bruciore che piano piano sta scemando, grazie a Dio. Siamo ora a 30 minuti dall'insorgenza.
Associato a questo bruciore ho sentito una esigenza di urinare (e ho urinato urine di colore chiarissimo, più volte). Durante la minzione, trovavo sollievo, subito dopo un riacutizzarsi del bruciore.
Credo, come mi disse il mio medico di base tempo fa, che può trattarsi di una prostatite abatterica. A quel tempo non la trattai, ma ci limitammo a monitorare la situazione (nei periodi peggiori, mi capitava di stare male una volta ogni 2-3 mesi).
A completamento, voglio dirvi che l'unico problema che ho (ad eccezione di questi forti bruciori, quando si presentano) è una sensazione di lieve fastidio alla punta del glande qualche secondo dopo l'assunzione di alcolici. Il mio medico, a quel tempo, mi disse che era suggestione, ma a me sembra strano, sinceramente. Sono un tipo ansioso, ma riesco a distinguere un disturbo derivante dal mio stato psicologico da uno invece reale, organico.
Potete darmi qualche dritta?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Quasi sempre questi fastidi avvertiti al glande, in particolare sul suo versante posteriore, non hanno una causa locale, ma sono irradiati lungo l'uretra a partenza dalla prostata. Questo è confermato dal fatto che nel suo caso si manifestino in seguito all'eiaculazione, situazione in cui la zona della prostata e del,collo della vescica vengono significativamente sollecitate. Difficile, ovvero quasi impossibile dire cosa accada in realtà, in particolare se non vi sono altri disturbi persistenti di accompagnamento. L'ipotesi di una modesta irriitazione a causa ignota, genericamente definita "prostatite cronica" è senz'altro vaga, ma in realtà non è possibile essere più precisi, anche perchè quasi sempre qualsiasi accertamento eseguito non dimostra alterazioni particolari. Questa incertezza si riflette anche sulla scarsa efficacia delle terapie, tipica di queste manifestazioni. Ne parli ovviamente con il suo urologo di riferimento, probabilmente vi sarà comunque qualche accertamento da aggiornare.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it