Esami per Chlamydia Trachomatis e PSA in caso di lieve prostatite cronica: eseguire o no?

Gentili medici
stamane mi sono recato in laboratorio per eseguire l' esame sul sangue per la ricerca degli anticorpi anti-chlamidia ed il psa come richiesto dal mio medico di famiglia in quanto soffro di lieve prostatite cronica, tuttavia ho lasciato solo l' urinocoltura, in quanto è successo un problema ad una paziente che ha vomitato nell' ambulatorio prelievi e nel corridoio a causa di un malore ed in attesa che il personale intervenisse io ho pagato e me ne sono andato (fosse stato un virus).....

Ho eseguito tempo fa spermiocolture per germi comuni dove risulta la presenza di eschericia coli, ma le terapie antibiotiche hanno avuto solo effetto temporaneo, in quanto secondo l' urologo questi batteri passano dall' intestino alla prostata e pertanto mi avrebbe consigliato una visita gastroenterologica.

Non mi ritengo assolutamente a rischio anche minimo di chlamidia dopo aver letto su internet le modalità precise di trasmissione e da prima che avessi avuto queste riacutizzazioni di infiammazioni urinarie non ho avuto esposizioni anche minime di presunto contagio, quindi se non ce ne è il bisogno, visto l' altissimo costo di questi esami e la necessità di chiedere permessi lavorativi per recarmi anche di sabato nel laboratorio, sarei apposto così in attesa della visita gastroenterologica.
Resta il fatto che il medico di famiglia, continua a dire che una prostata in un giovane con un numero elevatissimo di calcificazioni anche voluminose ed estese a tutta la ghiandola con diametro aumentato (ecografia trasrettale) è altamente indicativo di una recidiva o persistente infezione da clamidie, poiche si tratterebbe di un batterio che causa molte calcificazioni anche in assenza di sintomi evidenti e non è facile individuarlo nelle forme latenti con le colture se non con il dosaggio delle ig (questo quanto riferito), ed occorrono prolungate e mirate terapie antibiotiche per debellarlo in quanto sarebbe molto tenace.
Il mio medico di famiglia è uno un pò severo e ragiona in maniera un po meccanica tipo computer, dicendo che anche se la possibilità di un responso positivo è pari a 0, se vi è un quadro indicativo, perche non eseguirli;
quindi ho il timore che non mi segua più correttamente se non faccio come dice.
Poi ha detto che la e. coli può essere una contaminazione e causa spesso forme emorragiche (non ho mai avuto emospermie).
Come riferito al precedente consulto su questo sito (a cui ringrazio il Dottor Piana del Suo importante contributo), anche il psa non è particolarmente importante alla mia età fatta eccezione della necessità del prescrivente.


L' oggetto della mia domanda sarebbe se devo o non devo eseguire PSA e anticorpi anti Chlamydia Tracomatis per meglio inquadrare il problema prostatite visto la mia scarsa fiducia verso il mio medico di famiglia.
Inoltre vorrei sapere quali affezioni intestinali possono favorire le infezioni urinarie e se l' urinocoltura prelevata a metà della minzione può essere utile per vedere se anche nella vescica vi sono batteri e quindi non solo nella prostata o nell' uretra come si può vedere dall' esame dello sperma.
Poi il mio medico di famiglia dice che i batteri passano da uretra a vie urinarie dall' esterno, mentre il mio urologo dice che possono passare anche dall' interno e poiche tanti medici hanno pareri differenti su questo problema, non capisco perche la medicina sia una opinione fino a questo punto!
Chiedo ancora su questo sito poiche ho notato che vi sono iscritti dei medici illustri a cui avrei molta fiducia, ma purtroppo non ho grandi possibilità di raggiungerli personalmente.

In attesa di una risposta Vi auguro a tutti buon lavoro
Grazie in anticipo
Cordialmente
[#1]
Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Considerata la sua età ritengo inutile l'esame del PSA mentre può essere utile sl suo urologo la ricerca sierica della clamidia.
Cordialmente

Dott.Roberto Mallus

[#2]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Grazie per la Sua risposta.

Quindi è relativamente inutile fare il PSA come mi ha detto anche il Dottor Piana su questo sito (almeno risparmio soldi visto che costa caro!), visto che tra l' altro l'ho fatto anni fa appena iniziai con i problemi alla prostata.
Secondo Lei quindi l' infezione cronica da clamidia potrebbe essere (se presente) responsabile dei problemi prostatici e di queste calcificazioni più di un' infezione da E. Coli, oppure potrebbe cmq essere presente insieme alla e. coli anche se nn essere quindi la sola responsabile?
Cioè può sia una infezione cronica da eschericia coli che da clamidia concomitante?
Al mio medico di famiglia le è apparso strano che questa e. coli causi così tante calcificazioni e per questo ha messo in ballo la possibile presenza di clamidia.
Nel mio caso ho usato diversi antibiotici come levofloxacina, bactrim, acido pipemidico più volte e adesso nella spermiocoltura al posto delle S dell' antibiogramma sono quasi tutte R e la E.Coli è sempre presente così come i sintomi che nn sono passati.

Il mio urologo ora mi ha giustamente consigliato una visita gastroenterologica per meglio inquadrare la correlazione con la colite e forse mi toccherà fare qualche esame specifico



[#3]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
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[#4]
Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Non darei troppa importanza alle cacificazioni prostatiche se non per capire che sono esiti di pregresse infezioni per lo più datate.
Normalmente nelle prostatiti esistono più ceppi batterici o virali che sono poi saprofiti sulla pelle e sono scarsamente patogeni altrimenti provocherebbero un nascesso prostatico che necessita di incisioni chirurgiche.Molte volte si usano solo antiinfiammatori e non antibiotici.Importanti, al fine della guarigione, sono pol e abitudini alimentari e di vita
Cordialmente
[#5]
dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Grazie mille
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