Un uso prolungato del cortisone

Buongiorno,sono una ragazza di 30 anni.A Marzo 2009 ho iniziato ad avere disturbi all'occhio sinistro: sensazione di corpo estraneo nell'occhio,fitte improvvise, senso di fastidio alla luce. Il mio oculista mi ha diagnosticato tre infiltrati corneali, curati con nettacin collirio e visublefarite una goccia per 3 volte al giorno. Purtroppo il problema si è verificato da Giugno in poi una volta al mese.In pratica effettuavo la stessa cura per una decina di giorni, stavo bene per venti giorni e poi ricominciavano i fastidi.L'ultima recidiva si è verificata a inizio dicembre.Mi sono state prescritte le analisi del sangue che non hanno manifestato nè presenza di adenovirus, nè di herpes e un tampone nasale e faringeo, risultati entrambi negativi.Ho effettuato una visita dall'otorino che non mi ha riscontrato nulla.Sono sempre stata portatrice di lenti a contatto, ma da quando ho avuto il problema, non le ho più usate, facendo ricorso agli occhiali.Da qualche giorno nuovamente inizia qualche fastidio (bruciore all'angolo interno dello stesso occhio).Possibile che non riesca a guarire e che le recidive si verifichino in modo così frequente?Ho letto che un uso prolungato del cortisone (visublefarite) potrebbe provocare glaucoma.Dovrei consultare un altro oculista?Oppure uno specialista in altro ambito?Grazie per l'attenzione. Cordiali saluti
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Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissima,
gli agenti etiologici più comuni delle congiuntiviti e/o cheratocongiuntiviti virali sono gli adenovirus che possono provocare congiuntiviti epidemiche (specialmente i sierotipi Ad 8, 19, 37 e 5) e la febbre faringo-congiuntivale (in genere i sierotipi Ad 3, 4 e 7, ). Una epidemia di congiuntivite emorragica acuta, una rara congiuntivite associata a infezione da enterovirus tipo 70, si è verificata in corso di epidemie in Africa e in Asi.a
Dopo una incubazione di circa 5-12 giorni, si presentano i sintomi di iperemia congiuntivale, secrezione acquosa, irritazione oculare e le palpebre al risveglio sono incollate. I sintomi divengono spesso bilaterali ma iniziano generalmente in un occhio. Molti pazienti hanno avuto contatti con persone affette da congiuntivite e/o con recente infezione delle alte vie respiratorie.
La congiuntiva bulbare e tarsale è iperemica. Sulla congiuntiva palpebrale sono presenti follicoli linfatici. I linfonodi preauricolari sono spesso ingrossati e dolenti.
Nelle cheratocongiuntiviti virali gravi, i pazienti lamentano fotofobia significativa e sensazione di corpo estraneo. Questi pazienti possono avere pseudomembrane di fibrina e cellule infiammatorie sulla superficie congiuntivale e/o infiammazione corneale focale. Anche dopo la risoluzione della congiuntivite, alla lampada a fessura possono essere visibili per due anni o più delle cicatrici corneali (da 0,5 a 1,0 mm). Queste occasionalmente possono provocare riduzione dell'acuità visiva e abbagliamento significativo.
Sebbene possano essere impiegati terreni di coltura semplici, per l'identificazione e la crescita del virus responsabile di una congiuntivite sono necessarie colture tissutali speciali. L'infezione batterica sovrapposta è molto rara; se i sintomi di presentazione sono correlabili a una congiuntivite batterica, p. es., secrezione purulenta, l'occhio deve essere sottoposto a colture specifiche per batteri. Le secrezioni possono essere esaminate al microscopio e colorate con la colorazione Gram per identificare i batteri e con la colorazione Giemsa per determinare la risposta dei leucociti.
La cheratocongiuntivite virale è altamente contagiosa e si trasmette con goccioline, veicoli d'infezione e inoculazione mano-occhio,oppure ahimè anche con metodiche di diagnostica strumentale oculistica come la tonometria a contatto. Dopo aver esaminato il paziente, il medico deve lavarsi molto bene le mani e sterilizzare gli strumenti per evitare la trasmissione dell'infezione. Il paziente deve essere avvisato di lavarsi bene le mani dopo aver toccato gli occhi o le secrezioni nasali, per evitare di contagiare l'occhio non infetto e di evitare di condividere asciugamani o cuscini. Gli occhi devono essere continuamente puliti dalle secrezioni e non bendati. La congiuntivite virale è autolimitantesi, poiché dura una sett. nei casi lievi e fino a tre sett. nei casi gravi. Se la congiuntivite è provocata specificatamente da un virus, nessuna terapia è necessaria o disponibile. Se le caratteristiche cliniche sono compatibili con un'infezione batterica, il paziente deve essere sottoposto a terapia antibiotica locale, p. es., sulfacetamide sodica al 10% in collirio o trimetoprim/polimixina B qid per 7-10 giorni. Congiuntiviti gravi associate con pseudomembrane, visione ridotta da infiammazione corneale o cicatrici possono richiedere la somministrazione di corticosteroidi topici. Comunque, i corticosteroidi topici possono esacerbare un'infezione da herpes virus simplex, portando anche a ulcerazioni e perforazione corneale. L'uso a lungo termine dei corticosteroidi può portare al glaucoma e a una possibile cataratta. Il loro uso deve essere perciò iniziato e monitorizzato dall'oftalmologo.

Un caro saluto
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dopo
Utente
Utente
Egregio Dottore, innanzitutto la ringrazio per la celere ed esaustiva risposta, ma Le chiedo un chiarimento:
1) c'è un modo per guarire definitivamente?
2)Ci sono altri medicinali alternativi al cortisone che possono curare il problema? Tenga presente che con il solo antibiotico topico anche dopo una settimana ho gli stessi sintomi.
3) secondo Lei dovrei approfondire gli accertamenti consultando uno specialista diverso dall'oculista (ad esempio neurologo)?
4) Posso rivolgermi ad un centro specializzato in Italia per questo tipo di problema?

La ringrazio e Le auguro buon lavoro.
Cordiali saluti
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Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissima,
il problema è OCULISTICO!!!
Bisogna fare GIUSTA DIAGNOSI per una GIUSTA E CORRETTA TERAPIA!!
Se si tratta di cheratocongiuntivite virale ad esempio di quale virus parliamo?
Quale è l'interessamento tessutale degli infiltrati?
E così via.....
Un caro saluto
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