Restringimento dell'uretra

Circa due anni fa si sono manifestati disturbi nella zona genitale: tensione nella zona perineale, sensazione di “mutande strette” e disturbi minzionali con stimolo di urinare più spesso; inoltre difficoltà nei rapporti ed in particolare fastidio dopo eiaculazione. Valori PSA 0,78 regolari . Prescritta dall'urologo somministrazione Permixon per tre mesi
Ad inizio di quest'anno eseguita ecografia transrettale. Si rileva volume della prostata modicamente aumentato e si riconosce la presenza di piccola formazione riferibile ad adenoma, inoltre si rileva anche un ascesso interprostatico in fase di quiescenza.
Prescritta somministrazione Permixon per tre mesi e controllo successivo.
Dopo tre mesi eseguito controllo con esame ecografico transrettale. Permane a livello della base prostatica, in prossimità del collo vescicale lacuna di dimensioni invariate da riferire a possibile ascesso intraprostatico. Visti i problemi recidivanti nel tempo e considerato che il trattamento con Permixon per tre mesi non ha dato nessun beneficio, si mette in nota per intervento che consiste in incisione endoscopica del collo vescicale con drenaggio di tale raccolta.
A fine giugno di ques'anno eseguita incisione endoscopica del collo vescicale a ore 7 e ore 5, e tolto l’ascesso.
Fase post operatoria dolorosa con difficoltà e dolore alla minzione specialmente nei primi giorni, flusso scarso e frequenti stimoli (un giorno anche ogni ½ ora e poi ogni 1-2 ore). Dopo circa tre-quattro settimane la situazione è ritornata abbastanza normale, però rimangono i fastidi con difficoltà alla minzione e frequenza ogni circa due ore, con necessità di alzarsi una o due volte anche la notte.
Esame di uroflussometria con esito non buono che conferma una situazione di tipo ostruttivo (Q. max. 8,3 ml/s).
Eseguito anche esame di uretrocistografia ascendente e minzionale. Vescica ok, svuotamento regolare, però si vede restringimento a livello del collo vescicale attribuibile a cicatrice nella zona dove è stato eseguito l'intervento.
A questo punto, visto che la situazione è peggiorata rispetto a prima dell'intervento, prima di "rimetter mano" desidererei capire qual'è la soluzione meno invasiva e che dia più garanzie onde riaquistare la funzione minzionale normale, come era prima dell'intervento.
Grazie e cordiali saluti

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
In questi casi, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire la causa del suo complesso problema minzionale e dare quindi una indicazione precisa su quali passi successivi fare a livello diagnostico e terapeutico .

Bisogna, a questo punto, consultare un esperto urologo possibilmente con chiare competenze urodinamiche.

Giovanni Beretta M.D.
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