Dinamizzazione chiodo bloccato di tibia

Salve,

in data 2 maggio sono stato operato per sintetizzare una frattura di tibia e perone sulla gamba dx avvenuta in uno scontro di gioco (calcio).

Dopo circa 1 mese ho iniziato la fase riabilitativa in un centro specializzato.

A 2 mesi e mezzo dall'intervento ho rimosso completamente le stampelle.

Da poco più di 2 mesi ho riniziato a correre, prima solamente sul tapis-roulant e da un po' anche al campo sportivo seguendo sempre il "tabellino di marcia", continuando sempre 2-3 volte a settimana il lavoro di recupero in palestra.

Il giorno 17 ottobre mi è stata rimossa una vite (l'unica) sotto al ginocchio per dinamizzare il chiodo e da quel momento:

1) Non ho più avvertito nessun fastidio all'altezza della frattura;
2) E' comparso un dolore al tendine rotuleo.

Il dolore al tendine so' che deriva dalla dinamizzazione ed è dovuto da un leggero contatto del tendine con il mezzo di sintesi. è corretto?

Questo dolore non è forte e non mi ha impedito mai di fare allenamento anche se a volte è più accentuato (ad esempio nei giorni scorsi, ma mi sentirei di attribuirlo alle variazioni metereologiche occorse).

L'unica cosa che mi "preoccupa" è che pensavo svanisse piano piano, invece a quasi 2 mesi dalla dinamizzazione ancora è presente. A volte il fastidio sembra estendersi anche alla parte anteriore del piatto tibiale (potrebbe essere dovuto al fatto che è stata tolta la vite?).

Tengo "sotto controllo" il dolore mediante applicazione di ghiaccio e pomata quasi tutte le sere.

Faccio male a "forzare" un pochino? Cioè ad allenarmi avendo questo fastidio tenendo presente che non è tale da farmi zoppicare o rendere difficoltosa la corsa.
Rischio qualcosa? Cos'altro potrei fare per ridurre il dolore?

Ringrazio anticipatamente
[#1]
Dr. Andrea Salvi Ortopedico 104 3
Gentile utente,

il chiodo che Lei porta è dotato di un doppio meccanismo di dinamizzazione (prossimale e distale alla tibia). Probabilmente il collega che l'ha operata ha deciso per la dinamizzazione prossimale (più sicura, in quanto la quota di osso disponibile prossimalmente è maggiore e quindi la vite dinamica si trova in una condizione biomeccanicamente favorevole) e per la vite statica distale, perciò, da quanto Lei riporta, è possibile che la rimozione della vite statica prossimale, generando lo scorrimento prossimale (di qualche mm) possa creare impingement con il tendine rotuleo. Poichè non è da escludere che tale impingement, con attività fisica intensa, possa creare un dolore cronico, nonchè una tendinosi del tendine rotuleo stesso, Le consiglierei di astenersi da attività sportiva fino alla rimozione del chiodo (che dovrebbe avvenire a maggio del 2008, ovvero 1 anno dopo l'intervento di osteosintesi, dopo esecuzione di radiografie di controllo).

Cordiali saluti,

Andrea Salvi

Dott. Andrea Salvi
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[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Salvi,

innanzitutto la ringrazio per la risposta e le confermo che le 2 viti distali non sono state rimosse.

Purtroppo quello che mi dice non è (ovviamente) quello che volevo sentirmi dire. In questi 6-7 mesi ho lavorato molto (principalmente in palestra ma anche al campo) e pensare di sentirmi "quasi pronto" e non poter riniziare l'attività mi crea un po' di sconforto.

Ieri ho effettuato una rxfia di controllo ed il processo di calcificazione è progredito ulteriormente ma non è ancora completo. L'unica nota è che il callo osseo è "modicamente esuberante" e c'è ancora "parziale visibilità delle rime di frattura". Inoltre è scritto anche "Note osteoporotiche loco distali".

In settimana (neve permettendo) sottoporrò le rxfie ad un ortopedico per valutare meglio il tutto.

Saluti