Tachicardia parossistica sopraventricolare

salve, al mio bimbo di 3 anni, è stato diagnosticato al pronto soccorso, una tachicardia parossistica sopraventricolare. al momento del ricovero aveva circa 260 bpm, saturazione 99% PRESSIONE ARTERIOSA 100/50 mmhg. temperatura corporea 36,5°.
l'ECG MOSTRAVA UN QUADRO DI TACHIARITMIA A COMPLESSI STRETTI ED ECOCARDIOGRAMMA, che escludeva la presenza di versamento pericardico, dilatazione o disfunzione sistolica biventricolare. dopo adenosina prima da 50 mcg/kg senza risultato, la seconda da 150 mcg/kg, immediato ripristino del ritmo sinusale. eseguiti successivamente ECG, ECOCUORE esami ematochimici e EGA nella norma.
durante la degenza durata 2 giorni, il piccolo, ha presentato buone condizioni cliniche generali, stazionarie. La frequenza cardiaca si è stabilizzata intorno ad una media di 110-115 bpm, e l'Ecg, eseguito ogni 6 ore, è sempre risultato nei limiti della norma. è possibile quindi ipotizzare che l'episodio tachiaritmico risulti essere un evento isolato, non correlato ad alcuna patologia cronica sottostante.
io e mia moglie siamo molto in ansia, dati i risultati degli esami tutti nella norma, è possibile davvero che si tratti di un caso isolato?
cosa può aver provocato la tachicardia?
il bimbo può svolgere tutte le attività normalmente? lui è sempre in movimento ama giocare tanto con la palla e non smette mai di correre...
distinit saluti
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Gentile utente
mi sento di tranquillizzarla, ma occorre fare un pò di chiarezza sul problema di suo figlio...
la tachicardia che ha avuto, se la diagnosi è corretta (ed è molto probabile) è dovuta ad una predisposizione congenita e quindi non sarà l'unico episodio che avrà nella sua vita...
A volte però, anche per anni può non manifestarsi, per ritornare in età adolescenziale. E' comuqnue una aritmia benigna che oggi è possibile eliminare completamente senza grandi difficoltà tecniche con una procedura interventistica senza tagli e generalmente in anestesia locale, che si chiama ablazione transcatetere con RF. Al momento il mio consiglio è di non far nulla (nemmeno farmaci in profilassi) e osservare l'evoluzione del tutto...se non avrà altri episodi in tempi brevi si potrà pensare all'ablazione quando avrà completato lo sviluppo cardiaco ossia nell'età adolescenziale...
Cordialità

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

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Utente
Utente
la ringrazio per la risposta,
un'ultima domanda:
al fratello di mia moglie, (lo zio del mio figlioletto), è stata diagnosticata la sindrome di Brugada, può avere correlazioni con quello che è successo al bimbo?
il grado di parentela può influenzare?
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
La sindrome di Brugada è tutt'altra cosa....Non metta a confronto pere con le mele....
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Utente
Utente
La ringrazia per la celerità nelle risposte.
Di sicuro ho sbagliato a formulare la domanda:
Volevo sapere se visto la presenza della sindrome di brugada in famiglia, era il caso o meno di fare ulteriori controlli al piccolo per escludere, questo tipo di patologia a prescindere da quello che ha avuto.
La ringrazio in anticipo.
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Se in famiglia non c'è una storia di morte improvvisa in giovane età e l'ECG è negativo per sindrome di Brugada al momento direi che non c'è da preoccuparsi.
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Utente
Utente
grazie e buon lavoro!
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Utente
Utente
buongiorno dottore,
ieri il mio bimbo ha riavuto un attacco di TPSV, (DOPO 20 GIORNI DAL PRIMO EPISODIO), tutto si è risolto al pronto soccorso con un massaggio carotideo.
io e mia moglie ci eravamo illusi che non fosse più acaduto.
nonostante le rassicurazioni da parte dei medici del pronto soccorso, sono intervenuti anche dei cardiologi pediatri, siamo un pò sconcertati.
eravamo a fare consulenza genetica e alla fine della visita, quando la dottoressa voleva misurare l'altezza del bimbo e gli si è avvicinato, il bimbo ha iniziato a piangere e urlare in modo fortissimo, dopo meno di 10 minuti ha avuto la manifestazione. potrebbe essere stato il forte spavento a provocargli l'episodio?
è stato deciso per ora, visto la tenera età del bimbo (3 anni), di non iniziare una terapia farmacologica e attendere l'evolversi delle manifestazioni.
ci hanno istruito su come intervenire eventualmente in prima battuta (far gonfiare un palloncino al bimbo, provare a massaggiare lentamente il collo all'altezza della vena carotidea).
vorrei chiederle se è vero che con il passare degli anni potrebbe scomparire naturalmente e se il piccolo da grande avrà una vita normale. potrà fare sport?
distinti saluti.
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Non capisco perchè riformula domande alle quali ho già risposto...
Le ho già detto che suo figlio continuerà ad avere episodi di tachicardia parossistica e lo ho spiegato anche i motivi....
Lo stress non è la causa degli episodi, ma può essere un fattore facilitante....
In futuro se vorrà fare sport dovrà considerare l'eliminazione del problema con una ablazione transcatetere, procedura che potrebbe anche essere presa in considerazione prima dei 18 anni se gli episodi sono frequenti e se si dimostra che il meccanismo che sottende la tachicardia è un'alterazione elettrica localizzata lontano dalle vie elettriche normali del cuore (perchè questo elimina rischi potenziali della procedura interventistica) .....
saluti
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Utente
Utente
come si dimostra che il meccanismo che sottende la tachicardia è un'alterazione elettrica localizzata lontano dalle vie elettriche normali del cuore?
quali esami mi consiglia di fare?
l' ECG, ECOCUORE e holter bastano a dimostrare quello che lei indica?
grazie davvero per la disponibilità.
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
No, l'unica indagine che permette di stabilirlo è uno studio elettrofisiologico intracavitario, che và però preso in considerazione solo se ci si orienta verso un'ablazione potenziale....Mi spiego meglio....
Và fatto per verificare se la via è localizzata in zone "tranquille" e in questo caso verrà eseguita un'ablazione per eliminare il problema ....
ma a 3 anni di età è un discorso valido solo se gli episodi diventano tanti e sono invalidanti....Altrimenti è preferibile aspettare (ma senza che lei viva con ansia questa attesa)...la TPSV è un'aritmia comunque benigna. Si tranquillizzi
Cordialità
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Utente
Utente
grazie.
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Utente
Utente
Salve dottore è passato circa un mese e il mio bimbo ha avuto 2 episodi di tachicardia, il bimbo ha continuato a fare la sua vita, correre, saltare sudare senza nessuna limitazione. La frequenza di 2 episodi in un mese ( speriamo che diminuisca ulteriormente), può darci qualche indicazione? Cioè potrebbe capitare anche più spesso in un mese? In base alla frequenza si può escludere qualche forma più seria? A breve faremo ho l'iter cardiaco.
La ringrazio e chiedo scusa se non uso domande tecnicamente precise.
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Caro Sig.re, comprendo il suo stato d'ansia, ma non lo condivido. Abbiamo già ampiamente discusso del caso di suo figlio....Non sono il numero di episodi a propendere per forme aritmiche più o meno serie. La frequenza degli episodi non è preventivabile (la tachicardia può manifestarsi anche più spesso di quanto non sia già successo o può smettere anche per lunghi periodi) Se voleva dire Holter cardiaco a breve, personalmente non lo condivido (non darebbe alcuna informazione aggiuntiva a quanto già è conosciuto sia in caso di negatività che di positività della registrazione). Un consiglio: si affidi a figure esperte del settore, ossia a un aritmologo (un cardiologo con particolare competenza in problemi del ritmo cardiaco).
Cordialità

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